Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più
calore, per correre più veloci domani
Psicologo, Psicoterapeuta
Un po’ alla volta bisogna comprendere quello che è successo, quello che ci sta accadendo, quello che non siamo pronti ad affrontare, gestire, superare e organizzarsi. Ognuno diventa una risorsa per l’altro, in base alle proprie competenze, esperienze, professionalità.
La comunità scientifica, le istituzioni,
le associazioni, i professionisti, i volontari, gli amici, i familiari intervengono
per far fronte, per organizzare le cure, per prevenire il peggio, per
contenere, per salvaguardare, per dare un po’ di sollievo, un piccolo o grande aiuto. E’ importante accettare e rispettare le
raccomandazioni suggerite del momento per un congruo periodo di tempo in attesa
di ritornare alla quotidianità, per esempio: lavarsi spesso le mani, starnutire
nella piega del gomito, evitare baci e abbracci, mantenere la distanza
interpersonale di almeno un metro ma soprattutto restare a casa.
A tal proposito segnalo il DECRETO DEL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 marzo 2020 - Ulteriori disposizioni
attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in
materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19,
applicabili sull'intero territorio nazionale. (GU n.64 del 11-3-2020)
Interessante la dichiarazione in diretta
video del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di cui riporto alcune parole:
“Vorrei cominciare ringraziando prima di
tutto, ancora una volta, i medici, gli operatori sanitari, i ricercatori che
mentre vi parlo stanno lavorando senza sosta negli ospedali per combattere
l’emergenza sanitaria, per curare i nostri malati. Il mio grazie va anche a
tutti voi, che state rispettando le misure che il Governo ha adottato per
contrastare la diffusione del virus. Vi ringrazio perché so che state cambiando
le abitudini di vita, state compiendo dei sacrifici, so che non è facile, ma
sappiate che con questa vostre rinunce – piccole o grandi – stanno offrendo
grande contributo prezioso al Paese. Soli pochi giorni fa vi ho chiesto di
cambiare le vostre radicate abitudini di vita, rimanendo a casa il più
possibile, uscendo solo lo stretto necessario. La stragrande maggioranza di voi
italiani ha risposto in modo straordinario. Quando ho adottato queste misure –
che limitano anche alcune delle nostre amate libertà - ero consapevole che si
trattava di un primo passo e ragionevolmente non sarebbe stato l'ultimo, che a
breve sarebbe stato necessario un passo ulteriore. Oggi, è chiaro, siamo
consapevoli che in un Paese grande, moderno, complesso, come il nostro, bisogna
procedere gradualmente affinché tutti possano comprendere il difficile momento
che stiamo vivendo e anche predisporsi per accettare i cambiamenti richiesti. Ora,
questo è il momento di compiere un passo in più. Ma ora disponiamo anche la
chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad
eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e
delle parafarmacie. Nessuna corsa, attenzione, non è necessario fare nessuna
corsa quindi per acquistare cibo nei supermercati.
E
voglio dirvi un’ultima cosa: se saremo tutti a rispettare queste regole,
usciremo più in fretta da questa emergenza. Il Paese ha bisogno della
responsabilità di ciascuno di noi, della responsabilità di 60 milioni di
italiani che quotidianamente compiono piccoli grandi sacrifici. Per tutta la
durata di questa emergenza. Siamo parte di una medesima Rimaniamo distanti oggi
per abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani. Tutti insieme
ce la faremo".
Non si è mai pronti a cambiamenti di
vita drastici e improvvisi. Quanto meno te lo aspetti succede l’imprevisto
inaspettato e non si è pronti a gestire il dolore, la sofferenza, la rabbia, la
frustrazione, la vergogna, l’incredulità.
Interessanti le parole del Direttore
Generale dell'OMS al briefing dei media del 9 marzo: "La regola del gioco è: non
mollare mai. Non siamo in balia di questo virus. Lascia che la speranza sia
l'antidoto della paura. Lascia che la solidarietà sia l'antidoto da incolpare. Lascia
che la nostra umanità condivisa sia l'antidoto alla nostra minaccia condivisa.”
A seguito di eventi critici,
disturbanti, traumatici; oltre alle cure mediche, ai consigli da parte della
comunità scientifica, ai provvedimenti delle istituzioni; l’aiuto psicologico è
importante e fondamentale per la persona che ha bisogno di sentirsi tutelato, compreso,
ricevere un rinforzo sulle proprie capacità di affrontare la situazione.
Gli psicologi possono intervenire dove
c’è trauma e tragedia per contenere ed elaborare dolore, sofferenza, panico,
disperazione, per accompagnare vittime e familiari per indirizzarli ad
accettare e affrontare l’onda del cambiamento imposta della routine giornaliera
in attesa di poter gradualmente ritornare alla quotidianità quando sarà
possibile.
Interessanti le parole dell’Arcivescovo
Ordinario Militare per l’Italia Santo Marcianò, del 9 marzo 2020, soprattutto
la parte finale: “Dobbiamo sentire
fratelli gli uomini di scienza, che si stanno adoperando nella ricerca e nelle
cure, nella speranza di vincere questa dura battaglia per la vita; gli uomini
delle Istituzioni, impegnati a ridare al Paese ordine e protezione, per
limitare la diffusione del contagio; e come non ringraziare con forza il nostro
Presidente della Repubblica, capo delle Forze Armate, che tanto equilibrio,
lucidità di guida, forza d’animo e capacità di incoraggiamento sta mostrando
anche in questo frangente? Dobbiamo sentire fratelli gli uomini e le donne che
più ci sono vicini e più hanno bisogno di noi, perché anziani, fragili, soli.
