lunedì 12 ottobre 2015

Gestione delle tensioni emotive

Per essere chiamato "traumatico" l'evento deve produrre nell’individuo un'esperienza vissuta come "critica", eccedente cioè l'ambito delle esperienze normalmente da lui prevedibili e gestibili.
Per il DSM IV, 1994, il trauma è “Un evento vissuto al di fuori della norma, estremo, violento, lesivo, che minaccia o ferisce l’integrità fisica e psichica di un singolo o di un gruppo di persone; in genere richiede uno sforzo inabituale per essere superato”.
Si può considerare il trauma da due diversi punti di vista: se si considera l’aspetto oggettivo, si valuta prevalentemente la drammaticità intrinseca all’evento.
Esistono eventi come l’abuso o la tortura, per esempio, che sono esperienze dolorose e insostenibili per chiunque le subisce, e che si connotano come esperienze oggettivamente traumatiche.
Se si considera la dimensione soggettiva l’attenzione si sposta dall’evento al soggetto dell’evento.
In questo caso è decisivo il modo individuale di elaborare l’evento traumatico.
Non ci sono due persone che provino o manifestino il trauma esattamente allo stesso modo. Quel che risulta nocivo per una persona può essere stimolante per un’altra.
Raramente l'attraversare tali esperienze, pur se penose e difficili, determina lo sviluppo di una vera e propria sindrome clinica, o il (PTSD). Perché un evento estremo, ancorché molto doloroso, si traduca in una sindrome, è necessario il concorso di ulteriori fattori personali ed esperienziali nella storia pregressa dell'individuo (quali fenomeni di abuso e trascuratezza nell'infanzia, problematiche psicologiche pregresse, etc.).

Diffusione di sovrappeso e obesità tra bambini e adolescenti

La COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE in Bruxelles, 11.7.2007, così riporta sul LIBRO BIANCO SULLO SPORT “La mancanza d’attività fisica aumenta la frequenza dei casi di sovrappeso e obesità e di una serie di disturbi cronici come le malattie cardiovascolari e il diabete, che riducono la qualità della vita, mettono a rischio la vita delle persone e rappresentano un onere per i bilanci sanitari e per l’economia.
OKkio alla SALUTE è un sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità nei bambini delle scuole primarie (6-10 anni) e i fattori di rischio correlati. Obiettivo principale è descrivere la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo dello stato ponderale, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica svolta dai bambini e delle attività scolastiche favorenti la sana nutrizione e l’esercizio fisico, al fine di orientare la realizzazione di iniziative utili ed efficaci per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute dei bambini delle scuole primarie.
È nato nel 2007 nell’ambito del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso e finanziato dal Ministero della Salute/CCM, ed è coordinato dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con le Regioni, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Gestione psicologica degli infortuni ed incremento dell’autoefficacia

Gestione psicologica degli infortuni
L’infortunio rappresenta un evento destabilizzante l’equilibrio psicologico dello sportivo; un cattivo adattamento all’infortunio può comportare la comparsa di sensazioni di rabbia e impotenza, sbalzi di umore, sensi di colpa, pensieri depressivi, con la conseguente compromissione delle relazioni famigliari, interpersonali, dell’andamento scolastico o lavorativo.
L’auspicabile intervento può espletarsi nell’aiutare l’atleta infortunato:
·       a ridefinire le priorità che si era prefissato prima dell’incidente;
·       ad allargare i suoi interessi anche ad ambiti non sportivi, continuando, contestualmente a mantenere i contatti con il suo mondo sportivo, l’allenatore e la squadra;
·       ad accettare le emozioni negative legate all’infortunio, in attesa di riprendersi la sua identità di sportivo;
·       a sentirsi soggetto attivo nel processo di riabilitazione;
·       a ripetere mentalmente il gesto motorio dato che l’imagery consentirebbe di rimanere tecnicamente e muscolarmente allenati anche in stato fisico di effettivo riposo.

mercoledì 7 ottobre 2015

Silvano Beatrici: Argento a squadra 100km mondiale ed europeo 2015

Silvano Beatrici, atleta del Gs Fraveggio, convocato con la Nazionale italiana al campionato del mondo della specialità 100 chilometri di atletica, a Winschoten, in Olanda, ottiene l'argento a squadra mondiale ed europeo per nazioni alle spalle della Svezia e davanti alla Francia.

