martedì 19 aprile 2022

Antonella Manca, Run & Smile: Alla mia età dovevo correre e sorridere

 Ho vinto su tanti dei miei limiti e delle mie paure  
Matteo Simone 
 

La corsa a piedi è una disciplina facile da praticare e sempre a disposizione della persona, basta mettere un paio di scarpe adatte e abbigliamento sportivo e si può correre in ogni contesto e a ogni ora, vicino casa, per strade, parchi, ville, strade, marciapiedi, piste, sentieri, campagne, montagne, colline. 

Di seguito, Antonella (Run & Smile ASD) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport?  
A 4 anni ho iniziato con il nuoto: mia madre mi ha riferito che dopo una settimana non ci sono voluta più andare in quanto mi annoiavo perché mi facevano sempre battere i piedi in acqua senza nuotare! A 6 anni ho iniziato con il podismo che è proseguito fino a 11 anni circa: mio padre mi ha portato, senza allenamento e senza chiedermi nulla, almeno non lo ricordo, a fare la mia prima marcialonga di 6 Km a Porto Recanati (MC) mentre lui faceva la Maratona di 42,195 km. Ricordo che correvo insieme a un mio amichetto un anno più grande di me e suo padre correva con il mio. Completai la gara senza sforzo e con una certa incoscienza e rimasi meravigliata dal fatto che mentre il mio amico era affaticato, nonostante fosse allenato e avesse fatto già qualche garetta, io non lo ero per niente. Dagli 8 agli 11 anni circa, fino alla prima media, ero iscritta a una squadra podistica del mio quartiere, la Polisportiva Giorgiana Collevario e con essa partecipavo, quasi ogni domenica, a gare di marcialonga dai 3 ai 6 km circa, nei vari comuni della mia Regione, le Marche. Negli anni della scuola media, 11/14 anni, ho fatto atletica con la scuola: ho provato la corsa campestre, il salto in lungo, il salto agli ostacoli, il salto in alto e il lancio del peso. Ma solo in quest'ultima disciplina ho gareggiato fino a qualificarmi nelle regionali. Non sono riuscita ad accedere alle Nazionali in quanto sono arrivata quarta e ne prendevano 3.  

Dal terzo al quinto superiore ho giocato a pallavolo con una squadra in prima divisione nel ruolo di difesa/centrale e, anche se stavo molto spesso in panchina, mi sentivo molto ben inserita in squadra e ho imparato così ad aspettare “il mio momento”. Poi ho fatto una pausa dallo sport per un periodo di 25 anni, dal 1991 fino al 2016. Ho ricominciato a Gennaio 2016 con un corso serale di nuoto per adulti insieme alla dieta in quanto ero arrivata a pesare 95 kg. Quindi dieta, nuoto e poi ho aggiunto la camminata e la palestra. A fine Marzo 2021 ho ripreso la corsa ricominciando da zero: 1 minuto di corsa e 1 minuto di camminata per 10 volte, che io per errore feci per 20 volte! Presi una scheda da internet che mi ha portato a fare 5 km in un mese e 10 in due mesi allenandomi 3 volte a settimana. Poi ho cominciato a fare delle gare non competitive (a Maggio 2021 5k Corsa per la Memoria, virtuale; a Settembre 2021 10k per CorriAdmo, nella mia città, dove non riuscivo a stare dietro nemmeno alla mia pacer dei 6'30'' e il 3 Ottobre 2021 ho corso 5k virtuali per la Pink Parade, per sostenere la ricerca Fondazione Alberto Veronesi). 
Poi la corsa mi ha stregato, mi rendeva felice ogni volta, sorridente...ho continuato: 
Settembre 2021 visita medico sportiva agonistica;
 

Ottobre 2021 visita medico nutrizionista la Dott.ssa Laura Caldarelli; 

1 Novembre 2021, la prima gara competitiva 10k a Roma, la Corsa dei Santi (con la Runcard, dato che non ero riuscita a trovare una squadra dove iscrivermi), grazie all'opera di convincimento di un mio amico su Facebook, Ninni Lobozzo, che ha dovuto veramente convincermi poiché io avevo in mente solo il TOR30!  

