Ogni caduta insegna
sempre qualcosa
Matteo
Simone
La pratica di una disciplina sportiva
aiuta a definire obiettivi da raggiungere impegnandosi e credendoci, aiuta a
relazionarsi con amici e avversari, aiuta ad andare avanti nonostante criticità
e a non mollare fino al traguardo possibilmente.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza
di Lorena, attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello
sport? All'età di 40 anni ho iniziato la corsa su
strada competitiva. Di lì a qualche anno ho conosciuto il trail running che mi
accompagna da 5/6 anni. A oggi, con un metodo di crescita costante nel tempo,
ho chiuso gare da 65 km e ne ho in programma per quest'anno da 80 km.
La tua gara più difficile?
Dolomiti di Brenta trail, 65 km.
Il 19 giugno 2022, Lorena è arrivata
seconda in 7h44’03” al 1^ Bolca Trail Run (ITA) 46km, preceduta da Francesca
Piccinin 7h34’15”. Inoltre, ha portato a termine altre due gare di ultratrail:
16 luglio 2022, la DoloMyths Run Sellaronda Ultratrail 61km in 11h28’09” e il
10 settembre 2022, la Dolomiti di Brenta Trail 64km in 11h20’40”.
Nello sport cosa e/o chi contribuisce al
tuo benessere e/o performance? Lo sport
contribuisce al benessere delle persone sempre, lo sport e di endurance in
particolare, mi aiuta ad agire nella maniera giusta al lavoro e nelle relazioni
in generale perché oltre a scaricare le tensioni, mi permette di rimanere sola
con me stessa e di trovare le migliori modalità con cui relazionarmi.
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? Mio marito (che ha le mie stesse
passioni) e le mie figlie mi incoraggiano, gli amici che condividono la
passione si allenano con me e mi incoraggiano, le altre amicizie spesso non
capiscono come l'impegno a volte per lungo tempo possa dare appagamento.
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?
Tenacia...non si molla mai finché non si taglia il traguardo. Sorriso,
sempre presente perché sport è passione, passione è sofferenza che sfocia in
felicità. Senso di squadra, anche se apparentemente la corsa è uno sport
individuale, in realtà dietro c'è sempre una grande squadra fatta di
allenamenti, empatia, stima reciproca e entusiasmo.
La pratica di una disciplina non è solo
fatica e allenamenti duri ma anche gruppo, sostegno, amicizia, approfondimento
della conoscenza di se stessi cercando di tirare fuori le risorse più utili per
arrivare a traguardi ambiziosi, difficili ma non impossibili.
Che significato ha per te una vittoria o
sconfitta? Vincere è l'amplesso della competizione; la
sconfitta è una caduta da cui ci si deve rialzare ma ogni caduta insegna sempre
qualcosa che fa bagaglio di esperienza.
Ben venga la vittoria ma non si butta
niente, le sconfitte aiutano a capire su cosa bisogna ancora lavorare in modo
diverso e migliore per far meglio.
Quali sensazioni sperimenti prima,
durante e dopo una gara? Prima la tensione è sempre
molto percepibile, durante è un susseguirsi di sensazioni positive e negative,
l'importante è vivere il viaggio e non lo stress da competizione, in
particolare modo quando la gara è lunga o quando la sofferenza prevale. Dopo
una gara ci si sente per un po' di tempo invincibile, quasi immortale.
Tante sensazioni ed emozioni
accompagnano l’atleta prima, durante e dopo gli allenamenti e soprattutto le
gare dove c’è la resa dei conti e bisogna mettersi in gioco per avere la
conferma di aver lavorato bene.
Nella pratica dei tuoi sport quali sono
le difficoltà e i rischi? Le difficoltà sono legate ai
rischi che si corrono, gli infortuni in primis che costringono spesso a
fermarsi e a rivedere i programmi. E per un runner fermarsi è sempre
psicologicamente impegnativo.
