A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Responsabile Nazionale Sezione Sport Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta (CISOM). Atleta e dirigente dell’ASD Atletica La Sbarra. Triatleta di Podistica Solidarietà. 21163@tiscali.it - 3804337230
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mercoledì 12 febbraio 2014
Piramidi motivazionale, alimentare e del movimento per il benessere
Psicologo, Psicoterapeuta
Per
sentirsi bene è importante considerare
le diverse piramidi motivazionali, alimentari e dell’esercizio fisico per
comprendere cosa una persona mette ai vertici delle sue priorità, cosa fà o,
comunque, è disposto a fare per raggiungere la salute psico-fisica che possa
portare al raggiungimento dell’autorealizzazione personale indicata al vertice
della piramide motivazionale.
Ogni
individuo potrebbe considerare le tre piramidi e cercare di fare scelte oculate
e responsabile che lo facciano vivere in sintonia ai propri bisogni, esigenze,
preferenze e decidere al momento, volta per volta cosa è meglio per se stesso,
cosa è disposto a fare o a rinunciare per il suo benessere.
La gerarchia
dei bisogni di Abraham Maslow riporta le motivazioni a bisogni fondamentali ponendo
al vertice della piramidi l’Autorealizzazione, quindi l’obiettivo di ciascun
individuo dovrebbe essere il sentirsi realizzato; al gradito inferiore vi è il
bisogno di stima, la persona sente di essere riuscito in qualosa, di aver
ottenuto un successo; ancora nel gradino inferiore vi è il bisogno di amore e
di appartenenza, quindi essere accettati, apprezzati da qualcuno che potrebbe
essere una persona amata, una squadra di lavoro o di sport; allo scalino
inferiore vi è il bisogno di sicurezza, l’individuo ha bisogno di sentirsi
protetto, inizialmente dai propri genitori, educatori, successivamente
acquisisce le facoltà, le competenze per l’autoprotezione; al primo gradino vi
sono i bisogni fisiologici, essenziali alla sopravvivenza, cibo, acqua.
venerdì 7 febbraio 2014
Sperimentare uno stato di grazia (l’esperienza del flow)
L’esperienza del
flow corrisponde ad uno stato psicofisico ottimale: uno “stato di
grazia” che rappresenta un elemento predisponente importante per il
verificarsi delle cosiddette “peak performances” (prestazioni
eccellenti).
Mihaly
Csikszentmihalyi è stato il primo ad occuparsi di flow, professore
presso il dipartimento di psicologia dell’Università di Boston,
osserva come alcuni individui in certe particolari condizioni vengano
completamente assorbiti dalla pratica di un’attività fino ad
entrare in uno stato di leggera trance, ovvero in flow.
Cosa si intende
per stato di leggera trance?
In particolari
situazioni la persona è talmente assorta in quello che fa, è
talmente in sintonia, talmente padrona della situazione e sicura di
avere le competenze, le capacità occorrenti, da vivere una
situazione dove sente che tutto andrà come previsto, che tutto andrà
liscio, quasi da sperimentare all’atto compiuto un ricordo non
completo di quello che è successo e come questo è successo, quasi
come se avesse operato affidandosi ad una sua parte subconscia che
gli ha chiesto di mettere da parte tutte le paure, le insicurezze
dimostrando il suo valore e le sue capacità.
Tematiche afferenti al ruolo dell'allenatore
Matteo
SIMONE
Psicologo
dello sport, Psicoterapeuta
Un
allenatore si occupa di persone, del loro rendimento sportivo come
singoli e come squadra, sono deputati all’educazione innanzitutto,
ad un corretto stile di vita che e’ quello sportivo.
Si
possono occupare di bambini, ragazzi, adolescenti, adulti,
professionisti, master.
Devono
prima di tutto dare un buon esempio, correttezza negli appuntamenti,
negli impegni, condivisione di obiettivi personali e di squadra,
identificazione di motivazioni, gestione dello stress in allenamento
ed in competizione, modulare i carichi di lavoro, continuo feedback
con i propri atleti o squadra, disponibile ad accogliere domande,
dare spiegazioni su particolari esercizi, tecniche, modalità di
lavoro.