La gara individuale è stata vinta dallo svedese Jonas Buud in 6h22’44’’, secondo lo spagnolo Asier Cuevas in 6h35’49’’ e terzo, primo degli italiani, il tre volte campione del mondo Giorgio Calcaterra in 6h36’49’’.

martedì 6 ottobre 2015

Triathlon per sensibilizzare verso le problematiche legate al virus HIV

DOMENICA 11 OTTOBRE A SANTA MARINELLA UN TRIATHLON SPRINT per sensibilizzare verso le problematiche legate al virus HIV.
Gli atleti affronteranno 750 metri di nuoto (percorso a triangolo), 18,8 km di ciclismo (percorso di circa 4,7 km da percorrere 4 volte) e 4,8 km di corsa (2 giri da 2,4 km).
La gara è aperta anche alle staffette (un nuotatore, un ciclista, un podista).
La pratica dello sport rappresenta un momento di promozione della salute individuale e collettiva, nonché un momento di aggregazione e di potenziale diffusione di messaggi di salute tra la popolazione. In tale contesto si inserisce l’evento sportivo in oggetto denominata TRI4Fight HIV.
Lo scopo di tale competizione è quello di sensibilizzare la popolazione di tutte le età, come è quella che può praticare le tre discipline del triathlon (corsa, bicicletta, nuoto), alle problematiche legate all’infezione da HIV in termini di prevenzione e a raccogliere fondi per la ricerca sull’HIV/AIDS. Durante la manifestazione sportiva verrà allestito uno stand con materiale informativo sull’infezione da HIV, sulle modalità di esecuzione del test e sui sistemi di prevenzione dell’infezione.

lunedì 5 ottobre 2015

Costruire un clima di squadra teso alla performance

Modello O.R.A. (Obiettivi, Risorse, Autoefficaica) applicato al gruppo
Questo è un lavoro complesso e comporta la conduzione del gruppo da parte di uno psicoterapeuta che usi l’approccio EMDR, in modo da permettere un lavoro di definizione ed elaborazione di obiettivi e risorse occorrenti ed al contempo un lavoro di individuazione e potenziamento, rafforzamento di risorse.
Contempla interventi di gruppo ed individuali.
In gruppo avviene la definizione dell’obiettivo del gruppo mentre nelle sedute individuali viene definito l’obiettivo individuale.
Quello che potrebbe emergere, per esempio, voglio vincere campionato come obiettivo di gruppo; voglio essere capocannoniere, o miglior portiere con minor goal subiti, ecc.. come obiettivo individuale.
Oppure voglio vincere staffetta come obiettivo di squadra; voglio migliorare tempo mia frazione come obiettivo individuale.
Ogni componente del gruppo dovrebbe scrivere il suo obiettivo di squadra, il più dettagliato possibile, per esempio tempo di esecuzione, reti segnate, subite, vedersi nel raggiungimento dell’obiettivo di gruppo, sentire se è una cosa credibile ed osservare quali potrebbero essere le proprie risorse e quelle degli altri componenti per raggiungere l’obiettivo.
Quindi andrebbe scritto tutto in sedute di gruppo, i componenti riportano su un foglio tutto quello che sperimentano, obiettivi, risorse proprie o degli altri.

Il doping è diventata una piaga sociale che ogni anno fa vittime illustri

Tutti gli Stati si propongono di combattere il fenomeno doping, anche se con mezzi diversi. Ultimamente si parla di passaporto biologico dell’atleta e questa potrebbe essere veramente una soluzione ottimale, perché fa una storia del tracciamento ematico dell’atleta stesso impedendogli di fatto di doparsi.
Il doping è diventata una piaga sociale che ogni anno fa vittime illustri come il ciclista Armstrong o il marciatore azzurro Schwarzer.
Gli anabolizzanti vengono usati soprattutto nel body building. Per quanto riguarda invece il ciclismo, si parla di emotrasfusione. Addirittura anche negli sport di concentrazione, come il tiro con l’arco per esempio, sono stati scoperti casi di utilizzo di beta bloccanti.
Si tratta di farmaci, andrebbero usati solo sotto prescrizione medica. Molti infatti investono tanto nello sport, forse troppo. Non viene più vissuta come passione, ma la disciplina sportiva viene vissuta come voglia di vincere, di essere riconosciuto. Poi subentrano altre cose, come gli sponsor, i mass media, che non possono accettare un fallimento.
Devi essere sulla cresta dell’onda, sempre. Mentalmente può accadere di cedere perché si è al limite.
Un altro fenomeno preoccupante, il doping tra ragazzi per questione di estetica. Si va in palestra soprattutto per avere un bel fisico da mostrare.
Quando si diventa campioni, professionisti, non è più sufficiente la sola motivazione intrinseca per ottenere risultati, cioè il piacere, la soddisfazione nel riuscire. Per ottenere la massima prestazione, oltre alla motivazione intrnseca, è importante che ci sia anche una motivazione estrinseca e, cioè, l’essere riconosciuti dagli altri, ottenere i contratti con gli sponsor, i guadagni più elevati.

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