“Solo dopo la morte si
è immuni dallo stress” H. Selye
Criteri
di massima sugli interventi psico-sociali da attuare nelle catastrofi (G.U. n.
200 del 29 agosto 2006): “Nel contesto
degli interventi a sostegno delle vittime di eventi catastrofici è necessario
prestare massima attenzione ai problemi di ordine psichiatrico-psicologico che
possono manifestarsi sulle popolazioni colpite e sui loro soccorritori. Essi
possono palesarsi in fase acuta o evolvere in modo subdolo, con ripercussioni
anche nel lungo periodo. E’ inoltre opportuno osservare che le catastrofi
possono produrre sugli individui effetti di lunga durata e mettere a dura prova
le capacità di reazione e di adattamento sia del singolo individuo che
dell’intera comunità.”
In una emergenza, lo psicologo: è presente; si rende visibile; incontra l’altro; è disponibile all’ascolto empatico; si adatta al contesto e al setting; promuove il lavoro di rete.
Importante
è per la persona in difficoltà: attenzione,
disponibilità, accoglienza, riconoscere, normalizzare,
rassicurare. Tra lo psicologo e la persona si crea uno
spazio protetto, si condivide uno spazio ed un tempo esclusivo, riservato a
loro due, questo permette alla persona di fidarsi, affidarsi, sperimentarsi,
parlare delle proprie sensazioni, emozioni.
Tecniche di intervento per fronteggiare situazioni di
emergenza e per il trattamento successivo del trauma: il
Defusing, il Debriefing, l'E.M.D.R. (Eye Movement Desensitization and
Reprocessing), Respirazione addominale, Rilassamento muscolare progressivo
(Jacobson), l’umorismo.
Il defusing è strutturato in tre fasi: fase
introduttiva: si spiega il motivo dell’incontro e si concordano delle regole di
base relativamente al rispetto reciproco, alla riservatezza, ecc..; fase
esplorativa: viene chiesto ad ogni membro di parlare dell’esperienza; fase
informativa: la fase tende a normalizzare le reazioni ed i vissuti, rassicurare
in ordine alle angosce causate dall’evento, valorizzare gli atteggiamenti
positivi manifestati durante l’evento.
Obiettivo DEFUSING: diminuire la tensione e lo stress traumatico attraverso la condivisione
verbale dell'esperienza; ridurre il senso di isolamento, attraverso
l’appartenenza al gruppo che ha subito il trauma; aiutare il gruppo a ritornare
alla normalità fornendo soluzioni a breve termine.
Offre
alle vittime di un trauma la possibilità di: esternare e confrontare con altri
pensieri, ricordi, emozioni, in modo da comprenderli e normalizzarli; ridurne
l’impatto emotivo e contenerne le reazioni; combattere le convinzioni erronee;
favorire il recupero della funzionalità delle persone e del gruppo.
L’EYE MOVEMENT DESENSITIZATION AND REPROCESSING (EMDR) nasce nel
1987 con la psicologa Francine Shapiro che fece studi sul disturbo da stress
post-traumatico (PTSD) su reduci dal Vietnam e vittime di abusi ottenendo
risultati positivi in entrambi i casi a seguito dell’applicazione dell’EMDR.
L’EMDR si focalizza sulla risoluzione delle
problematiche, conflitti, disagi attuali considerando che ciò che accade ora
deriva dalle informazioni, ricordi del passato, antichi che sono stati
congelati nella memoria. L’obiettivo dell’EMDR è di riprendere l’informazione,
l’immagine, il ricordo originale e permettere al paziente di rielaborarlo in
modo che l’informazione congelata diventi adattiva nel presente.
Respirazione addominale, gli effetti
fisiologici della sono quelli di: abbassare la pressione arteriosa e ridurre la
frequenza del battito cardiaco; ridurre gli ormoni dello stress; ridurre
l'accumulo di acido lattico nei tessuti muscolari; migliorare le funzioni del
sistema immunitario; e, come risultato finale, di sperimentare sensazioni diffuse
di calma e benessere, da un lato e di molta energia e vitalità dall'altra.
La velocità di respirazione influenza la mente. Gli
effetti di una riduzione della velocità di respirazione non si limitano solo al
corpo, ma si estendono alla mente e alle emozioni. Una respirazione lenta,
tranquilla, porta compostezza e un naturale sollievo dalle alterazioni emotive.
Controllando e regolando la respirazione, si ottiene un controllo completo su
se stessi, riuscendo a rimanere mentalmente tranquilli anche di fronte alle
emozioni. (HIRAI T., Curarsi con la
meditazione zen, Red Edizioni Milano, 2007.)
Rilassamento muscolare progressivo (Jacobson): Edmund Jacobson (anni ’30) elaborò un metodo semplice ed efficace che,
agendo sui muscoli mirava a riportare la mente in uno stato di calma. Vari
gruppi di muscoli vengono progressivamente presi in considerazione contratti e
rilassati in modo da provocare un abbassamento della tensione all’interno del
corpo.
L’umorismo: se vengo
aggredito da altre persone o dagli eventi, oltre alla fuga, mi rimangono tre
possibilità: a) rispondere, attaccando a mia volta: il che non sarebbe male,
perché tengo testa all’aggressione, ma ci sarebbe il rischio di far andare
avanti lo scontro all’infinito e di uscirne malconcio; b) Comportarmi come se
non fosse accaduto nulla: questo può anche porre fine allo scontro, ma il
rovescio della medaglia è la possibilità che l’aggressore continui e io ne esca
ancora più malconcio; c) Non cedere terreno, facendo il possibile per schivare
i “colpi” dell’aggressore, e adattarmi al gioco impostato dall’altro mettendo
le cose in ridere. Grazie a esso, sdrammatizziamo il confronto, disarmiamo
l’aggressore e volgiamo la situazione da temibile in divertente. (Mario Farnè, Guarir da ridere La
psico-biologia della battuta di spirito, Bollati boringhieri, Torino, 1995,
pp. 151-152.)
Incominciate da oggi a considerare la vita come un
viaggio e un’avventura. Dove andate? Cosa cercate? Dove siete ora? A quale
punto del viaggio siete arrivato? Come intitolereste il capitolo del libro
della vostra vita che state vivendo attualmente? (Kabat-Zinn J., Dovunque tu
vada ci sei già, in cammino verso la consapevolezza, TEA Pratica, Milano, 2013,
p. 80.)
Bibliografia
Farnè M., Guarir da ridere La psico-biologia della battuta di
spirito, Bollati boringhieri, Torino, 1995.
HIRAI T., Curarsi con la meditazione zen, Red
Edizioni Milano, 2007.
Hart William, LA MEDITAZIONE VIPASSANA come insegnata da S.N.
Goenka Un’arte di vivere, Edizioni ARTESTAMPA, 2011, Modena
Kabat-Zinn J.,
Dovunque tu vada ci sei già, in cammino
verso la consapevolezza, TEA Pratica, Milano, 2013.
Simone M., Psicologia dello sport e non solo,
Aracne editrice, Roma, 2011. Psicologia
dello sport e dell’esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale,
Sogno Edizioni, Genova, 2013. O.R.A.
Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013. Sviluppare
la Resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte
nella vita e nello sport. MJM, Meda (MI), 2014.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI:
380.4337230 - 21163@tiscali.it
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