lunedì 30 novembre 2015

Federico Borlenghi vince la 1^ edizione della 100km dei due Mari

Alla 1^ edizione della 100km running dei due mari con partenza da Curinga, giro di boa al Golfo di Squillace ed arrivo sempre a Curinga, Federico, felice, di corsa, scortato dai Carabinieri e dall’autoambulanza, giunge al traguardo in solitaria, con il vantaggio di circa 1 ora sul secondo con il tempo di 8:25:09, a seguire angelo Iademarco, Podistica Avis Campobasso, con il crono di 9:17:26; terzo arriva il lettone Janis Actins con il tempo di 9:22:10.
Una gara organizzata dall’ultramaratoneta Giovanbattista Malacari, Presidente del Comitato organizzatore.
Per quanto riguarda la gara femminile, la vincitrice è Sonia Sonsogno della Podistica Capo D'Orlando con il tempo di 11:45:47, a seguire Elena Cifali dell'Atletica Sicilia, con il tempo di 12:07:20, terza Iole Parrilla, della Runner Barberino con il crono di 12:37:38, quarta Madalina Spridon, della società romana Villa De Sanctis, con il crono di 13:58:10.
Qualche tempo fa feci alcune domande a Federico, interessndomi al mondo dele gare considerate estreme soprattutto per ii profani o i neofiti della corsa.
Lo scorso Settembre Federico Borlenghi ha vinto anche la Raidlight 6 Ore di Teodorico, gara organizzata a Ravenna da Enrico Vedilei coordinatore della Nazinoale Ultratrail
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Ultramaratoneta è un termine per definire chi corre più di 42 km. Per me l'ultramaratona è passione gioia di correre.”
Per chi ama correre come Federico, non esiste estremo ma puro godimento nel correre le lunghe distanze, importante è prepararsi da tutti i punti di vista, muscolare, alimentare, abbigliamento, mentalmente.

Massimo Tagliaferri: La mia prima gara fu un Trail di 135 km

Non si finisce mai di sorprendersi per quello che è possibile fare, per quello che fanno gli altri, per i paradossi che esistono nella vita considerata ordinaria.

A volte si prova a buttarsi nella mischia, a saltare la propedeuticità degli eventi e ci si accorge che si può stravolgere il sensato, l’ordinario, le cose scontate, Massimo ci racconta come è passato da uno sport semi-professionistico come la canoa a un altro più gioioso ma faticoso come la corsa di lunghe distanze.
Ti puoi definire ultramaratoneta? Credo proprio di sì…”. 
 

giovedì 26 novembre 2015

Libri psicologia sport e benessere psico fisico emotivo e relazionale

Sviluppare la resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport (2014)
L’obiettivo del mio testo “Sviluppare la Resilienza” è illustrare, in maniera teorico e pratico-esperienziale, aspetti inerenti la resilienza e le modalità per svilupparla; fornire strumenti teorico-pratici per stimolare l’autoconsapevolezza e valorizzare le risorse personali e di rete.
La distribuzione del libro è partita il giorno 15/10, ora si può richiedere il libro in qualunque libreria d'Italia.
Prefazioni di Isabel Fernandez (Presidente Associazione EMDR Italia) e Sergio Mazzei (Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work). Introduzione di Isa Magli.

Doping Il cancro dello sport (2014)
ISBN: 9788867630752
Pagine: 180
Prezzo pieno: € 15,00
CEDOLA D’ORDINE DA INVIARE VIA FAX AL NUMERO 02 83422112 O MAIL segreteria@edizioniferrarisinibaldi.com
Sì, ordino al prezzo speciale di 13,00 € il volume di Matteo Simone: “Doping. Il cancro dello sport”

Le difficoltà di uno sportivo prima o durante una competizione

Può succedere che prima dell’inizio di una competizione sportiva o in un momento decisivo come può essere un canestro o un rigore, l’atleta possa avere delle sensazioni che ritiene negative: spiacevoli, disturbanti, di ansia eccessiva, di troppa tensione, di paura, di blocco.
Queste sensazioni possono derivare da diverse cause consce o inconsce.
Ad esempio, l’atleta può competere con atleti ritenuti più forti di lui, può competere dopo un periodo di infortunio e non sentirsi sicuro di esprimersi in una prestazione eccellente, può sentire le pressioni di alcune figure del suo staff o di persone per lui ritenute importanti.
Cosa può fare lo psicologo in questi casi?
Certo non ha la bacchetta magica, non ha la medicina giusta, può attuare degli interventi che comunque devono essere personalizzati e seguire un percorso graduale che si può definire allenamento mentale.
Lo psicologo può proporre delle metodologie o tecniche acquisite nel corso della sua formazione ed esperienza lavorativa. Può invitare l’atleta innanzitutto a prestare attenzione alle sue sensazioni, ad esempio l’atleta può prestare attenzione a come è la sua respirazione e può, ad esempio provare a fare una respirazione profonda abbinando una visualizzazione che possa aiutarlo a mandar via parte di ansia non funzionale ma in eccesso e quindi disturbante.
La visualizzazione potrebbe riguardare una prestazione del passato che l’abbia dato un senso di benessere derivante da una vittoria, piazzamento, record personale, ecc., oppure può visualizzare qualcuno che l’abbia incoraggiato in passato dicendogli delle parole o una frase che gli ha suscitato sicurezza, voglia di stravincere.