Non volevo fare gare su strada ma solo il trail running e mi ero messa in testa di arrivare al TOR30 a Settembre 2022 e incaricai un coach apposito per prepararmi, però allungavo sempre gli allenamenti che mi dava il coach, ero smaniosa di accorciare i tempi, vista la mia età, avevo fretta e ci aggiungevo sempre del tempo in più alla fine degli allenamenti che mi venivano assegnati e, dopo la gara del 1 Novembre che ho fatto con gli anti dolorifici per contrastare un po’ il mal di schiena che mi era preso da una settimana prima, non camminavo più.  

Ho avuto un infortunio per fibrosite interstiziale della fascia toracica lombare dx, ed ora posso affermare con certezza che è stato causato dal sovraccarico visto che il dolore poi, da quando ho ripreso ad allenarmi, non si è più ripresentato. Pausa corsa, con terapia di n. 5 laser yag, per due settimane, fino a metà Novembre 2021. Questo fatto mi ha fatto riflettere e maturare: ho capito che il mio corpo, dopo tanto tempo di inattività fisica e vista anche la mia età, non era pronto per affrontare salite, ripetute su salite con una certa pendenza, lunghi di un certo tipo a ridosso di allenamenti di fartlek e quindi ho maturato pian piano l'idea che per me sarebbe stato meglio ricominciare tutto da capo e valutare di correre, almeno inizialmente, solo su strada. Ecco che da fine Novembre 2021 ho trovato un coach con cui potevo confrontarmi meglio, un coach che aveva tempo di ascoltarmi, il quale mi ha fatto ricominciare tutto da capo, iniziando con pochi km e facendo lavori come allunghi, corsa calciata dietro, esercizi di potenziamento. Con lui ho potuto sperimentare il miglioramento graduale e senza sforzo della corsa, imparando la postura, la respirazione, il ritmo, la differenza tra corsa lenta e quella veloce. Ho capito che per me è tutta una scoperta e una conquista, che dovevo proprio imparare a correre e a correre bene. Poi a fine Gennaio 2022, mentre correvo, sono scivolata sul ghiaccio e ho avuto un trauma alla spalla dx che ancora dopo due mesi e mezzo ancora, a tratti, mi problemi. 

Comunque in questo caso ho ripreso a correre dopo una settimana, correvo con le gambe e spingevo solo con il braccio sinistro. Tanta era la mia voglia di riprendere gli allenamenti che, quando il mio coach mi disse
di riprendere e di fare quello che mi sentivo sono riuscita a fare 18 km in 1h54'35'' con 235 d+. Di questo il mio coach rimase meravigliato e mi disse che aveva capito che se non avessi corso sarei esplosa! In questi mesi è stato più pesante allenarmi con i dolori alla spalla destra ma non potevo aspettare che mi passassero del tutto in quanto dovevo prepararmi per la Mezza Maratona del 14 Febbraio 2022 a Verona (la Dermasphere Giulietta e Romeo), che poi è stata rimandata, causa covid, al 1 Maggio 2022, che avrei corso, e che, a questo punto, correrò, con la mia nuova squadra la Run & Smile Asd. A Dicembre 2021, infatti, una certa Cinzia Donnola, conosciuta su Facebook, mi disse di aver notato in me un degno sorriso "valido" per entrare nella squadra Run&Smile dove mi hanno accolto alla grande. Mi sono sentita che era la squadra che faceva per me, alla mia età dovevo correre e sorridere, tra l'altro essendo anche un clown dottore, non potevo non abbracciare la filosofia di questa squadra dove mi è stato attribuito il nome di Red Nose! Il 13 Marzo 2022 a Civitanova Marche ho fatto la mia prima Mezza Maratona con un tempo di 02h06'. Il 27 Marzo 2022 ho fatto i 10,1 km nella mia città, Macerata, facendo il mio personal best con 55'42" (a Roma, il 1 Novembre 2021 avevo fatto 59'58") e il 10 Aprile 2022 ho fatto la mia seconda gara di Mezza Maratona a San Benedetto del Tronto facendo il personal best con un tempo di 01h56'33". 