Per quali aspetti e in quali fasi
ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Penso in 2
fasi: dopo una grande vittoria o un grande sforzo, per evitare la sensazione
depressiva da calo della tensione ma soprattutto le difficoltà legate ad uno
stop legato a un infortunio: non tutti hanno la capacità di trovare
l'alternativa o stimoli nuovi diversi da quello della corsa.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? Trovando alternative con obiettivi
chiari e programmati (ora per es. Sono ferma causa infortunio e ho ripreso la
piscina e la bici) trovando nuovi stimoli nei nuovi sport, fantasticando anche
su quali opportunità offrirebbero per poi inseguirli o tornare alle origini
dopo la ripresa.
Può capitare di doversi fermare per
impegni o infortuni e bisogna rimodulare tutto sia allenamenti che obiettivi in
gara sempre fiduciosi e portando avanti la forte passione che fa star bene,
nonostante le criticità.
Quali abilità fisiche e/o mentali
bisogna allenare? Fisicamente come in qualsiasi sport
l'allenamento è fondamentale a livello muscolare e respiratorio ma anche la
sopportazione del dolore e la capacità di fronteggiare le situazioni più
avverse, la crisi, il freddo, la fame o la nausea sono tutte da allenare.
Soprattutto in gare lunghissime della durata
di tantissime ore bisogna allenare più la testa che il copro alla sopportazione
della fatica ed eventuali segnali di sofferenza che vanno dai dolori muscolari
alle sensazioni di freddo o caldo, ai dubbi che potrebbero assalire l’atleta
sulla difficoltà del percorso.
Un
messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
Non sarai mai un perdente, finché non
smetterai di provarci.
Un
messaggio per sconsigliare il doping? Più dura è la battaglia, più dolce è la vittoria.
Hai
un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
Nel trail running ho sempre ammirato
Marco Olmo per la semplicità e la tenacia con cui affronta ogni sfida.
Marco Olmo (classe 1948) è diventato
vegetariano a 37 anni e all'età di quarant'anni ha iniziato ad affrontare competizioni
estreme nel deserto vincendo diverse edizioni della Desert Cup (168 km nel
deserto giordano) e della Desert Marathon in Libia. Nel 2006, a 58 anni, è
diventato Campione del Mondo vincendo l'Ultra Trail du Mont Blanc: 167 km
attraversando Francia, Italia e Svizzera, nel 2007 vince ancora la gara. Ha
vestito la maglia azzurra nel 2002 per la 24 ore di corsa a Gravigny in Francia
classificandosi 23º (199,931km) e nel 2009 al Campionato del Mondo UltraTrail a
Serre Chevalier sulle alpi francesi, classificandosi 14º assoluto. Nel 2016
vince in Bolivia l'Ultra Bolivia Race: quasi 170 km in 6 tappe nel deserto
boliviano attorno ai 4000 m di altitudine.
Una
parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti?
Vai e divertiti!
Sogni
realizzati e da realizzare? Sogno realizzato, Correre una maratona. Sogni da realizzare, correre
sul Monte Rosa.
In
che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti?
Per la tenacia e la capacità di trovare
il tempo per famiglia con 2 figlie, lavoro di direttore di sede di una banca
europea e di avere un hobby altrettanto impegnativo…perché se vuoi, puoi.
Cosa
c’è dietro un successo? Impegno, costanza, felicità
Cosa
toglie e cosa dà lo sport? Toglie qualche ora di sonno, dà tante opportunità, sta in noi
coglierle.
Quali
sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi?
Nel trial running sono importanti gli
allenamenti lunghi, i corti e veloci, le ripetute sia in piano che in salita…ma
l'allenamento migliore è sempre uscire più possibile organizzando l'uscita in
base al tempo a disposizione, riuscendo a incastrare tutto nel migliore dei
modi. Felicità.
Se c’è una forte passione si riesce a
incastrate tutto, allenamenti e impegni quotidiani, sempre con il sorriso e con
resilienza, apprendendo sempre dalla palestra dello sport che aiuta a vivere
bene negli altri campi della vita, dalla famiglia al lavoro.
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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