lunedì 4 aprile 2022

Sabrina Chiappa: Non avrei mai pensato di poter correre 100km

 A Imola ho corso la 100km nel 2021 migliorando di 2 ore 
Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it 
  

Si fa sempre in tempo a iniziare a praticare uno sport, a salire su un treno dello sport sperimentando benessere e performance, allenandosi e partecipando a gare e cercando di fare sempre meglio divertendosi e faticando per ottenere risultati prestigiosi. 

Di seguito, Sabrina (Running Station Team ASD) racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Da piccola ho fatto poco, il canonico corso di nuoto alle scuole elementari. Al temine l’istruttore aveva proposto ai miei di farmi fare agonismo ma avrebbe comportato un impegno sia economico che organizzativo che non potevano sostenere. Alle scuole medie ho giocato per un paio di anni a pallavolo, non ero brava ma mi divertivo, solo che poi sono ricaduta più o meno nella situazione precedente, le partite erano un impegno, e ho dovuto smettere. Dopo, per molti anni non ho fatto nulla per mancanza di tempo, durante scuole superiori e università ho sempre lavorato, prima solo nel weekend poi a tempo pieno e finita l’università doppio lavoro per prendere casa.
Quando ho lasciato il secondo lavoro, a 34 anni, ho iniziato a correre! Non ero brava ma mi piaceva, uscire a correre era anche il modo per ritagliarmi del tempo per me. Dopo pochi mesi mi sono iscritta all’atletica Libertas di Sesto San Giovanni, dove vivevo da poco. L’idea era di coltivare delle amicizie (non conoscevo nessuno in città) e di iniziare a fare qualche gara per divertirmi. Nel giro di 2 anni provato un po' di tutto, dai cross, ai trail, dalle 10km alle 100km.
Mi ci è voluto poco per capire quale fosse la mia passione, ovvero le lunghe distanze su strada!
Nel 2021 ho cambiato società, mi sono iscritta alla Bergamo Star, una società fantastica …dove la passione per le ultra distanze era davvero fortissima e condivisa dal gruppo. La mia permanenza è durata poco, solo un anno, perché nel frattempo mi sono trasferita a Lerici …ho mollato tutto e cambiato vita! Ho aperto un negozio di articoli sportivi che si chiama Running Station e fondato una società di atletica che porta il nome del negozio. Qui penso di aver trovato la mia dimensione ma questa è un’altra storia….

Sembra davvero una bella storia di una persona che prova a mettersi in gioco nello sport ma per vari motivi deve farne a meno per altre priorità ma finalmente incontra il suo sport, l’atletica, la corsa a piedi nei diversi contesti e soprattutto la lunga distanza fino a vivere con lo sport e per lo sport con tanto di negozio sportivo e squadra sportiva. La vita ci riserva sorprese, bisogna essere sereni e fare quello che si vuole e si può e poi tutto torna. 

Quando ti sei sentita campionessa nello sport? A Imola quando ho corso la 100km nel 2021 migliorando di 2 ore il mio tempo sulla distanza, ma in generale quando riesco a concludere bene una gara o un allenamento difficile superando momenti di crisi o condizioni avverse. 

Grandi progressi ha fatto Sabrina sulla 100km in due anni, alla prima partecipazione della 100km del Passatore, il 25 maggio 2019, il crono è stato di 12h53’48” e dopo due anni, il 22 maggio 2021, al Campionato Italiano di Imola a sfiorato il podio classificandosi al 4° posto categoria f35 con il crono di 10h57’57. 

Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Prima di tutto me stessa, il fatto di riuscire a trovare il tempo per allenarmi sei giorni su sette e di farlo con concentrazione genera un senso di benessere. È uno dei pensieri positivi che ‘tiro fuori’ nei momenti di crisi in gara. Poi il mio allenatore Fulvio Massini che mi segue dal 2017 e che ha intuito prima di me che ero fatta per le lunghe distanze, nonostante quando mi ha conosciuta avessi corso solo una maratona e infortunandomi. Io non avrei mai pensato di poter correre 100km. Nei momenti di sconforto dei periodi di carico, trovo di grande aiuto sapere che c’è ‘chi ci crede’ e mi supporta nel raggiungere i miei obiettivi. Altra cosa che mi fa stare bene è l’ambiente in cui vivo e mi alleno. Il posto dove ho scelto di vivere, lontano dalla città e vicino alla natura. 

  

È importante avere le idee chiare su come vivere, con chi, dove, come e cercare di fare di tutto di andare incontro a propri bisogni ed esigenze credendoci e impegnandosi e poi se si riesce ad essere sostenuti e consigliati è molto meglio. Nello sport è importante un punto di vista altro che intravede risorse e potenzialità e può essere una guida importante, competente ed esperta. Aiuta a crederci e impegnarsi fino in fondo. 
Quale tua esperienza passata ti rende più sicura di potercela fare? Come esperienza sportiva direi gli allenamenti durante il lockdown, fatti in Valtellina alle 5.30 di mattina (orario per me ostico anche in condizioni normali). Ma in generale alcuni momenti difficili della mia vita. A volte mi dico: ora devi solo correre, pensa invece a quando… 

Ci si può accorgere di aver fatto cose importanti e impensabili nella vita, e quindi si può essere fiduciosi nel ritornare a riuscirci se ci proviamo, se insistiamo, se non molliamo, se ci impegniamo a dovere.  
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? I miei familiari pensano che sia esagerata ma ormai l’hanno presa per un dato di fatto e la ignorano. Unica eccezione mia mamma che si interessa di cosa faccio, pur pensando anche lei che sia un po’ esagerata. Colleghi, al momento non ne ho! Quelli che avevo non erano molto sportivi, credo che l’attività sportiva in generale non fosse molto di loro interesse, non condividevano la mia passione e probabilmente facevano fatica a capirla.