Molto interessante il trascorso sportivo di Antonella a iniziare dalla corsa da piccola con l’amichetto, entrambi accompagnando i papà maratoneti fieri di portare i figli in gara per tramandare la loro passione. Lo sport prevede la cura dei vari aspetti dall’idoneità psicofisica all’allenamento fisico, nutrizionale e mentale. Interessante i vari incontri e appuntamenti con i professionisti, amici di squadra, allenamenti e gare per misurarsi, testarsi, mettersi in gioco e rimodulare piani e programmi per restare integri e fiduciosi, apprendendo dall’esperienza e facendo parte di una squadra. 
Quando ti sei sentita campionessa nello sport?  
Una vera campionessa dello sport sinceramente mai nemmeno quando sono arrivata prima donna in assoluto, nel 1982, a 10 anni
! Però posso dire che sono stata molto contenta e soddisfatta della mia prestazione nella gara di Domenica 27 Marzo 2021, la 10,1 km in quanto con i miei 55’42 sono riuscita a stare avanti alla mia pacer dei 6'30' della CorriAdmo (Ottobre 2021) che comunque ritengo sia una bravissima atleta. Quindi per me, che corro solo da un anno riuscire a vedere certi miglioramenti inaspettati, mi fa sentire nel mio intimo come una campionessa, soprattutto perché ho vinto sui tanti dei miei limiti e delle mie paure
. 

Le vere vittorie sono le soddisfazioni personali, riuscire a fare qualcosa con fatica e piacere, raggiungere obiettivi e risultati, piccoli e graduali miglioramenti, abbattere muri e limiti fisici e mentali. 
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? 
Il mio coach, Nicola Buccioli, con allenamenti ad hoc su misura per me e con una continua collaborazione; il mio medico nutrizionista la Dott.ssa Laura Caldarelli che mi segue ormai da anni, oltre che con visite periodiche anche per email, rispondendo a tutte le mie domande, dubbi e perplessità, consigliandomi integratori per la mia salute e la mia performance.  
M
io marito che sta sempre al mio fianco che mi ascolta e sa comprendermi! Lui fin da subito mi ha sostenuto anche nella mia prima iniziativa fuori da ogni ragionevolezza, quella di fare il TOR30 senza cognizione di causa! Mi aveva detto che secondo lui dovevo fare per gradi, piano piano e vedere man mano ma sarebbe stato comunque disposto ad accompagnarmi dove gli avessi chiesto. Lui mi conosce bene, sa che sono la tipa che prende consapevolezza dalla vita, dalle mie cadute (illuminanti sono state per me le due settimane di stop di Novembre 2021 e il trauma alla spalla). Inoltre penso che contribuisca al mio benessere psicologico il sostegno della mia squadra Run & Smile, il far parte di gruppi su Facebook, come il gruppo Correre con Passione, che amministro insieme ad altre persone ed altri gruppi di cui faccio parte e al sostegno ed incoraggiamento che ho da altri atleti più esperti di me, tanti anche ultramaratoneti, che spendono il loro tempo per supportarmi e motivarmi!
 

È importante fare affidamento su qualcuno, avere dei riferimenti, essere sostenuti e guardandoci intorno possiamo comprendere su chi possiamo contare, che ci rispetta, riconosce, sostiene, comprende. 
Quale tua esperienza passata ti rende più sicur
a di potercela fare?
  
