domenica 27 settembre 2020

Giulia D’Antoni, arti marziali: Lo sport è espressione di libertà e di energia

 Matteo SIMONE 


Lo sport insegna a stare al mondo più consapevoli, sicuri, fiduciosi apprendendo come cavarsela nelle situazioni più difficili di fatica, crisi, combattimenti. 

Di seguito Giulia racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 

Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Ricordo di essermi sentita una ‘campionessa il giorno in cui, durante uno sparring con un atleta da anni molto più formato di me, sono riuscita a far entrare dei gran colpi, con stupore del mio avversario e dei miei maestri”. 

Nello sport non conta solo l’esperienza, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di migliorare, di dimostrare, di sorprendere. 

Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? Lo sport è per me espressione di libertà e di energia e, in quanto tale, è uno dei principali fattori che contribuisce al mio benessere psico-fisico. Maggiormente sono motivata, maggiormente la mia performance diviene qualitativamente migliore”. 

Come hai scelto il tuo sport? “Inizialmente, da piccola, furono i miei genitori a scegliere per me. Una volta divenuta in grado di comprendere attraverso quale sport sentirmi me stessa e scaricare la mia energia, ho effettuato una scelta che mi mettesse alla prova e che soddisfacesse queste due mie richieste”. 

 

La pratica di uno sport permette di sprigionare energie, svagarsi, migliorare soprattutto se si ha forte passione e motivazione. 

Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Le principali difficoltà che personalmente ho riscontrato hanno riguardato la mia sfera competitiva. Non è stato semplice iniziare a mettermi realmente in gioco, a tirare fuori l’energia e l’’aggressività’ che mi permettessero di affrontare degli avversari che queste competenze avevano già acquisito”.  


Lo sport permette di costruire carattere e personalità mettendosi in gioco e faticando costantemente con impegno e determinazione per cercare di fare sempre meglio. 

Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Al momento, un problema alla schiena non mi consente di proseguire. Sono tuttavia fiduciosa di ricominciare presto”. 

Chi ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “Hanno contribuito particolarmente le mie convinzioni ed i miei maestri, sempre fonte di ispirazione e motivazione”. 


Fondamentali l’apporto dei maestri nello sport e nella vita, che affiancano l’allievo per scoprire capacità e potenzialità 

Quale tua esperienza ti p dare la convinzione che ce la puoi fare? “Probabilmente non ve ne è una in particolare, semplicemente le emozioni che provo nel momento in cui riesco a raggiungere un nuovo traguardo. A quel punto mi fermo, rifletto su quanto avvenuto e colleziono questo ricordo di ‘vittoria’, affinché possa seguirmi ed incitarmi nelle esperienze future”. 

 

Le esperienze di successo e di belle sensazioni incrementano l’autoefficacia e consentono di continuare a coltivare una passione facendo bene e sperimentando benessere. 

Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “Ritengo prevalentemente la determinazione, la voglia di mettermi in gioco, la collaborazione, il rispetto e l’accettazione dei propri limiti”. 

Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? La volontà di trovare una modalità di espressione di me stessa, di comprensione delle varie sfaccettature della mia personalità”. 


Lo sport permette di approfondire la conoscenza di sé stessi, conoscersi sempre meglio attraverso allenamenti ed eventi sportivi. 

Come è cambiata la tua vita nell’aver intrapreso un’attività sportiva costante ed impegnativa? “Ho sempre cercato di trovare il tempo per compiere tutti i miei doveri nel meglio dei modi, ma inevitabilmente i miei rapporti interpersonali calano nei periodi di allenamento”.  

Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Entrambi sono molto orgogliosi di me. Per quanto riguarda i miei familiari, sia mio padre che mio fratello sono molto sportivi ed hanno praticato e praticano (rispettivamente) arti marziali”. 

Lo sport è come un grande orto da coltivare ed è bello avere persone che supportano e sostengono condividendo l’esperienza sportiva e tutto ciò che ne consegue. 

