Ho vinto su tanti dei miei limiti e delle mie paure
Matteo Simone
La corsa a piedi è una disciplina facile da praticare e sempre a disposizione della persona, basta mettere un paio di scarpe adatte e abbigliamento sportivo e si può correre in ogni contesto e a ogni ora, vicino casa, per strade, parchi, ville, strade, marciapiedi, piste, sentieri, campagne, montagne, colline.
Di seguito, Antonella (Run & Smile ASD) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport?
A 4 anni ho iniziato con il nuoto: mia madre mi ha riferito che dopo una settimana non ci sono voluta più andare in quanto mi annoiavo perché mi facevano sempre battere i piedi in acqua senza nuotare! A 6 anni ho iniziato con il podismo che è proseguito fino a 11 anni circa: mio padre mi ha portato, senza allenamento e senza chiedermi nulla, almeno non lo ricordo, a fare la mia prima marcialonga di 6 Km a Porto Recanati (MC) mentre lui faceva la Maratona di 42,195 km. Ricordo che correvo insieme a un mio amichetto un anno più grande di me e suo padre correva con il mio. Completai la gara senza sforzo e con una certa incoscienza e rimasi meravigliata dal fatto che mentre il mio amico era affaticato, nonostante fosse allenato e avesse fatto già qualche garetta, io non lo ero per niente. Dagli 8 agli 11 anni circa, fino alla prima media, ero iscritta a una squadra podistica del mio quartiere, la Polisportiva Giorgiana Collevario e con essa partecipavo, quasi ogni domenica, a gare di marcialonga dai 3 ai 6 km circa, nei vari comuni della mia Regione, le Marche. Negli anni della scuola media, 11/14 anni, ho fatto atletica con la scuola: ho provato la corsa campestre, il salto in lungo, il salto agli ostacoli, il salto in alto e il lancio del peso. Ma solo in quest'ultima disciplina ho gareggiato fino a qualificarmi nelle regionali. Non sono riuscita ad accedere alle Nazionali in quanto sono arrivata quarta e ne prendevano 3.