Se perseguo un obiettivo non è contemplato fallire/perdere
Matteo SIMONE
Per raggiungere obiettivi importanti bisogna lavorare duramente, essere consapevoli di proprie capacità e limiti, crederci sempre e non scoraggiarsi.
Di
seguito, approfondiamo la conoscenza di Lorenzo, attraverso risposte ad alcune
mie domande.
Quali
sono i tuoi progetti, ambizioni, mete, sogni? Liberare almeno un 8b. Aprire vie nuove nella Miyar
Valley. Salire il Fits Roy. Scalare sullo Tzaranoro. Creare una scuola di
alpinismo che diventi un riferimento a Roma.
E’
importante avere una priorità di obiettivi che permettono di organizzarsi in
modo da poter arrivare a segno organizzandosi e facendosi aiutare da persone
più esperte.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport e quale guida? Ho fatto atletica leggera per
molti anni (400 e 400Hs) con buoni risultati con la Studentesca Andrea Milardi,
fino alla categoria juniores, poi ho iniziato ad arrampicare con Massimo
Marchegiani verso i 19 anni. A 23 ero già nella mia prima spedizione
extraeuropea nell’Himalaya indiano. A 24 ho fatto le selezioni al corso guide a
27 ho iniziato a lavorare come aspirante guida. Nel frattempo, mi sono laureato
in architettura (laurea triennale).
Hai
un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno? A volte emulo Massimo
Marchegiani.
Molto
interessante la collaborazione di Lorenzo e Massimo, con differenza di età di
39 anni, ma insieme hanno fatto cose importanti, tra le quali:
il 2 ottobre
2013 Massimo Marcheggiani, Lorenzo Trento e Stefano Supplizi hanno salito,
nella Valle di Tosh (Himachal Pradesh, India), una vetta inviolata di 5250m che
hanno denominato Gilerhi Pakro, i tre hanno chiamato la via di salita Broken
Hand;
il 7 e 8 dicembre 2015 hanno realizzato il concatenamento delle tre
Spalle del Corno Piccolo (Gran Sasso d'Italia);
il 18 e 19 Dicembre 2016 hanno
aperto una nuova via alpinistica sul Primo sperone Ovest del Corno Piccolo
(Gran Sasso).
Massimo Marchegiani ha dedicato a Lorenzo anche il capitolo “Con Lorenzo è
facile” nel suo libro “Porto i capelli come Walter B. (Versante Sud).
Quali
capacità, risorse, caratteristiche hai dimostrato di possedere? Sicuramente ho dimostrato di
credere in me stesso e di saper imparare dagli errori.
Che
significato ha per te una vittoria o sconfitta? Non vivo più la vita
confrontandomi con gli altri per vincere ma al massimo per trovare esempi da
seguire. La competizione è solo con me stesso, cerco solo di portare avanti
obbiettivi ben ragionati e alla mia portata (anche se ambiziosi). Se perseguo
un obiettivo non è contemplato fallire /perdere.
Nella
vita si apprende sempre, si fa esperienza e non tutte sono belle e favolose
come vorremmo, ma si riparte sempre con entusiasmo e voglia di fare sempre
meglio.
Che
significa per te insegnare a guidare persone in montagna? Insegnare per me significa
soprattutto rendere consapevoli gli allievi dei rischi che si corrono in
montagna senza disincentivare. Accompagnare significa trasmettere passione e
sicurezza.
Dove
andresti a vivere se potessi? Andrei a vivere in Patagonia, forse andrei a vivere anche
a Chamonix.
Quali
sensazioni sperimenti prima, durante, dopo una gara e quando arrivi in vetta? Quando gareggiavo vivevo la
paura del confronto e la necessità di primeggiare, ora non mi interessa
primeggiare su nessuno.
Nella
pratica del tuo sport e del tuo lavoro quali sono le difficoltà e i rischi? Dipende … dalla disciplina e
se sto scalando per lavoro o per me stesso. Nell'alpinismo la cosa più
difficile quando scalo per me stesso è avere la forza morale per decidere di
correre dei rischi indomabili e necessari ai fini della salita. Per il lavoro è
fare capire al cliente che una guida non è invincibile. Nell'arrampicata la
cosa difficile è la programmazione dell'allenamento perché è uno degli sport
più complessi da allenare.
Soprattutto in montagna non si scherza e non si
improvvisa, bisogna avere tutto sotto controllo e le varianti sono tante, può
succedere di avere senza cibo per qualsiasi motivo, o possono cambiare le
condizioni climatiche e creare difficoltà.
Quali
abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? Nell'alpinismo bisogna allenare tutto: forza,
resistenza, esplosività, resilienza, coraggio.
L’alpinismo richiede tanti aspetti fisici e mentali
da allenarsi, bisogna essere forti di braccia e di gambe, resistenti nel salire
sempre più in alto e focalizzati soprattutto quando si scende, pronti a
rimodulare e riorganizzarsi se ci sono imprevisti, quindi molto resilienti
sempre, coraggiosi senza osare.
Ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport? Sicuramente sarebbe utile lo psicologo per fare una
selezione per l 'accesso alla formazione da guida alpina. Nello sport credo
dipenda dall'atleta. Onestamente non ho mai sentito la necessità di rivolgermi
a uno psicologo per migliorare le mie prestazioni. Le gare di atletica sono
sempre un po' tutte uguali basta riuscire a incanalare in focus solo dentro la
corsia che è sempre uguale in tutte le piste di atletica.
La
tua gara/scalata più difficile? Le scalate sono tutte le più difficili. Il
tempo passa e le prestazioni migliorano. La cosa veramente difficile è
allenarsi, non scalare o gareggiare.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? I momenti difficili si superano con la
pazienza (il tempo sistema tutto).
Si
mettono in conto momenti e periodi difficili che si accettano e rispettano
sapendo che ci saranno altre opportunità e apprendendo sempre dall’3espereinza.
Un
messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport e alla montagna? Se dovessi convincere un giovane
o i suoi genitori a fare arrampicata o ad andare in montagna direi che è uno
sport che è accessibile a tutti e che accresce l'autostima, l'autocontrollo, e
in una fase di apprendimento aiuta a dominare la paura e a prendere decisioni.
C'è
stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l'uso? Il doping non l'ho mai
incontrato. Direi che per l'alpinismo estremo a volte potrebbe essere una
necessità (considerando che non è un vero e proprio sport e che non si svolge
in ambiente "protetto"). Ma per quanto riguarda lo sport in generale direi
che è stupido rischiare di compromettere la propria saluta solo per la voglia
di primeggiare.
Una
parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Più che una frase è
un'espressione: ‘A cuor leggero’.
Sogni
realizzati?
Sogni realizzati avere una famiglia e vivere della mia passione.
Cosa
c’è dietro un successo?
Dietro un successo c'è la preparazione.
Cosa
toglie e cosa dà lo sport? Lo sport toglie energie, tempo e persone inutili. Lo sport
da forza e benessere.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230
- 21163@tiscali.it
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