Il 31 ottobre 2021 si svolgerà a Chiavenna (Sondrio) la WMRA Nations Cup
Matteo Simone
Domenica 31 ottobre 2021 si svolgerà a Chiavenna (Sondrio) la WMRA Nations Cup, un’edizione speciale del Val Bregaglia Trail, manifestazione promossa dalla World Mountain Running Association WMRA e l’Italia sarà rappresentata da quattro donne e quattro uomini, convocati dal responsabile tecnico di settore Paolo Germanetto.
Tra
le donne sono state convocate Valeria Straneo, primatista italiana di maratona;
Francesca Ghelfi,
campionessa italiana in carica; Alice Gaggi terza nella classifica finale di
Coppa del Mondo e Cecilia Basso. Tra gli uomini sono stati convocati Luca
Merli, Marco Filosi, Lorenzo Cagnati e Daniel Pattis.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Valeria Straneo e Cecilia Basso attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Ti sei sentita campionessa nello sport?
Valeria: “Mi sono sentita una campionessa nello sport quando ho cominciato a fare risultati apprezzabili nel panorama italiano e sono stata convocata ai raduni della Nazionale”
Cecilia: “Non mi sono mai sentita campionessa nello sport: sebbene abbia ottenuto risultati positivi, o li ho ottenuti a livello giovanile o c’è sempre stato qualcuno che ha fatto meglio di me, quindi fortunatamente c’è ancora molto da migliorare.”
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o performance?
Valeria: “Mi sono sentita una campionessa nello sport quando ho
cominciato a fare risultati apprezzabili nel panorama italiano e sono stata
convocata ai raduni della Nazionale”.
Cecilia: “Alla mia performance nello sport hanno sicuramente contribuito il mio allenatore Sergio Benzio, che con allenamenti mirati e tanta pazienza mi ha fatto crescere molto, e la mia squadra (dirigenti e compagni), che non mi ha mai messo pressione addosso, ma ha saputo darmi la giusta carica prima delle gare. Al mio benessere hanno contribuito i miei genitori e di nuovo i miei compagni di squadra e i dirigenti.”
Dietro ogni persona c’è un mondo, c’è chi ti
sostiene, chi ti incoraggia, chi ti allena, chi ti segue, chi tifa per te, a
maggior maggiore quando si diventa campioni e non bisogna trascurare nessun
aiuto volto al benessere ed alla performance, lo sportivo non è solo.
L’atleta ha bisogno di persone che
sostengono, che ci credono, che siano pazienti, che non mettano fretta. La
serenità diventa un’arma vincente per l’atleta che ha bisogno di tempo per
apprendere, per fare esperienza, per comprendere proprie possibilità,
caratteristiche, capacità e per fare sempre meglio.
La gara della tua vita, dove hai sperimentato
le emozioni più belle?
Valeria: “I mondiali di Mosca del 2013.”
Cecilia: “La
Roc Skyrace, a Ceresole Reale, nell’estate 2017. Questa è stata la mia prima
skyrace, sono partita con la speranza di finirla e sono arrivata prima col
record del percorso. Ho scoperto di
essere la prima donna a metà del percorso, e da lì è stato un mix di gioia e
paura di venire sorpassata, fino all’arrivo, dove ad aspettarmi c’erano i miei
genitori e gli amici, anche loro increduli e molto soddisfatti. Un’altra gara
in cui ho provato grandi emozioni è stata la skyrace dei mondiali giovanili,
sul Gran Sasso, a inizio agosto 2018. Dopo il ‘Vertical’, in cui ho avuto fitte
all’addome per metà gara, durante la skyrace non ho avuto alcun problema fisico
e mi sono divertita dall’inizio alla fine, godendomi ciò che più mi piace:
correre e faticare sui monti.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?
Valeria: “Mai.
Non c'è nulla di più gratificante che raggiungere un traguardo con le proprie
forze, sapendo che quel risultato è frutto solamente della tua dedizione, del
tuo impegno e niente altro”.
Cecilia: “Non sono mai stata tentata dal doping. Dalla prima volta che sono stata sottoposta a un controllo antidoping ho però iniziato a prestare attenzione a tutti i medicinali che devo eventualmente prendere, come a creme e altro: si può risultare positivi a un controllo anche se non si ha mai avuto l’intenzione di doparsi. A parte il fatto che il doping può avere conseguenze negative sulla salute, come si può esultare per una prestazione che si sa non essere farina del proprio sacco?”