Chi non fa non sa, è difficile apprezzare qualcosa che non si conosce, se non si è dal di dentro. È importante trovare le giuste motivazioni e seguire proprie passioni cercando un equilibrio tra il focalizzarsi su
se stessi e coltivare altri contesti vitali quali quello lavorativo e familiare. Famiglia e amici gradualmente possono notare i benefici che ne derivano dalla pratica di uno sport che procura benessere.
 
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Episodio triste: la mia prima partecipazione alla maratona di Milano, unica gara a cui mi sono ritirata, l’ho preparata appena uscita da un infortunio e mentre mi stavo separando…quindi preparata si fa per dire, più che altro l’ho fatto per stare con gli amici e distrarmi ma ho sofferto tantissimo, ho avuto dei problemi di respirazione, una leggera ansia credo. 

A volte lo sport aiuta a distrarsi quando le cose non vanno come vorremmo ed è anche vero che nello sport bisogna essere centrati e focalizzati per ottenere
risultati importanti, comunque si apprende sempre dall’esperienza.
 
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Penso la determinazione e la capacità di adattarmi più che particolari doti fisiche. 
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti ostacola? Non credo sia uno sport particolarmente rischioso, eccezione fatta per il traffico per chi corre in zone trafficate. Difficoltà, trovare il tempo per allenarsi quasi tutti i giorni (sei su sette nel mio caso) e cercare di farlo bene relativamente alle proprie possibilità. Ma anche questo credo sia comune a tutti gli sport se fatti a livello agonistico se pur amatoriale. 

La pratica di una disciplina sportiva diventa un bell’orto da coltivare ma per ottenere risultati soddisfacenti bisogna essere costanti e determinati, un’’allenamento continuo quasi quotidiano per adattare corpo e mente all’ultramaratona che prevede tante ore in gara e quindi tante ore in allenamento per poter gestire fatica ed eventuali crisi lungo il percorso verso il traguardo. 
 
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Non ho mai avuto occasione di parlare con uno psicologo dello sport. 
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? La prima 100km, corsa al Passatore nel 2019. 

La prima 100km è una bella sfida esplorativa che lascia possibilmente bei ricordi e voglia di riprovarci con una preparazione migliore e un’esperienza che aiuta. 
Giorno di Natale, sfondo Lerici 
La tua situazione sportiva più difficile?
Per me il trail perché soffro di vertigini. 
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Lo dico con le dita incrociate ma vero e proprio infortunio ne ho avuto solo uno all’inizio. Da allora mi sono affidata al mio attuale allenatore e al mio osteopata e ho imparato a lavorare sulla prevenzione ovvero sul potenziamento come prevenzione. 

Certo è meglio giocare di anticipo, meglio prevenire che curare, meglio tutelarsi, recuperare e non rischiare overtraining. 
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport? Mi ha dato fiducia, mi ha insegnato che a volte ciò che sembra impossibile non lo è, magari è solo molto difficile. 

Tutto sta a provare, a impegnarsi, a cercare di
migliorare e crederci e poi l’esperienza aiuta a far meglio, a gestire situazioni, ad andare avanti nello sport e nella vita.
 
Quali allenamenti mentali utilizzi? Non so se si possano definire allenamenti mentali. Nei momenti di difficoltà durante una gara o un allenamento utilizzo diverse strategie, ad esempio mi capita di concentrarmi su momenti difficili analoghi che ho superato, oppure in momenti di grande stanchezza penso a degli attimi piacevoli, cose rilassanti della vita di tutti i giorni …come se fossero un rifugio, ad esempio quando porto in spiaggia la mia cagnolina, mi concentro sul rumore del mare e sulla sensazione di piedi nudi sulla sabbia. In caso di dolore in un punto particolare cerco di concentrarmi su un punto del corpo che invece sta bene, che non sento. 

Ottimo, è importante e utile avere un rifugio interiore dove potersi ritirare in caso di stress, tensione, rabbia, momenti bui, e possibilmente con diversi sensi, da quello visivo, olfattivo, uditivo, tattile. 
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Riuscire a correre la 100km del Passatore sotto le 10h, non credo di riuscirci quest’anno ma spero relativamente a breve. 

Bella sfida, ottima consapevolezza, si può fare continuando a crederci, a impegnarsi, a partecipare a gare di lunga distanza come la ‘Strasimeno’ di 58km dove ho conosciuto Sabrina e mi hanno stimolato i suoi passi lungo il percorso, soprattutto nel tratto dopo la maratona e gradualmente si migliora il crono anche sulla 100km e dovrei esserci anche alla 100km del Passatore sperando di fare qualche tratto insieme. 
Come vivi il
pre-gara, la gara e il post-gara?
Nel periodo pre-gara sono abbastanza tranquilla, arriva un po’ di agitazione solo la sera prima della gara. Post gara dipende da come è andata! 

Soprattutto in gare di ultramaratona c’è sempre il dubbio che qualcosa possa andar storto, un dolorino, un tempo atmosferico avverso, un percorso accidentato. 
Quali sono gli ingredienti del successo? Determinazione, voglia di farcela, capacità di risolvere i problemi e un po' di fortuna.  
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Di tenere duro che arriveranno tempi migliori (in alcuni momenti ne ho dubitato). 

I cambiamenti possono a volte destabilizzare, m a poi ci si accorge che si è in grado di rimodulare piani e programmi e trovare nuovi stimoli che spingono ad andare avanti.
 

380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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