giovedì 2 marzo 2023

Lorenzo Trento, Guida Alpina: Ho dimostrato di credere in me stesso

 Se perseguo un obiettivo non è contemplato fallire/perdere
Matteo SIMONE 
 

Per raggiungere obiettivi importanti bisogna lavorare duramente, essere consapevoli di proprie capacità e limiti, crederci sempre e non scoraggiarsi.

Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Lorenzo, attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quali sono i tuoi progetti, ambizioni, mete, sogni? Liberare almeno un 8b. Aprire vie nuove nella Miyar Valley. Salire il Fits Roy. Scalare sullo Tzaranoro. Creare una scuola di alpinismo che diventi un riferimento a Roma.
 
E’ importante avere una priorità di obiettivi che permettono di organizzarsi in modo da poter arrivare a segno organizzandosi e facendosi aiutare da persone più esperte.
Come sei cambiato attraverso lo sport? Lo sport non mi ha cambiato ma mi ha permesso di esprimermi.
Come stai cambiando attraverso il tuo lavoro di guida?
Sono diventato più prudente e più forte.
Qual è stato il tuo percorso nello sport e quale guida? Ho fatto atletica leggera per molti anni (400 e 400Hs) con buoni risultati con la Studentesca Andrea Milardi, fino alla categoria juniores, poi ho iniziato ad arrampicare con Massimo Marchegiani verso i 19 anni. A 23 ero già nella mia prima spedizione extraeuropea nell’Himalaya indiano. A 24 ho fatto le selezioni al corso guide a 27 ho iniziato a lavorare come aspirante guida. Nel frattempo, mi sono laureato in architettura (laurea triennale).
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno? A volte emulo Massimo Marchegiani.
 
Molto interessante la collaborazione di Lorenzo e Massimo, con differenza di età di 39 anni, ma insieme hanno fatto cose importanti, tra le quali: 
il 2 ottobre 2013 Massimo Marcheggiani, Lorenzo Trento e Stefano Supplizi hanno salito, nella Valle di Tosh (Himachal Pradesh, India), una vetta inviolata di 5250m che hanno denominato Gilerhi Pakro, i tre hanno chiamato la via di salita Broken Hand; 
il 7 e 8 dicembre 2015 hanno realizzato il concatenamento delle tre Spalle del Corno Piccolo (Gran Sasso d'Italia); 
il 18 e 19 Dicembre 2016 hanno aperto una nuova via alpinistica sul Primo sperone Ovest del Corno Piccolo (Gran Sasso).
Massimo Marchegiani ha dedicato a Lorenzo anche il capitolo “Con Lorenzo è facile” nel suo libro “Porto i capelli come Walter B. (Versante Sud).
Quali capacità, risorse, caratteristiche hai dimostrato di possedere? Sicuramente ho dimostrato di credere in me stesso e di saper imparare dagli errori.
Che significato ha per te una vittoria o sconfitta? Non vivo più la vita confrontandomi con gli altri per vincere ma al massimo per trovare esempi da seguire. La competizione è solo con me stesso, cerco solo di portare avanti obbiettivi ben ragionati e alla mia portata (anche se ambiziosi). Se perseguo un obiettivo non è contemplato fallire /perdere.
 
Nella vita si apprende sempre, si fa esperienza e non tutte sono belle e favolose come vorremmo, ma si riparte sempre con entusiasmo e voglia di fare sempre meglio.
Che significa per te insegnare a guidare persone in montagna? Insegnare per me significa soprattutto rendere consapevoli gli allievi dei rischi che si corrono in montagna senza disincentivare. Accompagnare significa trasmettere passione e sicurezza.
Dove andresti a vivere se potessi? Andrei a vivere in Patagonia, forse andrei a vivere anche a Chamonix.
Quali sensazioni sperimenti prima, durante, dopo una gara e quando arrivi in vetta? Quando gareggiavo vivevo la paura del confronto e la necessità di primeggiare, ora non mi interessa primeggiare su nessuno.
Nella pratica del tuo sport e del tuo lavoro quali sono le difficoltà e i rischi? Dipende  dalla disciplina e se sto scalando per lavoro o per me stesso. Nell'alpinismo la cosa più difficile quando scalo per me stesso è avere la forza morale per decidere di correre dei rischi indomabili e necessari ai fini della salita. Per il lavoro è fare capire al cliente che una guida non è invincibile. Nell'arrampicata la cosa difficile è la programmazione dell'allenamento perché è uno degli sport più complessi da allenare.

Soprattutto in montagna non si scherza e non si improvvisa, bisogna avere tutto sotto controllo e le varianti sono tante, può succedere di avere senza cibo per qualsiasi motivo, o possono cambiare le condizioni climatiche e creare difficoltà.
Quali abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? Nell'alpinismo bisogna allenare tutto: forza, resistenza, esplosività, resilienza, coraggio. 

L’alpinismo richiede tanti aspetti fisici e mentali da allenarsi, bisogna essere forti di braccia e di gambe, resistenti nel salire sempre più in alto e focalizzati soprattutto quando si scende, pronti a rimodulare e riorganizzarsi se ci sono imprevisti, quindi molto resilienti sempre, coraggiosi senza osare.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Sicuramente sarebbe utile lo psicologo per fare una selezione per l 'accesso alla formazione da guida alpina. Nello sport credo dipenda dall'atleta. Onestamente non ho mai sentito la necessità di rivolgermi a uno psicologo per migliorare le mie prestazioni. Le gare di atletica sono sempre un po' tutte uguali basta riuscire a incanalare in focus solo dentro la corsia che è sempre uguale in tutte le piste di atletica.
La tua gara/scalata più difficile?
Le scalate sono tutte le più difficili. Il tempo passa e le prestazioni migliorano. La cosa veramente difficile è allenarsi, non scalare o gareggiare.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?  I momenti difficili si superano con la pazienza (il tempo sistema tutto).
 
Si mettono in conto momenti e periodi difficili che si accettano e rispettano sapendo che ci saranno altre opportunità e apprendendo sempre dall’3espereinza.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport e alla montagna? Se dovessi convincere un giovane o i suoi genitori a fare arrampicata o ad andare in montagna direi che è uno sport che è accessibile a tutti e che accresce l'autostima, l'autocontrollo, e in una fase di apprendimento aiuta a dominare la paura e a prendere decisioni.
C'è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l'uso?
Il doping non l'ho mai incontrato. Direi che per l'alpinismo estremo a volte potrebbe essere una necessità (considerando che non è un vero e proprio sport e che non si svolge in ambiente "protetto"). Ma per quanto riguarda lo sport in generale direi che è stupido rischiare di compromettere la propria saluta solo per la voglia di primeggiare.
Una parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Più che una frase è un'espressione: ‘A cuor leggero’.
Sogni realizzati? Sogni realizzati avere una famiglia e vivere della mia passione.
Cosa c’è dietro un successo? Dietro un successo c'è la preparazione.
Cosa toglie e cosa dà lo sport? Lo sport toglie energie, tempo e persone inutili. Lo sport da forza e benessere. 

La passione per uno sport rende vivi, felici e resilienti. Si riesce a organizzarsi tra le mille incombenze della vita quotidiana. Si apprende dall’esperienza a essere più responsabili e coraggiosi.
 
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it

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