Sapere
costituire gruppi di allenamento sia per sport singoli che di
squadra, sapersi relazionare con figure che gravitano intorno al
mondo degli atleti.
Considerare
che la formazione non finisce mai, c’è sempre qualcosa da
apprendere, da conoscere.
Saper
essere buoni leader sapendo valutare come comportarsi con le diverse
persone ed i diversi contesti.
L’allenatore di
una squadra sportiva deve fare attenzione a diversi aspetti inerenti
i propri atleti e questo può avvenire considerando i fattori
importanti per il benessere dei singoli atleti e del gruppo squadra e
la performance dei singoli atleti, di due o più atleti e dell’intera
squadra.
giovedì 6 febbraio 2014
Aspetti della psicologia dello sport di primaria importanza
Gli aspetti
della psicologia dello sport che ho considerato di primaria importanza sono il
goal setting (formulazione degli obiettivi) e l’autoefficacia di Bandura.
Essendo io
stesso un atleta ed avendo avuto l’opportunità di fare un esperienza/stage
presso un Centro Sportivo di atleti professionisti, mi sono reso conto che è
importante un lavoro di definizione degli obiettivi dal quale partire per
individuare le risorse, qualità, caratteristiche occorrenti da acquisire o
potenziare per raggiungere tali obiettivi.
L’obiettivo
deve essere sfidante, chiaro, raggiungibile ben formulato, visibile
(immaginabile), possibile, sfidante, di mia responsabilità, raggiungibile in un
tempo prefissato (con scadenza), identificabile in un risultato.
Quattro
fonti dell’autoefficacia
Libro “Psicologia dello sport e non solo”
Matteo
SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta
E’ libro
tecnico ma anche divulgativo, per: atleti professionisti ed a livello amatoriale,
praticanti sport individuali o di squadra; psicologi, studenti di psicologia,
tecnici e staff medico di società sportive, famigliari di sportivi.
Argomenti
trattati nel libro sono lo sport, la psicologia dello sport, la psicoterapia
della Gestalt, la psicologia dell’emergenza, l’EMDR, l’incontro con l’altro, la
maratona, il doping.
Vengono
illustrati l’approccio, le metodiche e le tecniche per l’ncremento della
performance sportiva e per il migliorare della prestazione anche attraverso
l’EMDR“Eye Movement Desensitization and Reprocessing”.
Nel testo si
parla di incontro di professionalità, di mondi, l’atleta porta il mondo dello
sport fatto di sudori, delusioni, infortuni, incoraggiamenti, rinunce,
pressioni, lo psicologo porta il mondo psicologico teorico esperienziale e
quindi il relazionarsi, l’accogliere, l’invitare l’altro, il contatto, il
dialogo, le metafore.
La preparazione atletica per una competizione
Matteo Simone
Psicologo,
Psicoterapeuta
La preparazione atletica per una
competizione richiede un impegno notevole di tempo e di fatica fisica.
Prepararsi a una gara diventa un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati alla miglior resa nel giorno della competizione.
Prepararsi a una gara diventa un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati alla miglior resa nel giorno della competizione.
La preparazione va programmata
con la massima accuratezza, considerando il proprio potenziale atletico facendo
riferimento alle competizioni e ai programmi di allenamento affrontati in
precedenza.
E’ importante partire innanzitutto dalla consapevolezza che si ha nell’impegno in cui ci si sta per apprestare, considerando anche le precedenti preparazioni a competizioni simili, i momenti di difficoltà, di eventuali crisi, di infortuni e rinunce, e pensare a come sono stati affrontati e superati. Si può inoltre cercare di confrontarsi con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile, a persone più esperte.
E’ importante partire innanzitutto dalla consapevolezza che si ha nell’impegno in cui ci si sta per apprestare, considerando anche le precedenti preparazioni a competizioni simili, i momenti di difficoltà, di eventuali crisi, di infortuni e rinunce, e pensare a come sono stati affrontati e superati. Si può inoltre cercare di confrontarsi con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile, a persone più esperte.
Si consiglia inoltre di stilare un
programma di massima di allenamento che comprenda alcuni test importanti di
allenamento o di gara, per valutare il grado di preparazione e capire quali
ritmi sostenere per raggiungere il proprio obiettivo.
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