So che quello che voglio, se lo voglio veramente, con tenacia e determinazione, costanza e sacrificio, lo ottengo: 1 quando alla scuola media i professori mi sconsigliavano di fare Ragioneria Programmatori, che non ci sarei riuscita, invece ci sono riuscita e pure bene, anzi mi sono pure laureata in Economia e Commercio e ho avuto tante soddisfazioni; 2 sono riuscita, dopo la morte del nostro primo figlio, che è avvenuto durante il parto, vent'anni fa, a riaffrontare, seppur con paure, altre due gravidanze; 3 sono riuscita perdere 40 kg e a mantenerli (anche se nel mentre ci sono stati problemi poi con aiuto di professionisti li ho superati); 4 ho combattuto per 2 anni con l'anoressia nervosa, venuta fuori post dieta ma che si portava dietro una miriade di problemi pre-dieta,  e con la corsa gli do ogni volta il calcio definitivo, poiché non avevo più il senso della fame e della sete. Con la psicoterapia sono riuscita ad accettare di mangiare per vivere e per questo non finirò mai di ringraziare la mia psicoterapeuta Dott.ssa Francesca Caldarelli, senza di lei non sarei qui ora a raccontare, ma è poi solo con la corsa che mi è ritornato l'appetito, la vera fame, il gusto del cibo, il non pesare più gli alimenti e non contare più le calorie, e se qualche volta la mente mi dice di mangiare di meno per dimagrire un pochino ho la corsa che mi difende e mi ricorda: "ti piace correre? Ecco, allora mangia e mangia bene, altrimenti non corri!" 
 
Ero indeciso se riportare queste testimonianze privata ma credo che possa essere utile ad altre persone che si trovano in queste condizioni e loro familiari e hanno difficoltà a gestirle non riuscendo a venirne fuori. Pertanto ringrazio Antonella per queste testimonianze utile a capire che a tutto ci può essere una soluzione grazie a diversi metodi e approcci quali la psicoterapia e l’educazione allo sport.
 
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva?  
In famiglia sia il marito che i figli sono molto contenti: sia per il fatto di non vedermi più saltare i pasti e di mangiare in libertà sia perché mi vedono più felice e meno brontolona, più sorridente! Diverse persone mi hanno riferito che ho fatto venir loro voglia di correre! Uno di queste è mio marito che ha iniziato ad alternare camminata e corsa per il suo benessere psicofisico! 

Continuo a essere titubante se riportare queste considerazioni private di Antonella, ma è pur vero che può essere un’utile testimonianza per tanti ad aver fiducia che lo sport possa aiutare a riprendere in mano le redini della propria vita. 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva?  
Vabbè racconto questa: Agosto 2015, pesavo 95 kg ed ero in vacanza in Trentino con la mia famiglia composta da marito e figli di 11 e di 7 anni. Su un percorso intorno al lago trovo una sabbiera con indicazioni di farci il salto in lungo e misurarsi nei metri del salto che uno faceva...al che mi ricordavo dei salti in lungo che facevo a 13 anni circa, quindi 30 anni prima e faccio: "figli guardate a me, vi faccio vedere io come si fa"...tic tac, tic tac...prendo la rincorsa e a tutta salto e quando atterro...le stelle di negroni… i santi… il paradiso… l'inferno...ho visto tutto io...una botta!...S
coprii solo dopo il salto che c'era un leggero velo di sabbia e sotto tutto cemento! Ecco un fatto divertente per i figli, triste per me, curioso e bizzarro tutto insieme! Non camminai per diversi giorni e dovemmo rientrare dalle ferie 1 giorno prima! I figli ancora ridono!

Immagino il dolore in quel momento, ma si tratta di un episodio che non si potrà mai dimenticare che comunque ha unito tutta la famiglia in una divertente risata anche se si è dovuti rientrare prima, ma succede anche questo. 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport?  
La costanza e la tenacia, caratteristiche che ho come persona. Nella corsa ho imparato a respirare con il naso, soprattutto se mi trovo in affanno, quindi cerco di rilassarmi, mentre corro, utilizzando sia la respirazione profonda che la mindfulness. Mi concentro nel momento in cui sono, cerco di osservare il panorama intorno a me
e alcuni particolari come le striature del cielo, i balconi degli appartamenti se sono abbelliti da fiori o no, magari cerco di tenere la mente impegnata nel pensare che dentro qualche appartamento ora, nel momento in cui corro, chissà quante persone sono nella sofferenza con malattie o altro. Quindi così esco da me stessa, dal mio affanno, dalla mia difficoltà che dimentico e ne esco rigenerata e spesso mi ritrovo dopo il 12 km a stare meglio di quando ho iniziato.
  

