lunedì 12 ottobre 2015

Diffusione di sovrappeso e obesità tra bambini e adolescenti

La COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE in Bruxelles, 11.7.2007, così riporta sul LIBRO BIANCO SULLO SPORT “La mancanza d’attività fisica aumenta la frequenza dei casi di sovrappeso e obesità e di una serie di disturbi cronici come le malattie cardiovascolari e il diabete, che riducono la qualità della vita, mettono a rischio la vita delle persone e rappresentano un onere per i bilanci sanitari e per l’economia.
OKkio alla SALUTE è un sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità nei bambini delle scuole primarie (6-10 anni) e i fattori di rischio correlati. Obiettivo principale è descrivere la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo dello stato ponderale, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica svolta dai bambini e delle attività scolastiche favorenti la sana nutrizione e l’esercizio fisico, al fine di orientare la realizzazione di iniziative utili ed efficaci per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute dei bambini delle scuole primarie.
È nato nel 2007 nell’ambito del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso e finanziato dal Ministero della Salute/CCM, ed è coordinato dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con le Regioni, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
In Italia, nel 2014, i bambini in sovrappeso erano il 20,9% e i bambini obesi il 9,8%. Quest’ultima rilevazione condotta dal sistema di sorveglianza nazionale OKkio alla Salute, ha confermato il problema dell’eccesso ponderale dei bambini nel nostro Paese. Un problema avvalorato anche dagli ultimi dati pubblicati dall’iniziativa dell’Oms Europa “Childhood Obesity Surveillance Initiative” (Cosi) da cui emerge che il nostro Paese è tra le nazioni a più alta prevalenza di sovrappeso e obesità nei bambini di 8 e 9 anni insieme a Grecia e Spagna, mentre i Paesi del Nord Europa presentano prevalenze più basse.
Uno dei compiti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è di indicare ai governi centrali e locali soluzioni al problema dell’inattività fisica della popolazione basate su evidenza scientifica e realisticamente perseguibili. Tra i campi di lavoro individuati spicca la promozione dell’esercizio fisico e dello sport nella scuola, nel tempo libero e in altri contesti. L’area di lavoro più promettente, tuttavia, è quella che si propone di introdurre nuovamente l’attività fisica all’interno delle azioni della vita quotidiana, soprattutto quelle connesse agli spostamenti delle persone durante la giornata per andare al lavoro, a scuola, a fare la spesa, dagli amici o dai parenti.
L’impegno dell’Italia nella lotta all’obesità infantile si concretizza ulteriormente con la recente adesione alla Joint Action europea sulla nutrizione e l’attività fisica Janpa (Joint Action on Nutrition and Physical Activity).
L’obiettivo principale di JANPA (Joint Action on Nutrition and Physical Activity), la Joint Action (JA) europea sulla nutrizione e l’attività fisica, è fermare, entro il 2020, la crescente diffusione di sovrappeso e obesità tra i bambini e gli adolescenti, mettendo a fuoco specifici risultati che possano contribuire in modo efficace alle politiche nutrizionali e relative all’attività fisica dedicate all’infanzia.
Alla Joint Action JANPA partecipano 25 dei 28 Stati membri dell’UE cui si aggiunge la Norvegia per un totale di 26 Paesi.
Combattere l’eccesso ponderale in tutte le fasce d’età è recepita, ormai, come un’azione prioritaria di sanità pubblica sia a livello nazionale che internazionale. Con l’Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020 (pdf 332 kb), pubblicato a febbraio 2014, i Paesi membri dell’Unione europea, tra cui anche l’Italia, hanno voluto rispondere all’esigenza di contribuire ad arrestare l’aumento di sovrappeso e obesità nei bambini e ragazzi (0-18 anni) entro il 2020.
Il saggio “Psicologia dello sport e dell'esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale” offre uno spunto di riflessione su aspetti quali la salute e lo sport.
L’attività fisica tesa al benessere fisico e sociale, non solo quale sport per raggiungere prestazioni eccellenti, non solo sport come performance ma anche come promozione della salute, prevenzione ed aggregazione sociale.

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI: 380.4337230 - 21163@tiscali.it

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