domenica 27 settembre 2020

Marcelo Muzyka: Tutto cominciò con un sogno di correre lunghe distanze e scalzo

 Todo comenzó con un sueño de joven de correr distancias largas y descalzo 

 

Per ottenere qualcosa nella vita in ogni campo è importante prima di tutti avere grandi sogni, vedersi avanti nel tempo nel raggiungere obiettivi, mete e sogni e poi organizzarsi fin da subito seguendo percorsi di allenamento, studio, impegno facendosi aiutare o anche da autodidatti con entusiasmo, motivazione, passione, determinazione senza mollare e credendoci sempre. 

Di seguito Marcelo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 

Qual è stato il tuo percorso nel diventare atleta? “Tutto è iniziato con un sogno da giovane di correre lunghe distanze e scalzo”. 

Nello sport, chi ha contribuito al tuo benessere e/o alle tue prestazioni? “Essere vegetariani e meditazione”. 


Nello sport, soprattutto di endurance come le corse di lunga distanza, è importante utilizzare non solo forza e resistenza fisica ma tante strategie mentali che si possono curare e potenziare con pratiche anche meditative, alimentari, consapevolezza. 

La gara della tua vita, dove hai vissuto le emozioni più belle? “Ce ne sono molte, la Spartathlon (non ho potuto finirla)”. 

La tua gara più difficile? Non ne ho una, di solito le gare di 100km sono le più impegnative e le gare di 24 ore finiscono sempre per essere le più difficili”. 


Marcelo sembra essere alla ricerca del limite, ama sfidare sé stesso partecipando alle gare di ultracorsa più difficili al mondo, incrementando sempre più la conoscenza di  stesso senza temere la fatica. 

Quale tua esperienza può darti la convinzione di potercela fare? “Avere sperimentato e vedendo che i limiti erano principalmente nella mia mente”. 


In effetti per cercare di andare oltre bisogna essere prima di tutto sognatori, solo se credi di potercela fare viene la voglia di osare e mettersi in gioco e notando ciò che accade si apprende sempre più dalla scuola dello sport soprattutto dell’ultra sport. 

Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? Una volta ho partecipato a una gara in cui si cammina attraverso 102 ore e 360 km senza riposo, senza dormire. Sono stato io il vincitore”. 


Marcelo sembra essere alla ricerca dello straordinario, delle gare più bizzarre, dove si va avanti con forza e resistenza mentale trasportando il proprio corpo oltre ogni confine. 

Quali sensazioni sperimenti nello sport (prima della gara, in gara, dopo la gara)? “Prima della gara, di solito ho qualche dolore che va via lo stesso giorno della gara, durante la gara un grande legame con tutto e poi non so, forse qualche riflessione, qualche apprendimento”. 


Lo sport diventa un’opportunità per sperimentare sensazioni ed emozioni forti, dense e intense. Un’opportunità per studiare sé stesso, gli altri, l’ambiente, i contesti. 

Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi prestare attenzione nel tuo sport? Il rischio maggiore è trascurare le difficoltà fisiche, di solito ho grande tolleranza e questo mi porta a commettere errori”. 


In effetti bisogna porre molta attenzione al proprio corpo, alle proprie sensazioni corporee, bisogna avere la capacità di comprendere i messaggi del corpo senza far vinta di niente per non rischiare traumi o infortuni, bisogna capire se i messaggi sono mentali o fisici, nel primo caso si va avanti nonostante ii pensieri sabotatori che chiedono di fermarsi, nel secondo caso bisogna valutare l’eventuale fine gara per non compromettere la propria salute e riprovarci un’altra volta. 

Quali condizioni ti hanno portato a prestazioni non ottimali? “Un cattivo piano di gara”. 


Bisogna saper interpretare le gare, soprattutto quelle lunghissime dove si va incontro ad avversità climatiche o di percorso, a volte partire troppo veloci, o senza provviste di cibo, o senza abbigliamento adeguato può compromettere l’esito della gara. 

Cosa ti fa continuare a fare sport? “Fa già parte della mia vita, lo faccio naturalmente, non richiede uno sforzo, è come respirare”. 


Per Marcelo, come tanti altri atleti, lo sport diventa un bisogno primario nella vita quotidiana, come respirare e nutrirsi, non se ne può fare a meno, è vitale. 

Come hai superato crisi, sconfitte, infortuni? Oh la domanda è molto buona, perché non ho ancora raggiunto i miei più grandi obiettivi, allora il mio ‘nord’ rimane molto fermo”. 


Marcelo sembra essere sempre pronto a partire, a mettersi in gioco, alla ricerca di gare e avventure stimolanti per provare  stesso. 

Un messaggio per far avvicinare i giovani allo sport? “Nel corso degli anni ho imparato che tutti devono trovare la loro strada”. 


A volte non bisogna insistere con i giovani, da sé devono capire cosa è meglio per loro, gli adulti e in particolari genitori e insegnanti possono solo diventare figure di riferimento che praticano sport come esempio per piccoli e grandi. 