Molto interessante questa testimonianza molto profonda, mi piace ascoltare le parole di Antonella: “la respirazione profonda ...la mindfulness. Mi concentro nel momento in cui sono, cerco di osservare”, tutto ciò denota una grande evoluzione e maturità nel vivere e nell’affrontare ogni situazione bella o brutta.  
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi?   
Sinceramente non vedo né difficoltà né rischi nella mia attuale attività sportiva di corsa su strada. O meglio cerco di non fasciarmi la testa
non pensando al se e al dopo e mi concentro solo sul momento presente. Al momento sto bene e ragiono su questo.
 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport?  
Lo ritengo utile nel caso in cui un atleta rimanga bloccato dalle sue paure o viva una situazione di stallo e voglia sbloccarsi e da solo non ce la fa. Lo ritengo necessario, fondamentale, per la preparazione di gare ultra, dove la componente mentale è anche più importante della preparazione fisica. Sento spesso dire da atleti che fanno gare di tante ore di corsa su circuiti che è tutta questione di testa e non di gambe! Inoltre penso che lo psicologo dello sport sia un valido supporto per indirizzare l’atleta a capire quale tipo di corsa e o quali distanze correre in merito alle proprie caratteristiche psicofisiche. 

Con la pratica di una disciplina sportiva si fanno scelte sempre più mirate e funzionali alle proprie caratteristiche, si sceglie il tipo di allenamento e le gare a cui partecipare, si scelgono il terreno di allenamento e gare e il le distanza dalla velocità, al mezzofondo a gare più lunghe come mezze maratone e maratone. 
A volte è utile confrontarsi con amici di squadra, con amici più esperti e figure professionali quali coach,
mental coach, psicologi dello sport per capire quali possono essere propri obiettivi da stabilire in base a proprie caratteristiche psicofisiche ed eventuali controindicazioni dovute a caratteristiche personologiche o situazionali.
 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?  
Alla Stramacerata del 27 Marzo 2021: sono riuscita a fare meno di quanto mi ero proposta. Erano 10,1km in un percorso tecnico di saliscendi, con 160 mt di dislivello, e mi ero proposta di stare 56 minuti, invece la sorpresa di 55’42”. L’emozione più bella è stata quella di partire in seconda fila, dietro ai veri campioni e correre con loro per un km circa. Sono partita a razzo ed ho fatto il primo km a  4'44” e comunque poi anche se il ritmo è sceso  ho tenuto sempre un ottimo passo, a parte l'ultimo km che sono andata a 6'...ma alla fine c'erano 2 km di salita ed avevo corso sempre con il fiato in gola, mentre correvo alla fine incontravo persone che si erano messe a camminare, altre che si fermavano per crampi, al che mi sono detta: "Antonella, hai fatto una bella gara, stai sotto i 56' come ti eri proposta, non tirare troppo la corda...fa così...se incontri donne davanti tiri e le superi, altrimenti se incontri gli uomini lascia stare, non ti cambia nulla" e così ho fatto, con uno sprint finale sono riuscita a superare una donna! 
 
Le gare sono sempre ottimi test per misurarsi con se stessi e con gli altri, per cercare di fare del proprio meglio, per mettersi in gioco.
 
