Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
Un po’ alla volta bisogna comprendere quello che è successo, che ci sta accadendo, che non siamo pronti ad affrontare, gestire, superare e organizzarsi.
Ognuno diventa una risorsa per
l’altro, in base alle proprie competenze, esperienze, professionalità.
La comunità scientifica, le istituzioni,
le associazioni, i professionisti, i volontari, gli amici, i familiari intervengono
per far fronte, per organizzare le cure, per prevenire il peggio, per
contenere, per salvaguardare, per dare un po’ di sollievo, un piccolo o grande aiuto.
E’ importante accettare e rispettare le
raccomandazioni suggerite del momento per un congruo periodo di tempo in attesa
di ritornare alla quotidianità.
Non si è mai pronti a cambiamenti di
vita drastici e improvvisi. Quanto meno te lo aspetti succede l’imprevisto
inaspettato e non si è pronti a gestire il dolore, la sofferenza, la rabbia, la
frustrazione, la vergogna, l’incredulità.
Interessanti le parole del Direttore
Generale dell'OMS al briefing dei media del 9 marzo 2020: "La regola del gioco è: non
mollare mai. Non siamo in balia di questo virus. Lascia che la speranza sia
l'antidoto della paura.”
A seguito di eventi critici,
disturbanti, traumatici; oltre alle cure mediche, ai consigli da parte della
comunità scientifica, ai provvedimenti delle istituzioni; l’aiuto psicologico è
importante e fondamentale per la persona che ha bisogno di sentirsi tutelato, compreso,
ricevere un rinforzo sulle proprie capacità di affrontare la situazione.
Gli psicologi possono intervenire dove
c’è trauma e tragedia per contenere ed elaborare dolore, sofferenza, panico,
disperazione, per accompagnare vittime e familiari per indirizzarli ad
accettare e affrontare l’onda del cambiamento imposta della routine giornaliera
in attesa di poter gradualmente ritornare alla quotidianità quando sarà
possibile.
Interessanti le parole dell’Arcivescovo
Ordinario Militare per l’Italia Santo Marcianò, del 9 marzo 2020, soprattutto
la parte finale: “Dobbiamo sentire
fratelli gli uomini di scienza, che si stanno adoperando nella ricerca e nelle
cure, nella speranza di vincere questa dura battaglia per la vita; gli uomini
delle Istituzioni, impegnati a ridare al Paese ordine e protezione, per
limitare la diffusione del contagio; e come non ringraziare con forza il nostro
Presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate, che tanto equilibrio,
lucidità di guida, forza d’animo e capacità di incoraggiamento sta mostrando
anche in questo frangente?
Dobbiamo sentire fratelli gli uomini e le donne che
più ci sono vicini e più hanno bisogno di noi, perché anziani, fragili, soli.
Chi è solo ha paura e non ritrova motivi per sperare. La storia di questo
virus, con le restrizioni imposte, ci sta ricordando il valore della vita, di
ogni suo attimo e del suo orizzonte di eternità, ben superiore a guadagni
personali e bilanci pubblici, e ci sta insegnando che possiamo fare a meno di
tante cose superflue, persino di tante cose utili… Ma non possiamo fare a meno
gli uni degli altri! Tutti, ancora, vi ringrazio e vi abbraccio, portandovi
ogni istante nella mia preghiera.”
L’impatto di un evento considerato
imprevedibile, devastante, stressante sui bambini e gli adulti comporta
sensazioni intense e insolite, forti emozioni, pensieri bizzarri, comportamenti
non abituali, è possibile che si possa manifestare panico, confusione,
congelamento, tutte sensazioni ed emozioni terribili che nessuno vorrebbe
sentire e sperimentare che spiazzano. Si rimane sorpresi e impotenti davanti
all'imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.
Interessanti i consigli dell’Istituto
Superiore di Sanità del 6 marzo 2020: “Colpiti
dallo stress anche i bambini, più agitati, inquieti ed insistenti nelle loro
richieste. Possiamo e dobbiamo aiutarli, come suggerisce l’OMS. Hanno bisogno
anche loro di essere rassicurati, di una carezza in più, di spiegazioni, di
ascolto. In caso di separazione, ad esempio per ricovero in ospedale, stabilite
comunque contatti regolari con i vostri bambini, anche per telefono, e
rassicurateli fornendo spiegazioni chiare con linguaggio adatto alla loro età:
ad esempio, la mamma, il papà, o altra persona della famiglia, potrebbero
iniziare a non sentirsi bene e potrebbero andare in ospedale per un po’ di
tempo.”
Si è in tanti a intervenire, ognuno diventa una risorsa se ben organizzata, se ben strutturata. Si creano relazioni, nuovi ponti, collaborazioni per aiutare coloro che hanno bisogno in questo momento a causa di qualcosa molto grande e terribile.
L’aiuto
psicologico può aiutare a riorganizzarsi, a trovare nuove risorse individuali,
familiari, amicali, di rete locale. L’aiuto psicologico può aiutare a
sviluppare fiducia in se stessi e negli altri.
L’aiuto psicologico può avere
l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire
fiducia e relazioni, ricostruire se stessi, la propria attività. L’aiuto
psicologico può avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa
di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in
sospeso, di prendersi cura di sé.
Il Consiglio nazionale ordine psicologi italiani
ha realizzato un vademecum psicologico.
Andrà tutto bene se coltiviamo l’arte della creatività, fiducia apprendendo dall'esperienza,
qualsiasi esperienza.
Se riusciamo a essere pazienti e responsabili possiamo
sviluppare resilienza e potremmo uscirne fuori anche più rafforzati.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR







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