Matteo
SIMONE
Dico sempre che lo sport avvicina
persone, culture, popoli e mondi, ed infatti lo sport mi ha avvicinato a tante
persone ed uno di questi è Gabriele Lilli durante una corsa a piedi della
lunghezza di 50km dove c’erano lunghissime salite e bisognava fare attenzione
al percorso per non rischiare di sbagliare
strada, bisognava idratarsi perché era tanto caldo. Di
seguito Gabriele ci spiega il suo approccio allo sport.
Ti sei
sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Campione no,
però ho avuto stadi estatici importanti. Sbalorditivi, una sorta di sensazione
di onnipotenza. Sia nella pesistica che in bici, in piscina o tanto più nella
corsa, sia brevi/veloci che lunghe/lente. I campioni vanno a podio, a me non è
mai capitato, ma non è un problema, perché pratico sport per battere i miei
limiti, chiaramente rispettandomi.”
In che
modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Attraverso la fatica. Quando si
fatica, la tua mente forgia nuove alternative, nuove possibilità, per cui anche
nuove forme di benessere e quindi di felicità.”
Lo
sport di endurance permette di conoscersi, di sperimentare la fatica insieme,
accomuna, c’è condivisione nella fatica e nella soddisfazione a riuscire nel
portare a termine la gara, considerata un’impresa, un obiettivo da raggiungere.
Come hai scelto il tuo sport? “Ho solo seguito l’istinto e
ascoltato ciò che avevo nel cuore.”