Fare
sport migliora il mio umore e mi gratifica moltissimo
Matteo Simone
Lo sport aiuta a cavarsela nelle diverse
situazioni, soprattutto se si tratta di fare qualcosa per un gruppo o una
squadra.
Di seguito giacomo racconta la sua
esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nella
pratica dell'attività fisica? “Ho praticato rugby
per 11 anni e basket per 3, ho inoltre frequentato l'accademia federale
provinciale e regionale nel rugby, in più fino da quando sono un bambino adoro
la caccia e la pesca, sport che tutt'ora pratico spesso nelle rispettive
stagioni ma solo per divertimento, senza partecipare ad alcuna gara o
competizione”.
Nello sport cosa contribuisce al
benessere e/o performance? “Di sicuro un'ottima sinergia
all'interno della squadra e con l'allenatore, questa permette di mantenere un
ottimo rapporto all'interno della squadra, anche quando si perde, riuscendo
sempre a beneficiare dell'attività sportiva, a prescindere da quello che dice
il risultato a fine partita”.
Nello sport è importante ottenere
risultati importanti, vincere, eccellere ma è altrettanto importante sentirsi
bene, sperimentare benessere, essere considerato una risorsa per la squadra,
avere buone relazioni con i compagni di gioco e l’allenatore.
Cosa ti fa continuare a fare sport?
“Il benessere psicofisico che solo lo sport può darmi”.
Quale esperienza ti può dare la
convinzione che ce la puoi fare? “I miglioramenti
esponenziali che ho avuto con l'allenamento e la fatica, qualsiasi sport abbia
praticato e, allo stesso modo, nella vita”.
La fatica che si riscontra negli
allenamenti e nelle gare ripaga sempre, i risultati vengono proprio se si ha faticato
abbastanza, senza fatica non si ottiene niente.
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? “Loro per primi si cimentano in
queste attività e sono sempre propositivi per qualsiasi attività sportiva, e
sono felici che anche io la pensi allo stesso modo. Inoltre pure tutta la mia
famiglia è formata da grandi cacciatori che mi hanno introdotto a questo sport
un po' fuori dal comune”.
In effetti caccia e pesa sono sport
antichi ma oggi giorno non sarebbe il caso di avere una passione omicida,
divertirsi ammazzando essere viventi non è tanto rispettoso.
Un episodio curioso o divertente della
tua attività sportiva? “Quando, dopo essermi rotto in
braccio in partita, non sono potuto uscire perché i cambi erano finiti e nel
rugby non si può rimanere in un uomo in meno per via di un infortunio e, dopo
essere stato spostato sull'ala per non peggiorare la situazione del mio
braccio, recupero una palla vagante e vedendo spazio libero di fronte a me
riesco pure a fare meta nonostante l'infortunio”.
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità possiedi nella pratica del tuo sport?
“Di sicuro, parlando del rugby e giocando come primo centro/apertura, mi
sono sempre tornate utile un'ottima capacità di leggere il gioco e la capacità
di saper azzardare giocate ‘rischiose’, oltre che a una buona dose di forza e
velocità. Inoltre ho sempre trovato utile, dato che ero capitano della squadra,
la mai capacità di saper mantenere la calma e una certa leadership”.
In effetti in un gioco di squadra non è
importante solo saper correre, forza, resistenza, ma anche la visione di gioco,
il controllo della situazione.
Che significa per te praticare attività
fisica? “Praticare qualsiasi sport, naturalmente in cui
sia previsto un minimo di movimento; anche farsi una semplice camminata per
rilassarsi è da me vista come ‘attività fisica’”.
Che sensazioni sperimenti facendo sport?
“Mi sento pienamente a mio agio con me stesso, più che in ogni altro momento
della giornata, inoltre fare sport migliora il mio umore e mi gratifica
moltissimo”.
Lo sport rende felici e resilienti, è
l’esperienza di tanti, anche di Giacomo e anche del sottoscritto.
Cosa devi fare attenzione nella pratica
del tuo sport? “Bisogna prestare molta attenzione
quando si gioca per sé stessi e per il proprio avversario. Il rugby infatti, da
regolamento, è meno violento di quanto l'opinione comune pensa, spesso ci si fa
male per via di sciocchezze dovute a dei cali di attenzione; per evitare
infortuni bisogna essere, dunque, ligi al regolamento e scrupolosi nel fare
qualsiasi intervento. Nella caccia invece è quasi scontato parlare
dell'attenzione che ci deve essere nel maneggiare un fucile. Ho personalmente visto
coi miei occhi questa cosa quando, sparando a una beccaccia in mezzo a una
valle molto ripida, un caro amico di mio padre, è scivolato colpendo,
purtroppo, il suo cane e uccidendolo”.
Purtroppo errori nello sport si pagano a
caro prezzo.
Quali sono le difficoltà e i rischi?
“La difficoltà maggiore nel rugby secondo me, almeno nella mia zona (alto
varesotto), è proprio la pratica di esso. Infatti i campi sono pochi e mal
dislocati oltre che la presenza di poche squadre comporta ogni due settimane
trasferte molto lunghe e stancanti. Un altro sport veramente rischioso è la
caccia, in primis perché un'arma è sempre molto pericolosa, ma anche perché nel
bosco è facile perdersi o farsi male, io infatti credo che sia importante
muoversi sempre in coppia in modo da non rimanere mai da soli in caso di
difficoltà”.
