mercoledì 1 marzo 2023

Enrico Bartolotti e Bethany Thompson vincono la 42^ “Fusoloppet” 21,097km


Domenica 12 febbraio 2023 si è svolta a Fusignano la 42esima edizione della “
Fusoloppet” km. 21,097, organizzata dalla Podistica Avis Fusignano. 
 

I vincitore assoluto è stato Enrico Bartolotti (Liferunner SSDARL) in 1h10'56,5 precedendo David Colgan (Atl. Castenaso Celtic Druid) 1h11'34,5 e Giusto Simone (G.S. Lamone Russi ASD) 1h12'12,3.  
La gara femminile è stata vinta da Bethany Thompson (Circolo Minerva AS1h23'56,8 precedendo Bianca Campidelli 1h24'21,5 e Mariarosaria Valente (ASD Trail Romagna) 1h24'33,5. 
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Enrico e Bethany attraverso risposte ad alcune mie domande.  
Quali sono i tuoi progetti, ambizioni, mete, sogni?  
Bethany
: Ambizioni e sogni, vorrei veramente correre per Gran Bretagna (o anche Italia quando avrò la cittadinanza in aprile!) nelle gare più lunghe come 50km o 100km. 
Enrico: Ho iniziato a correre con un sogno e continuerò a inseguirlo. La direzione dall’anno scorso a oggi è una e si chiama “Passatore”! Ed è proprio lì che da buon faentino mi impegnerò a portare a Faenza il massimo risultato mentre a casa mia il cappello del passatore! Non voglio passare per un esaltato quale non sono ma sento che la gente mi vuole bene perché non ho mai nascosto pensieri, giudizi e neanche obbiettivi e spero che questa stessa gente faccia il tifo per me e per il mio bene. 
Qual è stato il tuo percorso nello sport?  
Bethany: Ho cominciato a correre 12 anni fa. Prima non ho fatto niente come sport, quindi per me tutto è stato incredibile! Ho cominciato con un triathlon sprint solo per le donne in Inghilterra. Dovevo imparare a nuotare sotto l'acqua e poi nel lago che per me è stato un incubo 🤣. Sono arrivata quasi ultima ma non importava perché avevo scoperto qualcosa meravigliosa!  
Enrico
: Ho iniziato da piccolo praticando il nuoto per diversi anni, anche a livello agonistico e successivamente qualche spiraglio nell’atletica leggera sopraffatta però dal calcio che in quel periodo mi intrigava di più come sport. Per il resto ho praticato dalla scherma al parkour senza mai trovare la giusta costanza da parte mia in alcuni di questi. Infine, ho scoperto uno sport quale la corsa semplicemente alzandomi dal divano, dopo anni di “nullafacenza”!

Si può fare tutto se si ha predisposizione a provare e mettersi in gioco apprendendo dall'esperienza senza scoraggiarsi ma cercando di fare sempre meglio. 

La corsa è uno sport molto facile da praticare, basta alzarsi dal divano iniziare a camminare, vestirsi adeguatamente, uscire di casa e iniziare a correre per strade, parchi, prati, ville, sentieri, montagne. C’è sempre un orario, un tempo, un luogo per correre da soli o in compagnia, per una mezz’ora o alcune ore, all’alba o al tramonto con la luce del sole o al buio con una torcia frontale. 
Come sei cambiato attraverso lo sport?  
Bethany: Ho perso 12 kg, ho smesso di fumare e ho trovato una nuova vita. Quindi adesso sono molto più competitiva ma mi ricordo sempre che faccio questo per stare bene e per divertirmi! 
Enrico: Questo sport è molto particolare che se prendi male ne risente tanto il corpo quanto la tua mente ma se invece ti calza a pennello aumenta le tue capacità nella vita di poter gestire al meglio tutto ciò che di più caro si ha. Mi sta insegnando molto e mi sta aiutando a superare tutti i problemi e avversità che mi si possono presentare. 
 

Si fa sempre in tempo a cambiare stile di vita, a provare una disciplina sportiva che può trasformare le persone in positivo. 
Quali sono le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità?  
Bethany: Sono un po' su e giù con la mia forma. Ci sono momenti belli dove vado benissimo (per me) poi può seguire un periodo peggio dove mi manca un po' la resistenza o la forza. Per la maggior parte seguo la mia allenatrice ogni giorno. È raro che perdo un giorno anche se devo cominciare alle 20. Sono molto disciplinata in questo modo. Ho letto qualcosa che mi è piaciuto… "La disciplina esiste per i giorni quando non c'è la motivazione " e sono d'accordo! 
Enrico: Nella corsa bisogna sapersi ascoltare e mantenere i nervi saldi, soprattutto in un’ultramaratona e grazie agli insegnamenti del mio coach mi sono ritrovato a saper gestire bene le emozioni in gara e soprattutto mi ritengo capace di preparare la mia mente a saper essere pronta a soffrire se mai dovesse capitare in gara. 

Ci vuole tanta motivazione e dedizione focalizzandosi su obiettivi prossimi a cui teniamo e vogliamo raggiungere nel miglior modo possibile. 
La tua gara più difficile?  
Bethany: La mia gara più difficile è stata la maratona di Manchester nel 2019. Ero in forma, prontissima per un personale e poi 3 settimane prima ho preso l'influenza ma veramente pesante. La gara l’ho fatta ma è stata veramente una sofferenza e una delusione. 
Enrico: La gara più difficile rimarrà la 6h col mio primo ritiro. Ho sofferto molto fisicamente e mentalmente anche se da lì sono rinato.   
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
Bethany: La comunità podistica dell’Emilia-Romagna è veramente bellissima e mi ispirano molto le donne che lavorano, che hanno i figli (e non solo!) ma si allenano lo stesso e fanno le gare stupende ogni settimana! Soprattutto quelle Master che vanno più forte con gli anni. 
Enrico: Mi sono avvicinato nel mio sport nell’ anno in cui al passatore il “primo faentino” fu un certo Luigi Pecora e mi ricordo che la prima volta che lo vidi mi sembrava Dio sceso in terra qual ora si fregia di un titolo che per i faentini vuol dire tanto oltre ai suoi tantissimi traguardi e risultati raggiunti nella sua carriera sportiva. A oggi ho la fortuna di essere un suo allievo e mi reputo anche amico e che una persona così non pensavo potesse insegnarmi tanto anche nella vita come nella corsa. Se mi chiedi a chi mi ispiro quindi io ti do un nome: Luigi Pecora. 

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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