martedì 22 settembre 2020

Michele Belnome, 24h ultramaratona Policoro 2020, vittoria (inaspettata) e PB

 Divertirsi perché la corsa dev'essere Gioia! 
Matteo SIMONE 


Al Festival delle ultramaratone tra le tante gare si è svolta anche la 24 ore la cui vittoria è andata a Michele Belnome che ha totalizzato 163.584 km precedendo Francesco De Pace 146.455 km e il belga Patrick Leysen 131.385 km.

La vittoria femminile è andata a Cosima Caramia che ha totalizzato 127.279 km. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Michele attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Ciao Michele, come hai gestito il periodo del Covid? “Ciao Matteo, ben ritrovato. Ho gestito questo periodo cercando di essere il più positivo possibile. Certo non è stato semplice perché restare chiusi in casa non è facile per nessuno anche perché i problemi più banali potevano diventare insuperabili. In famiglia abbiamo parlato tanto per rendere la situazione più sopportabile perché per i figli è stata una stangata che difficilmente dimenticheranno come del resto noi. Il non aver drammatizzato tanto ci ha aiutati a superare questa situazione inverosimile”. 


Tutto passa e cambia, restano ricordi di momenti intensi e significativi

 Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it

 

Tutto passa, tutto cambia, tutto evolve, restano ricordi di momenti intensi e densi di fatica che insegna e diventa amica perché fa raggiungere risultati importanti e trasformare sogni in realtà con impegno, tenacia, stile di vita adeguata e soprattutto forza mentale grazie all'incremento della consapevolezza, fiducia in sé e resilienza. 

E’ importante valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio e il proprio bisogno. Bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, rimodulare gli obiettivi in base alle proprie condizioni fisiche attuali. 

venerdì 18 settembre 2020

Elena Costa, ultratrail: Voglio andare oltre e seguire il mio istinto

La 100 miglia la voglio dedicare ai malati come me 
Matteo SIMONE 


Lo sport permette di ritrovare se stessi, il proprio corpo, la propria anima, permette di andare oltre, di osare, di vivere intensamente. di seguito Elena racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso nello sport? "Ho cominciato a correre all'età di 5 anni nell'Edera Fc...una passione che mi ha accompagnata tutta la vita. Ero da prima una mezzofondista poi ostacolista fino ai 20 anni. Poi passai alla corsa su strada e ultramaratone ma mi ritrovai l'anima nel ultratrail".
Si attraversano percorsi, stadi, cicli; si cambia nel tempo e con l'esperienza, si evolve e si approda a nuove consapevolezze, nuovi sport, nuove amicizie.
Chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance? "Il mio benessere penso, anzi ne sono certa, me lo sono costruito da sola con grande umiltà, stile di vita e voglia di imparare da ogni persona che poteva insegnarmi qualcosa o soltanto ascoltando attentamente i consigli dati".

giovedì 17 settembre 2020

 Tanta fatica, tanti pettorali e tanta passione

Prima o poi la trovi una bici che ti permette di trovare l'equilibrio in sella, fare tanti chilometri e tanta fatica, partecipare a tante gare, portare a casa trofei e podi, scoprire tanti luoghi.

Di seguito Fabrizio che è anche atleta dell'Atletica La Sbarra, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica? "Nasce tutto con l’amore per i motori e per guidare tutto ciò che avesse una manopola del Gas già da molto piccolo. Per allenare la guida e la resistenza usavo la Mtb e il motocross e funzionava. Poi è successo una cosa fantastica, mi innamorai della Bici e da lì tanti chilometri, tanta fatica, tanti pettorali e tanta passione".
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? "Ho scoperto che non esistono limiti".

mercoledì 16 settembre 2020

Matteo Nocera, Campione Italiano 6 giorni ultramaratona 2020 a Policoro

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

Si è svolto a Policoro il Festival delle ultramaratone dove è stato possibile partecipare a gare della distanza minima di una maratona 42,195 metri fino a una distanza massima di 1.000 miglia.

Tra le competizioni valide come Campionato Italiano vi è stata la 6 giorni dove ha visto assegnare il titolo italiano a Matteo Nocera della Napoli Nord Marathon, una gara vinta da Seen Orsvam (Svezia) che ha totalizzato 708,08 km e ha preceduto Matteo Nocera e Jean Louis Vidal (Francia) arrivati insieme con un totale di 612,421 km. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Matteo attraverso alcune mie domande.
Come hai gestito il periodo del covid? "Beh, innanzitutto ho cercato soluzioni sicure per la mia famiglia e poi gestita la quotidianità nel rispetto degli altri ovviamente". 
Come hai tenuto alta la motivazione per continuare ad allenarti seriamente? "Ho pensato che quando tutto sarebbe finito, perché sarebbe finito, io dovevo essere pronto, dovevo lottare e vincere la battaglia con il nemico invisibile ..!".

Allenare testa, cuore e corpo per non mollare

Matteo Simone

3804337230- 21163@tiscali.it

Cosa spinge a fare sport, sudare, faticare? Non solo la performance ma anche la voglia di mettersi in gioco, mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale; la voglia di fidarsi e affidarsi a qualcuno che fa compagnia, porge una bevanda, aspetta.

Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per non mollare, per far parte di una squadra con progetti di gare, per ricordare momenti passati insieme, per condividere pregara fatti di viaggi e incontri, per superarsi. 

Interessante la testimonianza dell'ultrarunner Aurelia RocchiPrima di un allenamento importante o gara quali sono le sensazioni corporee? “Prima di un allenamento sono sempre tranquilla e libera di testa invece prima di una gara è diverso. Una gara è come se fosse la prima, emozioni fortissime e in quel momento le mie gambe sono importantissime, con loro ci parlo, mi fido di loro e le sento leggere conoscendo bene la loro fatica negli allenamenti”.

Aurelia sembra essere tranquilla perché si allena bene e duramente, da sola e in compagnia. 

martedì 15 settembre 2020

Sofiia Yaremchuk, runner: Non mollare mai, tutti i sogni diventano realtà

Lavorare sempre di più per migliorarsi ogni giorno 
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 


Si è svolta a Roma una gara podistica di 10 km “Roma Riparte-Riparti Roma”, una gara ad inviti riservata solamente a 80 runner con partenza dall’Arco di Costantino e arrivo all'interno dello stadio d’atletica "Terme di Caracalla-Nando Martellini".

La vittoria maschile è andata all'atleta del Burundi, Olivier Irabaruta (Quercia Trentingrana) in 29'17" che ha preceduto il connazionale Onesphore Nzikwinkunda (Atletica Casone Noceto) 29'59" e El Otmani (C.S. Esercito) 30'11".
La vittoria femminile è andata all'ucraina di Roma, Sofiia Yaremchuk (Acsi Italia Atletica) in 33'47" che ha preceduto l'atleta di San Giovanni Rotondo, Maria Chiara Cascavilla (La Fratellanza 1874 Modena) 34'26" e Fatna Maraoui (C.S. Esercito) 34'34". Approfondiamo la conoscenza di Sofiia attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Sofiia, come hai gestito il periodo del covid? "Il 14 febbraio sono andata in Kirghizistan per un raduno per prepararmi al Campionato del Mondo sulla Mezza Maratona che doveva essere il 26 marzo. Mentre ero in Kirghizistan, ascoltavo la radio Italiana e ogni giorno aumentavano i contagi dovuti al covid. E' avvenuto tutto molto rapidamente, è stata una cosa terribile, imprevedibile e inaspettata. 

Translate