Cosa hai scoperto di te stesso praticando sport? “Ho trovato un modo per liberare la mente e armonizzarmi con tutto”.  

Cosa dicono la tua famiglia e i tuoi amici del tuo sport? “All'inizio mi consideravano pazzo, oggi vedono lo sport come parte della mia vita”. 


Chi è al di fuori del mondo dello sport ha difficoltà a comprendere cosa gira nella menta di un atleta soprattutto ultrarunner, ma poi si rendono conto che il benessere è sia fisico ma soprattutto mentale. 

Pensi sia utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti? “Personalmente, oggi non lo vedo necessario nel mio caso. Capisco che molte persone potrebbero aver bisogno, soprattutto per lavorare sulla fiducia in sé stessi”. 


In effetti lo psicologo può affiancare l’atleta cercando di proporgli degli scenari più fiduciosi, più performanti, lavorando sull’incremento dell’autoefficacia e mettendo in rilievo eventuali sue risorse nascoste. 

Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “La spartathlon 2021, raggiungere la vetta ad Aconcagua 2020, superare 200km in 24 ore nel 2020. Sogni realizzati oh, ci vorrebbe un altro capitolo, ho corso circa 80 gare di 42 KM o più”. 


Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it 

Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

Sito web: www.psicologiadellosport.net 

Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/ 

Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html 


Marcelo MuzykaTodo comenzó con un sueño de correr distancias largas y descalzo 

Tutto è iniziato con un sogno da giovane di correre lunghe distanze e scalzo 

 


¿Te has sentido campeón en el deporte al menos un día de tu vida? “Es probable que en algún momento, desde hace muchos años que trabajo en vivir tanto el presente que hay cosas, cómo estas, que me cuesta recordar”
¿Cuál fue tu camino para convertirte en atleta? “Ohhh que pregunta, todo comenzó con un sueño de joven de correr distancias largas y descalzo”. 
En el deporte, ¿quién ha contribuido a tu bienestar y/o rendimiento? “Ser vegetariano y la meditación”. 
La carrera de tu vida, ¿Dónde has experimentado las emociones más hermosas? “Son muchas, el Spartathlon (no lo pude finalizar)”. 
¿Tu carrera más dura? “No tengo una, por lo general las de 100KM son las más desafiantes y las de 24 HS siempre terminan siendo las más duras”. 

 ¿Qué experiencia tuya puede darte la convicción de que puedes hacerlo? “Haber experimentado ver que los limites estaban principalmente en mi mente”. 

 ¿Un episodio curioso o divertido de tu actividad deportiva? “Una vez participe en un juego donde camine por 102 HS y 360 KM sin descanso, sin dormir. Fui el ganador”. 

¿Qué sensaciones experimentas al hacer deporte (antes de la carrera, en la carrera, después de la carrera)? “Antes de la carrera, por lo general me aparecen algunos dolores que se van el mismo día de la carrera, durante la carrera una gran conexión con todo y después no se, quizás alguna reflexión, algún aprendizaje”. 

¿Cuáles son las dificultades y los riesgos?  ¿Qué debes tener en cuenta en tu deporte? “El riesgo más grande es ver las dificultades físicas, por lo general tengo gran tolerancia y eso me lleva a cometer errores”. 

¿Qué condiciones le llevaron a tener un rendimiento inferior al óptimo? “Un mal plan de carrera”

¿Qué te hace seguir practicando deportes? “Ya forma parte de mi vida, lo hago naturalmente, no me requiere un esfuerzo, es cómo respirar”. 

¿Cómo superó las crisis, pérdidas, lesiones? “Ohhh es muy buena la pregunta, porqué aún no he alcanzado mis metas más grandes, entonces mi "norte" se mantiene muy firme”. 

¿Un mensaje dirigido a los jóvenes para acercarlos al deporte? “Con los años he aprendido que cada uno debe encontrar su camino, sino todo lo que hablamos antes no enciende esa chispa interior, esa curiosidad, no creo poder decir algo armado para lograrlo”. 

¿Había riesgo de dopaje?  ¿Un mensaje para desaconsejar su uso? “No uso, no use, desconozco sobre el tema”. 

¿Qué dicen tus familiares y amigos sobre tu deporte? “Al principio que estaba loco, hoy ya lo ven como parte de mi vida”. 

¿Qué ha descubierto sobre usted mismo al hacer ejercicio? “He encontrado una forma de liberar la mente y armonizar con todo”. 

¿Te imaginas una vida sin deportes? “No, práctico este tipo de reflexiones”. 

¿Te parece el psicólogo deportivo?  ¿Para qué aspectos y en qué etapas? “Personalmente, hoy no lo veo necesario en mi caso. Entiendo que muchas personas puedan necesitarlo, sobre todo para trabajar la confianza en si mismos”. 

¿Próximos objetivos? ¿Sueños realizados y por realizar? “Correr el Spartathlon 2021, Hacer cumbre en el Aconcagua 2020, superar los 200KM en 24 HS 2020. Sueños realizados ohhh, será quizás para otra charla, tengo corridas cerca de 80 carreras de 42 KM o más”. 


Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it 

Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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