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Mi sono divertita molto durante un seminario di Krav Maga volto prettamente alla difesa femminile. Erano presenti una serie di uomini volontari che avevano il compito di allestire un percorso nel quale ogni donna doveva entrare, completamente sola ed al buio, camminare lentamente e, con la consapevolezza che all’improvviso sarebbe stata attaccata più volte e da più di questi uomini, massimizzare la propria percezione ed i propri riflessi al fine di sapersi difendere ed uscire dal percorso ‘vittoriosa’. I vari uomini volontari erano molto sicuri di sé e manifestavano implicitamente la convinzione che sarebbe stato un gioco da ragazzi ma, con mio gran divertimento, è stato da subito palese che, per loro sfortuna, si erano ritrovati tra le mani donne alquanto aggressive e poco intimorite motivo per il quale, tutte noi che aspettavamo il nostro turno, in un’altra stanza fuori dal percorso, sentivamo provenire da quest’ultimo un concerto di urla e di ululati maschili e non riuscivamo a smettere di ridere”. 

 

Giulia sembra essere molto decisa e determinata, pronta a tutto e questo lo sport gli ha permesso di averne piena consapevolezza. 

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Ho riscoperto il sentirmi ‘attiva’, sia nello sport che nella vita”. 

A seguito delle tue esperienze cosa consigli a chi deve fare scelte importanti nello sport? “Di riflettere sempre particolarmente prima di compiere ogni scelta, valutando ogni pro e contro. Se sono scelte importanti, necessitano di una consapevolezza importante”. 

 

Lo sport fa sperimentare benessere e performance ed è importante essere consapevoli di ciò che comporta la pratica dello sport, cosa porta di buono, quali sono i sacrifici e le eventuali controindicazioni. 

C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Assolutamente no. 

Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Lo sport, per sua natura, dovrebbe essere finalizzato ad incrementare il benessere, sia fisico che psichico, di una persona. L’utilizzo di sostanze che alterino questo benessere, al fine di emergere come ‘il migliore’, rappresenterebbe un comportamento che non ha più come scopo il benessere, quanto il soddisfacimento di altre motivazioni, che ritengo dovrebbero essere considerate con più attenzione dallo sportivo stesso”. 

 

Lo sport è un veicolo di valori sani e condivisibili non un luogo di illegalità e nocività per l’interessato e per l’intero sport. 

Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? Purtroppo è nata in me questa immagine dopo l’infortunio, è stato doloroso accettare il periodo indeterminato di staticità”. 

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Sto cercando di superarlo con la motivazione, non arrendendomi di fronte agli ostacoli dettati dall’incertezza del successo”. 


Lo sport insegna a essere pazienti, ad accettare situazioni, essere fiduciosi e resilienti nell’organizzarsi e capire come uscirne fuori da ogni situazione avversa o spiacevole. 

Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti e fasi? “Ritengo molto utile la presenza di tale figura, sia per la sua capacità di ‘sostenere’ l’atleta da un punto di vista motivazionale e, quindi, prestazionale, sia per la sua capacità di cogliere i punti forti e deboli di quest’ultimo, tentando di incrementare i primi e di rendere meno gravosi i secondi”. 

 

Essendo Giulia psicologa e mia ex tirocinante, non poteva che dare una risposta esaustiva e molto utile e interessante. Infatti lo psicologo sostiene e supporta e aiuta a intravedere criticità da poter migliorare e risolvere insieme e anche risorse da potenziare per far meglio ed esprimersi ad altri livelli per raggiungere obiettivi e trasformare sogni in realtà. 

Un messaggio per far avvicinare rivolto i ragazzi a uno sport di fatica e sofferenze? “Se si sceglie ciò che si sente realmente come ‘proprio’, nessuna fatica, nessun dolore possono fermare la bellezza del mettere in pratica ciò che ci rappresenta!”. 


Concordo, nessuna fatica è sprecata se vi è motivazione e voglia di migliorare ed eccellere. 

Sogni realizzati e da realizzare? “Per adesso, ho realizzato il sogno di sentirmi una persona integra, unita, che non sia costituita solamente da una mente, ma anche da un corpo, che ha una forma che sono in grado di modellare e che va coltivato allo stesso modo del proprio pensiero. Spero, in futuro, di non perdere mai questa sensazione e di riuscire a tornare a mettermi in gioco nello sport, facendo ciò che sento più rappresentarmi”. 

 

Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it 

Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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