Valeria: “Un
po' di anni fa, andai a correre in campagna e ad un tratto venni affiancata da
un uomo in bicicletta. Non ci feci molto caso, ma poco dopo mi accorsi che era
completamente nudo e che mi stava seguendo, in bicicletta! Mi fermai subito
incredula e un po' spaventata e corsi a tutta velocità dalla parte opposta. Ritornai
a casa e non lo vidi più!”.
Cecilia: “Un paio di volte, mentre facevo le ripetute al parco e tra me mi ripetevo 'più forte' oppure 'dai, non mollare', dei signori anziani mi hanno urlato dietro 'vai piano!', non esattamente l’incitamento di cui avevo bisogno.”
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare
attenzione?
Valeria: “La
maratona è una disciplina molto logorante per le articolazioni, è difficile
trovare un compromesso tra la ricerca della performance con allenamenti molto
duri e la salvaguardia della salute fisica.”
Cecilia: “Uno dei rischi, presente in tutti gli sport, è quello di esagerare con gli allenamenti, di caricare troppo. Anche per questo ho deciso di farmi seguire da un allenatore (e, non l’avessi fatto, non mi sarebbe stato possibile migliorare come sto facendo). Correndo molto sui sentieri bisogna prendere dimestichezza col fondo irregolare e dissestato, per riuscire ad andare più forte in sicurezza.
Sicuramente ci vogliono determinazione e tanta passione: è necessaria costanza negli allenamenti, non li puoi saltare, anche se fuori piove o è buio e fa freddo. Io voglio diventare forte nella corsa in montagna, e per farlo il mio allenatore Sergio Benzio mi ha spiegato che devo migliorare anche sul piano, e quindi ci si allena tanto e forte anche sul piano, anche se è una cosa che non amo particolarmente (soprattutto all’inizio, ora sto apprezzando anche la corsa “forte” in piano).”
Cosa ti fa continuare a fare sport?
Valeria: “La
passione e il divertimento di fare ciò che amo”.
Cecilia: “Fare sport mi fa sentire bene, fisicamente e mentalmente; lo sport ha sempre fatto parte della mia vita, ho sempre sentito il bisogno di muovermi. Correre è un modo per divertirmi, sfogarmi, distrarmi… a seconda dell’umore e della necessità della giornata. L’allenamento è diventata una routine giornaliera piacevole: ogni giorno c’è un allenamento diverso, il che rende impossibile annoiarsi, e allo stesso tempo sai che ogni giorno c’è un impegno fisso.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
Valeria: “Con la pazienza. Affidandomi a persone fidate che mi hanno saputo consigliare ed indirizzare sulla strada giusta. Lavorando sul problema giorno dopo giorno, a piccoli passi.”
Cecilia: “Fortunatamente non ho ancora dovuto affrontare infortuni o crisi importanti. Mi è però capitato di dover affrontare qualche piccola sconfitta, in gare in cui pensavo sarei potuta andare meglio perché mi ero sopravvalutata. Fortunatamente in questi casi mi sono sempre tirata su le maniche, perché lavorando sodo potevo raggiungere il livello a cui già pensavo di essere e anche andare oltre.”
Per ogni problema ci può essere almeno una soluzione, bisogna affidarsi a persone competenti esperte e di fiducia e progredire un passo alla volta con fiducia e positività.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara)?
Valeria: “Dipende dalla gara. Ma di solito prima e durante sono molto concentrata sulla gara stessa e dopo sono molto rilassata, a volte molto soddisfatta, a volte meno”.
Cecilia: “Nel pre-gara sono agitata e tesa; in alcune gare, quelle in cui mi sento più a mio agio-skyraces e gare di corsa in montagna di più di 20km-alla tensione si mescola la voglia di partire, di andare a fare qualcosa che mi piace e mi diverte. Quest’ultimo aspetto è meno presente nelle gare brevi o di sola salita, con le quali devo ancora familiarizzare un po’. Durante la gara sono concentrata sulla gara, cerco o di dosare bene le energie o di andare a tutta, a seconda della gara e del momento, di tenere duro mentalmente nei momenti no o di godermi la corsa se sto bene e mi sto divertendo.
