Honored to win the Backyard Ultra World Championship for Pakistan
Matteo Simone
Sabato 19 ottobre 2024 ha avuto luogo il “Backyard Ultra”, il più grande evento di ultrarunning al mondo dove vince l’ultimo atleta rimasto in gara.
Per quanto riguarda il Pakistan l’evento ha avuto luogo a Islamabad con inizio ore 17:00 su un anello ghiaia e sterrato di 6,7 km (4,1 miglia); dislivello: 118 piedi (36 metri).
Il vincitore è stato Jamal Said e di seguito conosciamo la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Jamal, congratulazioni per il Backyard Ultra World Championship, soddisfatto? Grazie! Sono incredibilmente onorato di aver vinto il Backyard Ultra World Championship per il Pakistan. Completare 39 giri è stato sia gratificante che impegnativo, e il supporto della comunità ha reso il traguardo ancora più soddisfacente.
Dice bene Jamal, in gare di ultramaratona si sperimenta tanta fatica ma ciò comporta poi una grande soddisfazione per il risultato conseguito, inoltre è importantissimo il supporto degli altri presenti che incrementa la voglia di fare bene fino alla fine.
Criticità? Problemi? Difficoltà? La sfida più critica è stata rimanere mentalmente lucidi e mantenere l’energia per tutte le 39 ore. Le ore notturne sono state particolarmente dure e superare la fatica ha richiesto tutte le mie forze. Anche le condizioni meteorologiche, i cambiamenti del terreno e il mantenimento dell'idratazione sono state sfide chiave.
Jamal ha riassunto molto bene il significato di correre un’ultramaratona come la Backyard, dove bisogna stare soprattutto lucidi, oltre che in ottima forma fisica, per continuare a restare in gara ogni ora, trovando un sano equilibrio tra fatica e sforzo fisico, riposo ogni ora per qualche minuto e soprattutto un’alimentazione che dia energie sufficienti per andare avanti fino alla fine.
Gare dove i migliori esperti possono riuscire a ottenere una grande performance, frutto di tante esperienze precedenti di allenamenti e gare in condizioni ritenute anche estreme ma sotto controllo.
Quali allenamenti sono stati importanti per questa prestazione? Le lunghe corse di resistenza e l'allenamento a intervalli sono stati essenziali, ma la preparazione mentale è stata altrettanto importante.
Gare durissime e sfidanti dove non si può improvvisare e non si può essere superficiali ma bisogna allenarsi bene tanto tempo prima simulando le condizioni di gara, simulazioni sia dal punto di vista degli allenamenti fisici che mentali, visualizzando momenti di gara e situazioni critiche da risolvere in anticipo prima mentalmente e poi praticamente e fisicamente.
A chi la dedichi? Dedico questa vittoria alla mia famiglia, al mio team di Pakistan Road Runners e a tutte le persone che hanno creduto in me e hanno supportato il mio percorso.
Cosa pensano la tua famiglia e i tuoi amici della tua attività? Sono incredibilmente orgogliosi e mi sostengono nel mio percorso. La mia famiglia e i miei amici capiscono le esigenze dell'ultra-running e mi incoraggiano sempre a coltivare la mia passione per gli sport di resistenza. Il loro supporto mi dà forza.
Dietro l’atleta c’è sempre qualcuno che supporta, aiuta, consiglia e nel caso di Jamal c’è una famiglia contenta che lui pratichi questa disciplina sportiva che gli procura benessere e, inoltre, c’è una grande squadra di eroi che cercano di emularlo e di apprendere per cercare di fare sempre meglio rappresentando il Pakistan in eventi internazionali nel mondo.
Cosa significa per te questa prestazione? È un traguardo importante e una vittoria personale. Vincere per il Pakistan per la terza volta significa che il nostro Paese sta stabilendo una forte presenza nel mondo dell'ultra-running. È sia un risultato personale che un contributo alla crescita dello sport in Pakistan.
Una grande soddisfazione e vittoria personale ma anche un grande esempio per tanti atleti del Pakistan che intraprendono la disciplina dell’ultrarunning e il movimento dello sport di endurance cresce sempre più in Pakistan.
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato lì? Ho portato a casa un rinnovato senso di resistenza e resilienza. Ho lasciato alle spalle ogni dubbio che avevo. Completare 39 ore ha dimostrato che con la concentrazione, possiamo spingerci oltre i nostri limiti.
Fare bene aiuta a fare ancora meglio la prossima volta, significa che gli allenamenti mirati hanno dato dei frutti e risultati soddisfacenti e si può continuare a seguire piani e programmi verso altre mete e obiettivi ancora più sfidanti e ambiziosi, son molta più fiducia in se stessi.
Quali sensazioni hai provato prima, durante e dopo la gara? Prima della gara, c'era un mix di eccitazione e nervosismo. Durante, si trattava solo di gestire il dolore, restare concentrati e combattere la stanchezza. Dopo, era puro sollievo e gioia, un'ondata di realizzazione che le parole non possono esprimere.
Mettersi in gioco in gara dopo un congruo periodo di allenamento mirato comporta sensazioni ed emozioni molto intense che vanno dall’eccitazione a un’eventuale tensione ma una volta partiti si tratta di esser focalizzati per quella gara, per quelle ore di attività fisica dove si può sentire fatica, sofferenza, dolore ma tutto può essere gestito con fiducia e resilienza, un passo alla volta e una volta finito tutto si può essere soddisfatti e godere di ciò che si è riusciti a fare.
Quali abilità fisiche e mentali servono per allenarsi per questa gara? Dal punto di vista fisico, la resistenza, il ritmo e la resistenza muscolare sono fondamentali. Mentalmente, si tratta di concentrazione, resilienza e capacità di mantenere la calma sotto pressione. Allenare la mente a resistere e a rimanere positiva è tanto cruciale quanto la preparazione fisica.
