giovedì 12 marzo 2020

Non si è mai pronti a cambiamenti di vita drastici e improvvisi

Dott. Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta

Un po’ alla volta bisogna comprendere quello che è successo, che ci sta accadendo, che non siamo pronti ad affrontare, gestire, superare e organizzarsi.
Ognuno diventa una risorsa per l’altro, in base alle proprie competenze, esperienze, professionalità.
La comunità scientifica, le istituzioni, le associazioni, i professionisti, i volontari, gli amici, i familiari intervengono per far fronte, per organizzare le cure, per prevenire il peggio, per contenere, per salvaguardare, per dare un po’ di sollievo, un piccolo o grande aiuto. 
E’ importante accettare e rispettare le raccomandazioni suggerite del momento per un congruo periodo di tempo in attesa di ritornare alla quotidianità. 
Non si è mai pronti a cambiamenti di vita drastici e improvvisi. Quanto meno te lo aspetti succede l’imprevisto inaspettato e non si è pronti a gestire il dolore, la sofferenza, la rabbia, la frustrazione, la vergogna, l’incredulità.
Interessanti le parole del Direttore Generale dell'OMS al briefing dei media del 9 marzo 2020: "La regola del gioco è: non mollare mai. Non siamo in balia di questo virus. Lascia che la speranza sia l'antidoto della paura.

A seguito di eventi critici, disturbanti, traumatici; oltre alle cure mediche, ai consigli da parte della comunità scientifica, ai provvedimenti delle istituzioni; l’aiuto psicologico è importante e fondamentale per la persona che ha bisogno di sentirsi tutelato, compreso, ricevere un rinforzo sulle proprie capacità di affrontare la situazione.
Gli psicologi possono intervenire dove c’è trauma e tragedia per contenere ed elaborare dolore, sofferenza, panico, disperazione, per accompagnare vittime e familiari per indirizzarli ad accettare e affrontare l’onda del cambiamento imposta della routine giornaliera in attesa di poter gradualmente ritornare alla quotidianità quando sarà possibile.
Interessanti le parole dell’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia Santo Marcianò, del 9 marzo 2020, soprattutto la parte finale: “Dobbiamo sentire fratelli gli uomini di scienza, che si stanno adoperando nella ricerca e nelle cure, nella speranza di vincere questa dura battaglia per la vita; gli uomini delle Istituzioni, impegnati a ridare al Paese ordine e protezione, per limitare la diffusione del contagio; e come non ringraziare con forza il nostro Presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate, che tanto equilibrio, lucidità di guida, forza d’animo e capacità di incoraggiamento sta mostrando anche in questo frangente?
Dobbiamo sentire fratelli gli uomini e le donne che più ci sono vicini e più hanno bisogno di noi, perché anziani, fragili, soli. Chi è solo ha paura e non ritrova motivi per sperare. La storia di questo virus, con le restrizioni imposte, ci sta ricordando il valore della vita, di ogni suo attimo e del suo orizzonte di eternità, ben superiore a guadagni personali e bilanci pubblici, e ci sta insegnando che possiamo fare a meno di tante cose superflue, persino di tante cose utili… Ma non possiamo fare a meno gli uni degli altri! Tutti, ancora, vi ringrazio e vi abbraccio, portandovi ogni istante nella mia preghiera
.”

L’impatto di un evento considerato imprevedibile, devastante, stressante sui bambini e gli adulti comporta sensazioni intense e insolite, forti emozioni, pensieri bizzarri, comportamenti non abituali, è possibile che si possa manifestare panico, confusione, congelamento, tutte sensazioni ed emozioni terribili che nessuno vorrebbe sentire e sperimentare che spiazzano. Si rimane sorpresi e impotenti davanti all'imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.
Interessanti i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità del 6 marzo 2020: “Colpiti dallo stress anche i bambini, più agitati, inquieti ed insistenti nelle loro richieste. Possiamo e dobbiamo aiutarli, come suggerisce l’OMS. Hanno bisogno anche loro di essere rassicurati, di una carezza in più, di spiegazioni, di ascolto. In caso di separazione, ad esempio per ricovero in ospedale, stabilite comunque contatti regolari con i vostri bambini, anche per telefono, e rassicurateli fornendo spiegazioni chiare con linguaggio adatto alla loro età: ad esempio, la mamma, il papà, o altra persona della famiglia, potrebbero iniziare a non sentirsi bene e potrebbero andare in ospedale per un po’ di tempo.”

Si è in tanti a intervenire, ognuno diventa una risorsa se ben organizzata, se ben strutturata. Si creano relazioni, nuovi ponti, collaborazioni per aiutare coloro che hanno bisogno in questo momento a causa di qualcosa molto grande e terribile. 
L’aiuto psicologico può aiutare a riorganizzarsi, a trovare nuove risorse individuali, familiari, amicali, di rete locale. L’aiuto psicologico può aiutare a sviluppare fiducia in se stessi e negli altri.
L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire fiducia e relazioni, ricostruire se stessi, la propria attività. L’aiuto psicologico può avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in sospeso, di prendersi cura di sé.
Il Consiglio nazionale ordine psicologi italiani ha realizzato un vademecum psicologico.
Andrà tutto bene se coltiviamo l’arte della creatività, fiducia apprendendo dall'esperienza, qualsiasi esperienza. 
Se riusciamo a essere pazienti e responsabili possiamo sviluppare resilienza e potremmo uscirne fuori anche più rafforzati.
Segnalo alcuni libri: Sviluppare la resilienza; Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti; Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta.

Dott. Matteo Simone 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR

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