mercoledì 11 gennaio 2017

Francesco Longo, running: Questo sport ha cambiato il mio modo di vivere

La corsa aiuta a far superare anche le piccole difficoltà quotidiane della nostra vita
Matteo Simone 
 

Lo sport fa incontrare persone, culture e mondi.

Così è successo con Francesco Longo, l’ho conosciuto al parco di Tor Tre Teste, correndo all’alba o di sera, a inizio o a fine giornata lavorativa, sempre veloce e contento.
Di seguito, ci racconta la sua passione per la corsa, attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sono circa 5 anni solo che pratico running a livello agonistico, campione mai, però estremamente felice se riesco a migliorarmi in gara. Questo mi da una forte carica emotiva.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dello sport?Pesavo 80 kg e avevo la pressione un po' alta, il mio cardiologo mi disse di fare attività fisica. Grazie a delle eccezionali persone che effettuavano running, conosciute al parco, che mi hanno aiutato ad amare e praticare questo sport. Posso affermare che questo sport ha cambiato il mio modo di vivere e le mie abitudini.”

martedì 10 gennaio 2017

“Ultramaratoneti e gare estreme” presso l’Associazione Culturale Auximon


Sabato 14 gennaio, presso L’Associazione Culturale Auximon, Via Giuseppe Tuccimei 1 (Piazza Euclide), continuo a presentare il mio nuovo libro "Ultramaratoneti e gare estreme" http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Interverranno: Dr.ssa Silvia Bartocci – psicologa - psicoterapeuta – runner; Mauro Vicini – alpinista - ultrarunner.
Approfondiamo la conoscenza di Mauro Vicini attraverso risposte ad un mio questionario.
Ti sei sentito campione nello sport? “Sì, mi è capitato di vivere la sensazione di avere fatto una cosa grande, forse anche al di là di quello che erano le mie intenzioni, una cosa eroica, da campioni. Questo è avvenuto nelle solitarie in arrampicata e alpinismo.”
Per Mauro essere campioni significa fare qualcosa di straordinario per se stessi, significa uscire fuori dalla zona di comfort per apprendere, conoscere e superare. Condividiamo la passione per l’ultracorsa ma anche l’associazione onlus Sport Senza Frontiere a favore dei ragazzi in condizioni svantaggiate promuovendo buone prassi attraverso lo sport quale riabilitazione ed inclusione sociale.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Fare attività sportiva è il modo in cui imparo a ‘conoscere’ e ‘gestire’. Gestire la paura, l’incertezza, l’ignoto, il pericolo. Lo sport è la “palestra” in cui mi alleno per affrontare la vita.”
Come hai scelto il tuo sport? “Ho fatto moltissimi sport diversi nella mia vita, cambiando da uno all’altro per curiosità, per non rimanere nel ‘conosciuto’, per uscire dalla mia zona di confort, per volontà di sperimentare e scoprire. Il mio sport, cioè quello che mi rappresenta al 100% è l’alpinismo, praticato da sempre, nelle varie declinazioni invernali ed estive, cioè arrampicata sportiva, alpinismo classico, ghiaccio, scialpinismo. Il mio secondo sport, che per motivi logistici e di praticità è quello che alleno di più, è la corsa. In particolare la corsa in montagna (trail), nelle percorrenze più lunghe (endurance) e poi la corsa su strada, anche qui preferibilmente nelle ultramaratone.“
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “La mia alimentazione è molto semplice, minimalista, così come molti altri aspetti del mio carattere. Cerco di non mangiare troppo ma neanche troppo poco, studio e sperimento su di me vari tipi di alimentazione. La cottura è per la maggior parte a vapore e in ogni caso il più semplice possibile. In questo momento la mia dieta è basata su verdura e frutta in quantità generose, carboidrati e proteine animali quanto basta. Purtroppo sono anche molto goloso di dolci quindi ogni tanto uno sgarro più o meno grave può capitare. Nella settimana pre-gara mangio normalmente, con l’unica accortezza di essere sicuro di aver mangiato abbastanza. Prima della gara 100 gr di pasta. Durante la gara niente solidi, tranne nelle gare più lunghe di 24 ore, e integrazione classica. Dopo la gara, la cosiddetta integrazione di recupero, cioè integratori a base proteica.”

lunedì 9 gennaio 2017

Gildo Tomaiuolo: mi sono sentito Campione quando ho fatto il record mondiale

Matteo Simone 

Ho invitato Gildo alla presentazione del mio libro “L’uomo dei podi” ed è stata una festa dello sport molto commovente, alla presenza di campioni, allenatori, dirigenti, famigliari, amici di scuola e di comitiva, conoscenti, un bell’incontro e confronto sui valori positivi dello sport e sulle sensazioni ed emozioni che si sperimentano facendo sport.

