Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Le esperienze nello sport, come nella vita, sono cicliche e diversificate, si sperimenta gioia e sofferenza, fatica e soddisfazione, prestanza fisica e infortuni, vittorie e sconfitte.
Comunque lo
sport è una palestra di vita, un’opportunità per conoscere e farsi conoscere.
Di seguito Maria racconta la sua
esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? “Sin da piccola ho sempre praticato sport: ginnastica artistica, danza
moderna, equitazione, pallavolo, nuoto e pattinaggio artistico a rotelle.
Quest’ultimo dall’età di 8 fino ai 17 anni e a livello agonistico”.
Lo sport contempla una grande varietà di
discipline individuali, di coppia o di squadra, con o senza attrezzi, strumenti,
infrastrutture. Si impara da ogni sport e da ogni situazione facendo esperienze
uniche e intense.
Nello
sport cosa e chi hanno contribuito al benessere e/o performance?
“Sicuramente l’attrezzatura e l’ottimo
impianto sportivo, per quanto riguarda chi, i miei genitori, gli allenatori e
la presidente della società”.
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport? “Una moltitudine di sensazioni. In primis la determinazione, quella che
ti spinge ogni volta a continuare per raggiungere degli obiettivi.
L’adrenalina, la fatica, la stanchezza, lo spirito del sacrificio, la
soddisfazione, la felicità e soprattutto l’autocontrollo, sia delle emozioni
che delle energie fisiche”.
E’ importante capire cosa si può fare,
quale sport è più opportuno praticare, quali infrastrutture sono presenti nella
propria zona di residenza in modo da dedicarsi con passione, impegno,
determinazione cercando di ottenere grandi risultati.
A
cosa devi fare attenzione nel tuo sport? Quali sono le difficoltà e i rischi?
“Nel pattinaggio ci sono molti rischi,
derivati soprattutto da una caduta sbagliata. Per questo la prima cosa che si
insegna ad un aspirante pattinatore è la caduta. Questa potrebbe essere la
conseguenza di una difficoltà eseguita in modo errato ma anche causata da
fattori esterni, come la presenza in pista di un sassolino o di uno strass
staccatosi da un body”.
Quale
esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?
“Nello sport, come nella vita, ci sono
sia momenti belli che momenti brutti. Crescendo mi sono resa conto che nel
pattinaggio si ha in ogni momento una metafora della vita. Si può sbagliare,
magari non rendendo una difficoltà perfetta e quindi ‘sporcandola’, come si
dice, oppure si può cadere. Ogni volta che si cade, bisogna sempre rialzarsi,
sia letteralmente, poiché si ostacolerebbe il lavoro dei compagni di
allenamento, sia metaforicamente, perché dopo ogni errore bisogna sempre
trovare la giusta forza e determinazione per correggersi, riprovarci e migliorare”.
Interessante quanto afferma Maria, è vero
che quando si cade in una performance sportiva bisogna non solo rialzarsi
fisicamente ma anche mentalmente, non bisogna far in modo di accusare il colpo
ma reagire accettando la situazione e cercando di recuperare il più possibile
in quello stesso momento e poi successivamente apprendendo dalla caduta.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“I miei familiari sono sempre stati molto
contenti della mia attività sportiva e mi hanno sempre incoraggiata, credo che
questo abbia contribuito molto a forgiare la persona che sono ora. Mentre per
quanto riguarda gli amici, da piccola molti sembravano non capire i concetti di
impegno e sacrificio che il mio impegno con lo sport comportava, poi, crescendo
e capendo dopo loro personali esperienze, tutto si è trasformato in sostegno
reciproco”.
Che
significa per te praticare sport? “E’ il modo migliore per star bene con se stessi. Può dare molte
soddisfazioni, ma prima, per ottenerle, bisogna lavorare e non poco. Ci si può
spingere fino a superare i propri limiti o può aiutare a riconoscerli. Fare
sport per molti versi potrebbe essere paragonato ad un ‘do ut des’, si dà
molto, si fanno sacrifici, ma alla fine si riceve altrettanto indietro,
ritrovandoti in un certo senso anche arricchito”.
In effetti, l’impegno e il sacrificio
nello sport diventa un investimento redditizio nel forgiare una persona forte,
resistente, fiduciosa, resiliente.
Un
episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Una volta durante l’allenamento stavo
provando un salto e sono caduta. Non vedendo le mie compagne provare nulla
nella mia direzione sono rimasta a terra a pancia in sotto. Dopo pochi secondi
mi sono ritrovata sopra la schiena tutte le mie compagne di allenamento che
ridevano a crepapelle”.
Nello sport di squadra c’è possibilità di
sperimentare lo spirito di gruppo che sostiene e supporta anche nei momenti
critici, bui, difficili.