Ottimi concetti che esprimono quanto la testa può essere fondamentale e determinante oltre all’adeguato e necessario allenamento fisico, entrambi fondamentale l’allenamento fisico per abitare muscoli e corpo alla fatica che dura nel tempo per ore e ore e l’allenamento mentale a saper resistere, con fiducia e positività alle tante ore di attività fisica, uscendone più resilienti.
Un messaggio per introdurre gli atleti alle gare di ultramaratona? L'ultrarunning è tanto un viaggio di auto-scoperta quanto una sfida fisica. Se sei disposto a spingerti oltre i tuoi limiti e ad affrontare te stesso onestamente, è un viaggio che vale la pena intraprendere.
Davvero un grande viaggio dentro se stessi, nel proprio coro, nella propria mente e nel proprio cuore per capire quanto uno ci tiene a questa pratica sportiva, quanto può essere motivato, quali benefici e benessere ne ricava, cosa si riesce a fare e comunque una pratica di fatica nel tempo che permette di riflettere ed elaborare pensieri e situazioni, trovando spesso una chiave di lettura molto utile e risoluzioni a problemi che sembrano gravi.
Cosa hai scoperto di te in questa esperienza? Ho scoperto di essere in grado di spingermi più lontano di quanto avessi mai pensato possibile. Questa gara mi ha insegnato che la resilienza è illimitata se hai la mentalità e il supporto giusti.
Gare di ultrarunning aiutano a spingersi un po’ oltre, con gradualità, con consapevolezza, con attenzione, uscendone fuori più rafforzati e più resilienti, con la consapevolezza che tutto si può affrontare, gestire, superare senza fretta ma con pazienza e fiducia dii potercela fare.
Una parola o una frase che ti ha aiutato a credere fino alla fine della gara? ‘Ancora un giro’. Ogni volta che pensavo di fermarmi, mi dicevo semplicemente ‘Ancora un giro’. È diventato un mantra per continuare.
Trattasi di un ottimo approccio in gare di ultramaratone, quando si è stanchi e si crede che non si può continuare sarebbe utile non pensare che manca tutto il resto della gara ma semplicemente ritardare il fermarsi di un po’, un km, un giro, un’ora, ci si può accorgere che passa la fatica, che passa il tempo, che ci si avvicina alla fine.
Prossimi obiettivi e sogni da realizzare? Non vedo l'ora di rappresentare il Pakistan al Backyard Ultra Championship nel Tennessee, USA, nel 2025. Oltre a ciò, spero di ispirare più persone a dedicarsi alla corsa di resistenza in Pakistan e continuare a costruire una forte comunità di ultra-running qui.
Bellissimi e sfidanti propositi sia individuali che di collettività, davvero una testimonianza preziosa e utile che trasmette il piacere di fare sport nonostante la fatica.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Jamal Said: Honored to win the Backyard Ultra World Championship for Pakistan
Onorato di aver vinto il Backyard Ultra World Championship per il Pakistan Matteo Simone
Hi Jamal, congratulations on the Backyard Ultra World Championship, satisfied? Thank you! I'm incredibly honored to win the Backyard Ultra World Championship for Pakistan. Completing 39 loops was both rewarding and challenging, and the support from the community made the achievement even more satisfying.
Critical issues? Problems? Difficulty? The most critical challenge was staying mentally sharp and maintaining energy throughout the 39 hours. The night hours were especially tough, and pushing through the fatigue took everything I had. Weather conditions, changes in terrain, and maintaining hydration were also key challenges.
What workouts were important for this performance? Long endurance runs and interval training were essential, but mental preparation was equally important.
Who do you dedicate it to? I dedicate this win to my family, my team at Pakistan Road Runners, and all the people who believed in me and supported my journey.
What do family and friends think of your business? They’re incredibly proud and supportive of my journey. My family and friends understand the demands of ultra-running and always encourage me to pursue my passion for endurance sports. Their support gives me strength.
What does this performance mean to you? It’s a significant milestone and a personal victory. Winning for Pakistan for the third time means that our country is establishing a strong presence in the ultra-running world. It’s both a personal accomplishment and a contribution to the sport's growth in Pakistan.
What did you bring home, and what did you leave there? I brought home a renewed sense of endurance and resilience. I left behind any self-doubt I had. Completing 39 hours proved that with focus, we can push beyond our limits.
What sensations did you experience before, during, and after the race? Before the race, there was a mix of excitement and nervousness. During, it was all about managing pain, staying focused, and fighting fatigue. Afterward, it was pure relief and joy—a rush of accomplishment that words can’t capture.
What physical and mental skills do you need to train for this race? Physically, stamina, pacing, and muscle endurance are key. Mentally, it’s about focus, resilience, and the ability to stay calm under pressure. Training the mind to endure and remain positive is as crucial as physical preparation.
A message to introduce athletes to ultramarathon races? Ultrarunning is as much a journey of self-discovery as it is a physical challenge. If you’re willing to push past your limits and face yourself honestly, it’s a journey worth taking.
What did you discover about yourself in this experience? I discovered that I’m capable of pushing further than I ever thought possible. This race taught me that resilience is limitless if you have the right mindset and support.
A word or phrase that helped you believe until the end of the race? "One more loop." Every time I thought of stopping, I just told myself, "One more loop." It became a mantra to keep going.
Next goals and dreams to realize? I’m looking forward to representing Pakistan at the Backyard Ultra Championship in Tennessee, USA, in 2025. Beyond that, I hope to inspire more people to take up endurance running in Pakistan and continue building a strong ultra-running community here.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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