La tua situazione sportiva più difficile?  
La seconda Mezza Maratona del 10 Aprile a San Benedetto del Tronto. Appena sono arrivata era freddissimo e diluviava poi sono sopraggiunti problemi intestinali e quasi volevo mollare! Non volevo più gareggiare!! Poi, conoscendomi, siccome so che se mollo soffro più che se resisto, ho resistito, non ho mollato e all’ultimo minuto si è sistemato tutto, è uscito pure il sole, sono partita, ho corso come non mai ed ho fatto il mio inaspettato PB con un tempo di 1h5633. 
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?  
L'infortunio della fibrosite interstiziale della fascia toracica lombare dx di Novembre 2021 l'ho risolto, fortunatamente, con riposo per due settimane e cinque sedute di laser yag e questo mi ha fatto riflettere che sarebbe stato più opportuno per me, se volevo continuare a correre, di prepararmi "come si deve", rivedere i programmi per bene, ricominciare, accantonando almeno per il momento il trail running e pensando a correre su strada cercando di non farmi male. Questa già sarebbe stata una grande cosa per me! La caduta di fine gennaio, scivolata sul ghiaccio con trauma alla spalla destra mi ha fatto maturare l'idea che forse il trail running non fa per me, ma non perché non sarei in grado di affrontarlo, ma perché il mio desiderio ora è cambiato: non voglio più come prima fare solo la gara del TOR30 ma desidero correre in maniera costante, con delle gare che mi diano la carica e migliorarmi finché posso.  
C
on la corsa su strada sto imparando, ogni giorno di più, a conoscere il mio corpo, i miei punti di forza e di debolezza. Questi infortuni mi hanno insegnato a riflettere, a ragionare, a prendermela con calma, a essere grata se riesco ad allenarmi anche per mezz'ora, anche poche volte, a essere grata per quello che viene. E comunque chissà che continuando ad allenarmi non riesca a fare la mia prima maratona e ad andare oltre! Chissà! Forse un giorno riuscirò a fare anche il TOR30! Io comunque proseguo allenamento dopo allenamento, step by step, gara dopo gara e vedrò quando e se sarà.
 

Antonella è molto consapevole delle sue potenzialità e capacità così come dei propri limiti ma anche che tutto cambia e un allenamento mirato e la continua esperienza possono permetterle di fissare obiettivi più sfidanti come il Tor30, senza fretta. 
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport?  
Tante cose di me: che non sono molto paziente, che devo imparare a prendere i miei tempi, riflettere. Ho notato che chi pratica sport è più ponderato, ragiona meglio, più positivo, ha più autostima. 
Quali allenamenti mentali utilizzi?
  
Tecnica della respirazione profonda, tipo training autogeno, mindfulness (riportare la mente nel qui ed ora). Parlo con me stessa, cerco di riflettere dentro di me. 

Antonella ha il vantaggio di avere strumenti mentali a sua disposizione da utilizzare nel momento opportuno, la respirazione risulta essere fondamentale per tanti motivi e soprattutto la mindfulness aiuta a focalizzarsi e a essere sereni in quello che si fa nel momento presente. 
Prossimi obiettivi? Sogni Sogni da realizzare? 

 Il 1° Maggio 2022 la Mezza Maratona a Verona, cercando il p.b. 

 Il 2 Giugno 2022 la 10 km di Porto San Giorgio cercando il p.b. 

Il 11 Settembre la Mezza Maratona a Parma in preparazione della maratona 

Il 27 Novembre la mia prima Maratona a Firenze! 

Li per lì il mio coach mi aveva suggerito Ravenna il 13 Novembre perché piatta ma poi mi sono confrontata con altre persone che l'hanno fatta e mi hanno suggerito Firenze, inoltre ho anche due settimane in più per prepararla 

Il mio sogno da realizzare ora è la Maratona, visto che ho capito che solo dopo essermi misurata con questa distanza, forse potrei pensare al TOR30. 
Quale domanda avrei dovuto farti?
Fino a che punto vorresti correre? Vorrei correre finché le gambe, la mente e il cuore mi assistono. 
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara?  
Pre-gara con ansia, ma una bella ansia, piena di vita, di adrenalina, energia positiva. La gara pensando a fare il meglio che posso in quel determinato giorno, si perché non tutti i giorni sono uguali. Il Post-Gara piena di meraviglia, di soddisfazione che ci sono riuscita, che ho fatto il meglio che potevo, o almeno nelle quattro gare che ho fatto è successo questo, che ho fatto il meglio che potevo! 