Chi è solo ha paura e non ritrova motivi per sperare. La storia di questo
virus, con le restrizioni imposte, ci sta ricordando il valore della vita, di
ogni suo attimo e del suo orizzonte di eternità, ben superiore a guadagni
personali e bilanci pubblici, e ci sta insegnando che possiamo fare a meno di
tante cose superflue, persino di tante cose utili… Ma non possiamo fare a meno
gli uni degli altri! Tutti, ancora, vi ringrazio e vi abbraccio, portandovi
ogni istante nella mia preghiera.”
L’impatto di un evento considerato
imprevedibile, devastante, stressante sui bambini e gli adulti comporta
sensazioni intense e insolite, forti emozioni, pensieri bizzarri, comportamenti
non abituali, è possibile che si possa manifestare panico, confusione,
congelamento, tutte sensazioni ed emozioni terribili che nessuno vorrebbe
sentire e sperimentare che spiazzano. Si rimane sorpresi e impotenti davanti
all'imprevisto e inimmaginabile che crea danni, lutti, dolore, perdite enormi.
Interessanti i consigli dell’Istituto
Superiore di Sanità del 6 marzo 2020: “Colpiti
dallo stress anche i bambini, più agitati, inquieti ed insistenti nelle loro
richieste. Possiamo e dobbiamo aiutarli, come suggerisce l’OMS. Hanno bisogno
anche loro di essere rassicurati, di una carezza in più, di spiegazioni, di
ascolto. In caso di separazione, ad esempio per ricovero in ospedale, stabilite
comunque contatti regolari con i vostri bambini, anche per telefono, e
rassicurateli fornendo spiegazioni chiare con linguaggio adatto alla loro età:
ad esempio, la mamma, il papà, o altra persona della famiglia, potrebbero
iniziare a non sentirsi bene e potrebbero andare in ospedale per un po’ di
tempo.”
Si è in tanti ad intervenire, ognuno
diventa una risorsa se ben organizzata, se ben strutturata. Si creano
relazioni, nuovi ponti, collaborazioni per aiutare coloro che hanno bisogno in
questo momento a causa di qualcosa molto grande e terribile. L’aiuto
psicologico può aiutare a riorganizzarsi, a trovare nuove risorse individuali,
familiari, amicali, di rete locale. L’aiuto psicologico può aiutare a
sviluppare fiducia in se stessi e negli altri.
L’aiuto psicologico può avere
l’obiettivo di sviluppare la resilienza nelle persone, aiutare a ricostruire
fiducia e relazioni, ricostruire se stessi, la propria attività. L’aiuto
psicologico può avere l’obiettivo di incrementare fiducia e pazienza in attesa
di ritornare gradualmente alla quotidianità, di riprendere le cose lasciate in
sospeso, di prendersi cura di sé.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha
diffuso un vademecum intitolato “Gestire lo stress durante l’epidemia di
Coronavirus”.
Il Consiglio nazionale ordine psicologi italiani
ha realizzato un vademecum psicologico.
Per far fronte alle possibili domande
della popolazione in merito agli aspetti psicologici dell’emergenza Covid-19,
l'Ordine degli Psicologi della Liguria, in collaborazione con il Corpo Italiano
di Soccorso dell’Ordina di Malta (CISOM), Croce Rossa, Emdr e Sipem, abbiamo
attivato un servizio di ascolto psicologico telefonico rivolto alla popolazione
e attivo 7/7 giorni nelle fasce orarie: 9-12, 14-17, 20-22.
Il servizio è attivo dal giorno
19/03/2020.
In Lombardia è attivo il servizio PRONTO
PSY - Covid.19 organizzato dall’associazione SIPEM SoS Federazione - Società
Italiana Psicologia dell'Emergenza (che fa parte dell’elenco nazionale delle
strutture operative della Protezione Civile): si tratta di un servizio GRATUITO
di supporto psicologico TELEFONICO offerto da SIPEM SoS - Lombardia
(Associazione di volontariato di Psicologia dell'Emergenza). Si rivolge
principalmente ai cittadini che si trovano in isolamento o quarantena
domiciliare a seguito dell'emergenza Coronavirus. Per accedere al servizio è
necessario innanzitutto inviare una mail all'indirizzo sipemsoslombardia@gmail.com
fornendo il proprio recapito telefonico o telefonando al numero telefonico
indicato in modo da lasciare un recapito telefonico. Nelle 48 ore successive
all'invio della mail uno psicologo volontario della Sipem SoS - Lombardia
ricontatterà il cittadino per fissare un colloquio telefonico (anche via
whatsapp o skype).
L'Ordine degli Psicologi della regione
Puglia ha attivato una task force per intervenire in merito a richieste di
aiuto relative a condizioni psicologiche di ansia, angoscia, paura del contagio
e fragilità emotive. Le referenti, da contattare anche per coordinare gli
psicologi disponibili, di tutte le province, ad intervenire, sono le
consigliere dell'Ordine: Dott.ssa Anna Palumbo tel. 3334698723 Dott.ssa Laura
Corvaglia tel. 3471108358.
Di seguito alcune informazioni utili, a
cura degli psicologi dell’emergenza CISOM, che possono aiutarci ad evitare due
errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema.
Andrà tutto bene se coltiviamo l’arte del
rallentare, fermaci, della creatività, fiducia apprendendo dall'esperienza,
qualsiasi esperienza. Se riusciamo a essere pazienti e responsabili possiamo
sviluppare resilienza e potremmo uscirne fuori anche più rafforzati.
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Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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