Oppure cerco di tirare fuori quel qualcosa in più nei momenti in cui so che posso giocarmi qualcosa di importante. Nel post-gara sono comunque contenta, perché la gara è finita e io l’ho terminata (finora non mi è mai capitato di ritirarmi). Poi a seconda delle situazioni posso essere molto soddisfatta se la gara è andata particolarmente bene, parzialmente soddisfatta o sentire un po’ di amaro in bocca se so che potevo dare di più/fare meglio.”
Un
messaggio per avvicinare i ragazzi a questo sport fatto di fatica e
impegno?
Valeria: “Come in tutti i campi della vita, tutto ciò
che viene realizzato attraverso impegno, fatica e sudore è la conquista più
bella che ci sia”.
Cecilia: “Ci sono moltissimi sport, penso che ognuno possa trovarne uno che lo appassioni. E quando fai qualcosa di cui sei appassionato ti diverti e la fatica e gli eventuali sacrifici fatti passano in secondo piano. Lo sport è giusto: raccogli quello che hai seminato; con lo sport impari a conoscerti davvero: scopri quali sono le tue potenzialità, i tuoi limiti, mentali e fisici, e allo stesso tempo hai la possibilità di provare ad alzare l’asticella, a portare questi limiti un po’ più in là. Lo sport inoltre ti insegna a rispettare te, in toto, sia corpo che mente, e gli altri.”
Valeria: “Ho scoperto di essere più paziente di quanto
non pensassi. Quando per esempio si ha a che fare con un infortunio o durante
la preparazione di una gara lunga come la maratona, non bisogna avere fretta ed
è fondamentale aspettare ed avere pazienza.”
Cecilia: “Ho scoperto di essere molto puntigliosa nel seguire gli allenamenti, e molto ambiziosa: prendo come riferimenti le atlete più forti nelle varie specialità e mi prefiggo di avvicinarmi al loro livello. Non sono quindi mai pienamente soddisfatta. Ho scoperto di essere determinata e di riuscirmi a organizzare tra i vari impegni, se è per qualcosa che mi interessa. Ho scoperto che il mio corpo e la mia mente hanno bisogno di attività fisica. Mi sono resa conto che gli obiettivi che sognavo di raggiungere e che credevo mi avrebbero fatto sentire “un campione”, una volta raggiunti non mi danno quella sensazione di pienezza che credevo, ma passano rapidamente in secondo piano, sostituiti da altri; non riesco a godermeli appieno.”
Valeria: “Non avrei mai pensato di fare l'atleta
professionista e questo è un sogno che si è avverato. Un altro sogno realizzato
è stato quello di vincere una medaglia importante. Riguardo a quelli che vorrei
realizzare, non sono molti e non tutti sono legati al mio sport!”.
Cecilia: “L’obiettivo è quello di migliorare in toto,
soprattutto sulla corsa in salita e sui ritmi da tenere in pianura. Spero di
diventare più competitiva sulle gare di corsa in montagna ‘distanza classica’,
per me ora troppo veloci, e di migliorare ulteriormente sulle distanze un po’
più lunghe, su cui mi sento più a mio agio. Ho realizzato il sogno di vincere i
mondiali giovanili di skyrunning; arrivare seconda assoluta al campionato
italiano di corsa in montagna lunghe distanze e vestire la maglia azzurra ai
mondiali assoluti di corsa in montagna lunghe distanze sono stati più che sogni
realizzati: a inizio stagione non osavo nemmeno sperare certi risultati. Per
quanto riguarda i sogni da realizzare direi migliorare più che posso, avvicinarmi
pian piano alle ragazze forti della corsa in montagna, per potermela giocare
con loro.”
Interviste a Valeria sono riportate nei
libri:
Lo sport delle donne. Donne sempre più
determinate, competitive e resilienti – 8 ottobre 2018.
Sogni
Olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per
trasformare il sogno olimpico in realtà. Presentazione di: Isabel Fernandez.
Prefazione di: Sonia De Leonardis.
Un’intervista a Cecilia è riportata nel mio
libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le
avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”. Progetto Cultura, 2022.
Unitevi a noi correndo o donando, insieme è molto meglio.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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