Bisognerebbe provvedere alla mancanza di
struttura per la pratica di sport.
Hai rischiato di mollare?
“No, mai. Lo sport è sempre stato una mia priorità”.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti
ostacolano nella pratica dell'attività fisica?
“Di sicuro il gelo invernale che rende molto difficile fare contatto su un
campo di rugby. Inoltre la neve vieta la caccia di tutte le specie di
cacciagione da me preferite ovvero la beccaccia, i fagiani e le quaglie”.
Essendo vegano e animalista preferirei
che nevichi ogni giorno in modo che i volatili preferiti da Giacomo continuano
a svolazzare senza timore di essere bersagliati.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo
sport? “Beh di sicuro un supporto psicologico fa sempre
bene, però credo che sia più necessario per gli sport individuali. Negli sport
di squadra, soprattutto a livello amatoriale, la giusta spinta emotiva viene
già data dalla squadra stessa, che diventa in un certo senso una ‘seconda
famiglia’. Credo che una visita psicologica sia invece fondamentale per
chiunque voglia rinnovare il suo porto d'armi a uso caccia, si parla infatti
sempre di un'arma da fuoco, e quindi credo che sia importante controllare lo
stato di salute sia fisica che mentale di chi viene rilasciato”.
In effetti sarebbe opportuno rivedere la
caccia come sport, forse meglio bandirla per la salvaguardia di essere viventi,
persone e animali.
Per quali aspetti e in quali fasi?
“Soprattutto per superare un brutto infortunio o per preparare gare molto
importanti”.
L'evento sportivo della tua vita dove
hai sperimentato le emozioni più belle? “Nella semifinale
dei playoff del campionato regionale di rugby, dove abbiamo inaspettatamente
trionfato battendo una ben più quotata squadra di Milano. Anche se poi abbiamo
perso in finale, è stata una annata emozionante”.
Lo sport fa sperimentare sensazioni ed
emozioni uniche ed entusiasmanti partecipando a tornei e campionati, cercando
di fare sempre meglio individualmente e come squadra.
Quale è stata la tua situazione sportiva
più difficile? “Quando ho dovuto abbandonare il
rugby per motivi di studio. Nonostante mi sia dato al basket che è uno sport
che mi piace molto e in cui sono anche abbastanza bravo il rugby è sempre stato
di gran lunga il mio sport preferito”.
Purtroppo nella vita si fanno scelte e
rinunce, ci sono delle priorità da rispettare.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Con pazienza e grazie al supporto
della mia squadra e del mio allenatore che non mi hanno mai fatto sentire solo”.
Lo sport insegna a essere fiduciosi,
aver pazienza, organizzarsi, essere resilienti, chiedere aiuto, fidarsi e
affidarsi.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi
allo sport? “Lo sport è innanzitutto
divertimento e, inoltre, amicizia, benessere psicofisico e sana competizione”.
Cosa hai scoperto di te stesso nel
praticare attività fisica? “Una buona leadership dato che
per la prima volta in vita mia mi ha dato la possibilità di essere capitano di
una squadra e, essendo apertura, pure il compito di dover orchestrare il gioco”.
Interessante questi vantaggi dello
sport, orchestrare un gioco non è da poco e non è da tutti.
Hai un riferimento? Ti ispiri a
qualcuno? “Il mio riferimento sportivo è indubbiamente
Sergio Parisse, capitano della nazionale di rugby, perché sa sempre prendersi
le sue responsabilità, oltre che essere un’ottima persona e un grande atleta”.
C'è parola o una frase che ti aiuta a crederci
e impegnarti? “Uno dei miei aforismi latini
preferiti ‘manus manum lavat’, ovvero ‘una mano lava l'altra’ che indica la
necessità di collaborazione in uno sport. Anche nella caccia ho sempre trovato
questo motto molto attuale infatti una battuta è formata dalla collaborazione
in primis tra i cacciatori e in secondo luogo con i cani, protagonisti
indiscussi della ricerca della cacciagione".
Insieme è sempre meglio nella
condivisione della fatica, impegno e soddisfazione nel raggiungimento di
risultati sudati e guadagnati.
Come ti vedi a 50 anni?
“Sicuramente mi vedo in ottima forma; anche se sarò troppo vecchio per il
rugby o il basket non smetterò di sicuro di mantenermi in un buono stato
fisico, soprattutto perché so dei benefici che questo può dare alla mia salute”.
Prossimi obiettivi e sogni che hai
realizzato e da realizzare? “Studio e lavoro permettendo,
continuerò a giocare nella mia squadra di paese e ad andare a caccia diventando
magari anche un buon tiratore e partecipare un giorno a delle gare di tiro
dilettantistiche”.
Forse meglio gare di tiro che caccia.
Quanto credi in te stesso? “Molto,
sono conscio e fiero delle mie capacità e questo mi permette di applicarmi al
massimo, ottenendo ottimi risultati”.
Come hai scelto la tua squadra e che
intenzioni hai? “L'ho inizialmente scelta perché era
l'unica nei miei paraggi ma sono contento dell'ambiente in cui mi sono
ritrovato. Di sicuro ho intenzione di continuare a fare sport finché ci
riuscirò ma, al momento, la mia priorità è studiare e lavorare, poi capirò pure
che piega seguirà la mia carriera sportiva”.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
EMDR
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