Di seguito l’esperienza di Gildo Tomaiuolo che ha partecipato a due Campionati Mondiali.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Quando ho incominciato a correre sentivo una grande voglia di fare sempre di più negli allenamenti. Poi mi sono sentito Campione un giorno quando ho fatto il record mondiale.”
 

Sabato di cultura, sport e psicologia presso Sport Planet Running

                                                                                              

Sabato 7 gennaio è continuato il tour di presentazione del libro "Ultramaratoneti e gare estreme", grande successo ed interesse per un mondo a tanti sconosciuto e non ordinario, http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Un grazie di cuore Luciano Ciccone per la sua ospitalità e le sue parole che riporto di seguito: “Grande successo ma soprattutto grande interesse nella presentazione del nuovo libro "Ultramaratoneti e gare estreme" dell'amico Simone Matteo.   Siete stati veramente in molti a partecipare. Un grazie va a Simone Matteo ed ai suoi collaboratori che hanno reso questo pomeriggio pieno di argomenti interessanti per coloro che si iniziano ad affacciare alle gare di lunga durata.  Complimenti!”

sabato 7 gennaio 2017

Luciano Ciccone: Lo sport è vita, lo sport accomuna, lo sport socializza

Matteo Simone 

Interessante ascoltare l’esperienza sportiva di Luciano Ciccone che ho conosciuto quasi 20 anni fa tramite Fabio Martelli, frequentando occasionalmente la pista di atletica di Caracalla.

Quale è stata la tua gara più estrema e quale ritieni non poter riuscire a portarla a termine?La più estrema: la corsa in montagna. Quella che non riuscirei mai a portare a termine, la 100 km.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Tanto sacrificio fin da bambino.”
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere o performance?La determinazione e lo stile di vita.
Qual è stata la gara della tua vita?La vittoria ai campionati italiani juniores sui 5000 mt.”

venerdì 6 gennaio 2017

La forte determinazione e la resilienza del runner Mimmo Ricatti



Psicologo dello sport, Psicoterapeuta

 

Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso.                 William Hart  

 

In fisica il termine resilienza indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni ed urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale.

Se un atleta è fortemente motivato nel voler praticare il suo sport che comporta lavori, sacrifici, rinunce, affronterà le sconfitte a testa alta, complimentandosi con se stesso per quello di buono che è riuscito a fare finora, complimentandosi con l’avversario per la bravura dimostrata in quell’occasione, anche perché prima o poi lo trovi uno più forte o che comunque riesce a batterti; in questo caso un aspetto importante del vero campione è la resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo”, che sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte con più voglia riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza; il concetto di resilienza è presente anche nelle persone che subiscono traumi, quelli che possiedono questa caratteristica non vanno incontro a stress acuti, o disturbi post traumatici da stress, ma ne escono più forti, con un valore aggiunto.

giovedì 5 gennaio 2017

Mimmo Ricatti, atletica: Ho avuto la fortuna di fare del mio sport un lavoro

Matteo Simone 

Ho conosciuto Mimmo Ricatti alcuni anni fa e mi ha sorpreso la sua determinazione e impegno nel fare sport, nel pretendere tanto da se stesso ma anche dai suoi amici di squadra e di allenamenti.

Mimmo cerca di comprendere come far meglio, come curare con attenzione tutti gli aspetti inerenti la prestazione atletica, l’allenamento fisico, la nutrizione, non trascurando l’aspetto mentale.
Mimmo è determinato, severo con gli altri ma soprattutto con se stesso, ma quello che gli fa fare il salto di qualità è l’essere resiliente, ad ogni impedimento si è sempre rialzato, ha sempre ricominciato con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più determinazione, con più esperienza, con più sicurezza e questo gli ha permesso di raggiungere tanti traguarda ad iniziare dalle gare di mezzofondo fino alla maratona.
Interessandomi di psicologia dello sport e benessere ho chiesto a Mimmo di rispondere ad alcune domande che riporto di seguito.
Mimmo appare essere sereno, oramai è diventato espertissimo di allenamenti e gare, si conosce bene e sa che nello sport, soprattutto praticato ad alto livello, sono importanti diverse componenti, non solo la grinta, l’aggressività.

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