La gara può portare a sentire un po’ ansia, ma la vita prevede un po’ di preoccupazione, tensione, attivazione e poi si scioglie tutto in gara e soprattutto alla fine si raccolgono i grandi risultati sperati e preparati. 
Quali sono gli ingredienti del successo?  
Allenarsi con una certa serenità mentale, avere una discreta spensieratezza, cercando di non pretendere troppo da se stessi. Avere salute ed energia e cercare di mantenere delle buone relazioni sociali, soprattutto rendere i rapporti con chi si vive ogni giorno, sereni. Avere obiettivi e valori in cui credere. Avere autostima, autocritica, autoironia e determinazione. 
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane?
  
Direi di non smettere di fare sport, che anche se faccio l'università fuori casa e i miei genitori non mi pagano la palestra, potrei correre, un po', anche poco, quello che riesco, di essere più serena e tranquilla, di godermi questi anni spensierati in cui devo solo studiare e stare bene con me stessa e con il mio fidanzato. Che non devo vivere con ansia e proiettata nel futuro ma che devo vivere l'oggi, il presente e se sto incasinata con le lezioni e lo studio, che se esco a correre anche fosse per 1 ora, non perdo nulla, anzi, acquisterei più lucidità e concentrazione per lo studio. Di essere meno perfezionista, che la perfezione non c'è in nessun settore e che mai si raggiunge. 
 
Grandissime consapevolezze e lezioni di vita per merito di tanta esperienza, si può fare tutto con criterio e serenità senza pretendere troppo ma con equilibrio. 
A quale personaggio ti ispiri?  
Sinceramente a ness
uno, sono consapevole che sono unica nel mio essere, con il mio percorso sportivo, con la mia età, con un lavoro, una famiglia, con due figli adolescenti. Però ammiro molto gli ultramaratoneti, prima ammiravo gli ultra maratoneti del trail in quanto avevo occhi solo per il trail, poi ho scoperto che ci sono ultramaratoneti anche su strada. Non conoscevo le gare di 100k, il passatore, la Milano-Sanremo, l’ASA…Tramite Facebook sono entrata in contatto con diversi ultramaratoneti come Mimma Caramia, che ammiro molto sia come atleta che come persona, Michele Belnome, Francesco Cannito, Alisia Calderone, Alessio Tomassini, Fabrizio Severini, Angela Gargano, Mirela Hilaj. Ho fatto di tutto per riuscire ad incontrare Mimma Caramia alla 100K di Porto Recanati a Febbraio 2022 ed è stata un'emozione unica! Appena arrivata l'ho vista passare con i suoi capelli rossi e mi sono messa a correre affianco a lei per un tratto e li ho conosciuto Alisia Calderone e incontrato Michele Belnome. Ho visto arrivare Fabrizio Severini che ha vinto per la sua categoria e ha fatto un ottimo tempo con un PB, ho fotografato Fabio Gonella! Ho avuto l'occasione, per me una grande emozione, di parlare e di farmi una foto con il grande Giorgio Calcaterra, abbiamo la stessa età solo lui con uno storico di 40 maratone e io che devo ancora fare la prima! Ammiro molto Marco Olmo. 
 
Sinceramente mi attraggono tanto le gare ultra in genere
perché sono gare che richiedono, oltre alla preparazione fisica, necessaria ma non sufficiente, una indispensabile preparazione, presenza e forza mentale. Sono gare che ti fanno sperimentare le crisi, l’impotenza, l’imprevedibilità, la debolezza ma anche stupire e meravigliare della forza che ti viene riuscendoti a sollevare dalle situazioni più complicate. Quella forza meravigliosa che spesso l’uomo ha dentro di sè ma che non scopre finché non si mette in gioco e non la sperimenta! 
 
Io al momento cerco di pensare ad allenamento dopo allenamento e di non fasciarmi la testa troppo sul dopo, sul poi, tanto pian piano, correndo, sarà il mio corpo e la mia mente che mi guiderà ad allungare il chilometraggio o a soffermarmi su di esso per un po', per prendere più confidenza con lui. 

Davvero commovente e molto utile e interessante questa testimonianza di Antonella, di come lo sport avvicina persona e rende più sicuri e vicini. 

380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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