Quali
capacità, caratteristiche, qualità possiedi nella pratica del tuo sport?
“Sono sempre stata molto sciolta
fisicamente e questo ha contribuito a mettere in pratica nel migliore dei modi
e anche con una certa facilità gli insegnamenti. A livello caratteriale sono
sempre stata determinata e sicura, in seguito ho imparato a ricevere ed
apprezzare le critiche in maniera positiva affinché potessi migliorare e questo
ha contribuito a far sì che potessi correggermi più velocemente (come ad
esempio la velocità di chiusura delle braccia durante un salto)”.
Si può tendere alla perfezione
conoscendosi sempre meglio e accogliendo qualsiasi feedback da parte di altri
che a volte diventano regali preziosi.
Quali
condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica dello sport? “Le condizioni fisiche che spesso ostacolano
gli atleti che praticano pattinaggio sono il sovraccarico dovuto ai troppi
allenamenti, problemi alle ginocchia o alla schiena (molto sollecitate dai
salti). Molti non hanno la possibilità di avere un impianto che fornisca loro
una pista al chiuso, perciò la pioggia o addirittura la neve spesso non
consentono lo svolgimento degli allenamenti con regolarità”.
Cosa
ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare?
“Ci sono sensazioni o emozioni che solo
con lo sport si possono provare. Ci sono momenti no in cui vorresti solo
abbandonare tutto e rinunciare, ma non bisogna mai dimenticare il motivo per
cui si ha iniziato e continuare a ricordare gli obiettivi per cui ogni giorno
si continua a lavorare”.
Se c’è passione, motivazione,
determinazione si supera tutto, si riesce a comprendere come far meglio per non
infortunarsi, come ottenere la performance con un programma di allenamento
mirato senza strafare ma impegnandosi costantemente.
Ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e in quali fasi?
“Credo che sia una figura quasi
essenziale nel pattinaggio. E’ d’aiuto sia per l’allenamento che nella
preparazione di una gara. Prima di una gara gli atleti si trovano in una
condizione di stress molto elevata. Ore e ore di allenamento che si risolvono
in una performance di pochi minuti. Penso che la figura dello psicologo sia
utile per l’atleta proprio per aiutarlo a gestire questi momenti, ad affrontare
poi una vittoria ma soprattutto una sconfitta”.
A volte l’atleta può aver bisogno di una
figura professionale come lo psicologo che lo aiuta a centrarsi, a focalizzarsi
per un compito o allenamento specifico, per affrontare la gara con
determinazione, serenità e sicurezza, per gestire periodi o momenti difficili
quali carichi di lavoro elevati, sconfitte, cadute, infortuni, pressioni,
giudizi.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
“Ho sempre cercato di trarne tutto ciò
che di positivo potesse esserci e di imparare poi in seguito a affrontare
eventuali crisi, sconfitte e infortuni nel modo migliore”.
L'evento
sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“La preparazione per i campionati
nazionali e le gare stesse. Possiedo molti bei ricordi sia a livello sportivo
sia per le amicizie. Sono momenti in cui si rafforza il legame con i compagni
di squadra e in cui si dà il massimo per la propria preparazione”.
Lo sport permette di fare esperienze
ricche, dense e intense, tutto passa, cambia, evolve, restano ricordi che hanno
contribuito a formare la persona come forte e integrata in un gruppo.
Un
messaggio rivolto ai ragazzi per farli avvicinare allo sport?
“Lo sport è la migliore palestra di vita
che possa esistere. Provare per credere!”.
Cosa
hai scoperto di te stessa nel praticare sport?
“Ho scoperto che posso essere davvero me
stessa, esprimermi al meglio, non preoccupandomi di nascondere sia pregi che
difetti”.
Praticando sport si scopre, si conosce, si
apprezza sempre più se stesso accettando e migliorando pregi e difetti.
Quanto
credi in te stessa? “Abbastanza
da sapere quali traguardi sono in grado di raggiungere”.
Sogni
realizzati? “Sono
stata molto felice di aver vinto un campionato regionale e di essermi
classificata seconda ad un campionato nazionale”.
Ogni sconfitta è un punto di partenza per
cercare di far meglio con più entusiasmo, grinta, determinazione. Ogni successo
contribuisce a incrementare autoefficacia e autostima.
Come
ti vedi a 50 anni? “Spero
di essere felice e soddisfatta della mia vita”.
Come
hai scelto la tua squadra e che intenzioni hai?
“Ho scelto la mia società con l’aiuto dei
miei genitori sapendo che avrebbero dato importanza alla mia persona sia a
livello sportivo che educativo. La ringrazio per l'opportunità, è stato un bel
modo per rivivere e ricordare la mia carriera sportiva”.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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