L’atletica La Sbarra alla corri per il verde 2015

Matteo SIMONE 

L’atletica La Sbarra, squadra di atletica di Roma, guadagna posizioni in classifica di squadra, sia femminile che maschile alla “Corri per il Verde “. 

Infatti, la classifica delle Squadre Femminili dopo due tappe vede la squadra dell’Atletica “La sbarra” passare dal sesto al quinto posto avvicinandosi un po' al quarto post
Mentre la classifica delle Squadre Maschili dopo due tappe vede la squadra dell’Atletica La sbarra recuperare una posizione, dal quarto al terzo posto con un vantaggio però non ancora rassicurante, pertanto tutti gli atleti iscritti con l’Atletica La Sbarra sono invitati a partecipare numerosi, con entusiasmo per cercare di confermare la posizione da podio e le atlete a continuare a far bene per cercare di continuare la corsa di avvicinamento al podio. 
La maggior parte degli atleti dell’Atletica La Sbarra si allenano nell’immenso Parco Tor Tre Teste - Alessandrino, uno dei tanti polmoni verdi di Roma, situato tra il lungo Viale Palmiro Togliatti, la via di Tor Tre Teste e le due vie consolari Prenestina e Casilina.

venerdì 20 novembre 2015

E’ ripartita la macchina organizzativa della Corsa di Miguel

E’ ripartita la macchina organizzativa della Corsa di Miguel. Ecco le novità dell'edizione 2016, in calendario per domenica 31 gennaio. La Corsa di Miguel non è solo una corsa podistica ma molto di più, è una manifestazione organizzata dal Club Atletico Centrale con l’Unione Italiana Sport per Tutti intitolata alla memoria di un maratoneta-poeta argentino desaparecido, uno delle migliaia dii desaparecidos uccisi dal governo argentino per fini politici. Miguel Benancio Sanchez amava la vita, l’atletica, l’Argentina, il suo Paese.
Affrettarsi ad iscriversi alla gara competitiva entro il 15 Dicembre 2015 per partecipare a un'estrazione di cento premi che sarà effettuata il giorno 18 (bici, tute, zainetti, felpe, libro sulla storia delle Olimpiadi) e per avere il pettorale personalizzato con la storia dell’atletica, con inciso un numero associato ad un campione che ha segnato la storia dell’atletica leggera.
Sulle scuole si punta come sempre moltissimo. Era la notte tra l’8 e il 9 gennaio 1978 a Buenos Aires quando uno squadrone paramilitare al servizio della dittatura militare che dal 1976 al 1983 ha terrorizzato il paese sudamericano, fece irruzione in casa Sanchez e portò via Miguel, 25 anni, senza ragione. Come accadde ad altre trentamila persone circa, i tristemente famosi desaparecidos di cui nessuno ha più avuto notizie.

giovedì 19 novembre 2015

Chi è resiliente non si lascia abbattere da una sconfitta

“Ciò che non mi uccide mi rende più forte” (Friedrich Nietzsche)
La resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo”, sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte con più voglia riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza. Chi è resiliente, infatti, non si lascia abbattere da una sconfitta ma ne esce rafforzato, analizza i suoi errori e trova le giuste soluzioni per tornare a vincere. È grazie a questa dote del carattere che si diventa campioni: alcuni ci nascono altrimenti la si può sempre coltivare.
Il concetto di resilienza è presente anche nelle persone che subiscono traumi, quelli che possiedono questa caratteristica non vanno incontro a stress acuti, o disturbi post traumatici di stress, ma ne escono più forti, con un valore aggiunto. Gli individui che dopo aver vissuto un evento negativo attivano un processo resiliente non rimangono “intrappolati” nel dolore ma risanano le ferite assumendosi il controllo della propria esistenza e riorganizzando la propria vita.
Essere resilienti implica il percepire al tempo stesso il dolore e il coraggio, affrontando le difficoltà grazie alle proprie risorse personali, relazionali e contestuali. Le persone dotate di alta resilienza sono flessibili, sanno adattarsi con prontezza a nuove situazioni.
Si definisce resilienza la capacità di resistere alle frustrazioni, agli stress, in generale alle difficoltà della vita. La resilienza permette la ripresa dopo un evento traumatico, dopo un infortunio, dopo una sconfitta. La persona resiliente possiede propensione a ricercare strategie creative di fronte alle difficoltà. Essere resilienti significa essere duttili e flessibili, accettando di sbagliare, sapendo di poter rivedere e correggere le proprie azioni.

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