Matteo Simone
Ho invitato Gildo alla presentazione del mio libro “L’uomo dei podi” ed è stata una festa dello sport molto commovente, alla presenza di campioni, allenatori, dirigenti, famigliari, amici di scuola e di comitiva, conoscenti, un bell’incontro e confronto sui valori positivi dello sport e sulle sensazioni ed emozioni che si sperimentano facendo sport.
Di seguito l’esperienza di Gildo Tomaiuolo che ha partecipato a due Campionati Mondiali.Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Quando ho incominciato a correre sentivo una grande voglia di fare sempre di più negli allenamenti. Poi mi sono sentito Campione un giorno quando ho fatto il record mondiale.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? C’è un altro sport che vorresti praticare? “Da piccolo avevo una passione di correre, correvo sempre vicino casa. Poi ho visto tanti atleti che correvano lo sport in TV e mi sono dato all’atletica. Mi iscrissi all’atletica in quanto mi hanno proposto gli altri di correre nella loro associazione. Mi piace praticare tanto il calcio e la pallavolo.”
Hai
dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una
carriera scolastica? “Lo sport non l’ho mai voluto lasciare ce
l’ho nel sangue. Non avevo scelto una carriera scolastica, lo sport mi piaceva
di più, è stato sempre al primo posto.”
Per Gildo lo sport è sempre stato l’essenza della sua vita, tutt’ora dice sempre che lo sport è vita.
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello sport? “Auguro a ogni sportivo di
fare la loro scelta nella vita, crederci in ciò che fanno.”
Riesci
a immaginare una vita senza lo sport? “Quando corro sto bene. Quando ho
lasciato lo sport per motivi famigliari, mi mancava tanto. Adesso che ho
ripreso gli allenamenti sto meglio.”
A
volte bisogna fare delle scelte, lo sport diventa l’essenza della vita ma è
difficile da conciliare con il lavoro o la famiglia, ma lo sport diventa una
sorta di medicina, una pillola giornaliera che ti fa sperimentare benessere e
se non la prendi, se un giorno non fai sport, si rischia di star male.
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai
sperimentato le emozioni più belle? “La gara della vita, sono tante. Quando
sono stato premiato Vice Campione del Mondo. La gara più forte quella nei m.
800. Quando feci nei m. 1500 il record del mondo. Campione d’Europa 4x100.”
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Come è cambiata
la tua vita familiare? “I miei amici sono contentissimi che ho fatto tanto per
la mia città, per l’Italia, per il Mondo dello sport. Quando mi vedevano erano impressionati dalla mia velocità,
dalla mia ampia falcata. Poi tutto è cambiato quando ho messo su famiglia, per
motivi famigliari. Oggi ho ripreso, mi alleno."
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel diventare atleta? “Quando ho scoperto di poter
diventare un atleta, la mia vita è cambiata molto. Mi sentivo forte,
combattivo, tanta voglia di fare tanti record. Sono stato contentissimo di
diventare atleta.”
Lo
sport ti cambia la vita, ti rimette al mondo in modo diverso, ti fa sentire
vivo, ti fa sperimentare benessere.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di
possedere? “Quando correvo tutto è cambiato. Mi piaceva correre. Mi piaceva
correre in tutte le discipline. Dove mi mettevi ero bravo. Facevo sempre
record.”
Che
significa per te partecipare a una gara? Hai sperimentato
il limite nelle tue gare? “Partecipare ad una gara sportiva mi
faceva sentire meglio. Realizzavo ogni mio sogno nel cassetto.”
Gildo
aveva scoperto il piacere nella sua passione di fare sport ad alti livelli, gli
veniva facile correre veloce e con ampie falcate, gli veniva facile vincere,
fare record, trasformare i sogni in realtà.
Quali
sono o sono state le tue sensazioni facendo sport pre-gara, in
gara, post-gara? “Vivevo l’attesa della gara con la convinzione di potercela
fare, con serenità, con la voglia di correre per fare il record. Ero pronto a
dare il massimo in prima mattinata ma la lunga attesa la soffrivo.”
Sempre
voglia di correre, di stare sul campo, di competere, di vincere e fare record,
l’attesa prima della gara era piacevole per Gildo, ma la lunga attesa era
snervante.
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? “Quando correvo pensavo di
fare del mio meglio, portare a termine le mie gare e dare il massimo. Volevo fare
sempre di più, avere più successo con una grande capacità e una grande forma.”
La tua gara più estrema o più difficile? “La gara più difficile è stata
in America m. 800 e 1500, dove ce l’ho messa tutta, ho perso tante energie
per il fuso orario e per la lunga attesa sotto un gazebo e sono riuscito a fare
il secondo posto.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere
la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Non ho avuto mai problemi nel
correre anche se qualche volta non stavo bene la portavo a termine. Vincevo
sempre io in Italia.”
Qual
è la tua alimentazione? “Prediligo carboidrati, molta pasta, legumi e verdure. Lontano
dagli insaccati, ogni tanto faccio un’eccezione. Cerco di mantenermi leggero
prima degli allenamenti, dopo gli allenamenti fette biscottate, marmellata,
succo. Lontano da fritti.”
Cosa
hai scoperto di te stesso facendo sport? “Lo sport mi ha cambiato la vita, mi
ha realizzato, socializzato, mi ha fatto incontrare persone vere, sincere,
oneste. Ha fatto di me una leggenda. Ognuno di noi è campione. Mi sono
costruito campione.”Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? Come hai superato eventuali sconfitte o infortuni? “Ho sempre continuato a fare sport, ce l’ho scritto nel sangue, pressato. Come un tatuaggio scritto sullo sport. Ho superato ogni cosa facendo il nuovo record del mondo, ho continuato a fare sempre di più, più scatenato. Ho avuto tanti infortuni ma non ho mai mollato lo sport. Era più forte di me. Non ho mai smesso di essere atleta, solo adesso per motivi famigliari, ma se tutto va bene riprendo.”
Gildo
ha scoperto di avere lo sport nel sangue, per lui lo sport è vitale, è andato
sempre avanti nei sui intenti di performance facendo record e se a volte c’era
una sconfitta o un infortunio, riprendeva più forte di prima, sempre più
scatenato nel suo sport, nella sua corsa veloce dalle lunghe falcate.
Ti è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso? Come sei riuscito a continuare? “Non mi è mai cascato il mondo addosso, qualche volta la presenza del mio allenatore mi metteva un po’ di tensione, avevo difficoltà a concentrarmi, volevo fare sempre il primo posto per accontentarlo e per essere qualcuno, se perdevo non ero nessuno. Bisogna apprezzare quello che uno può fare e il mio allenatore con il tempo aveva imparato ad accontentarsi di quello che potevo fare, mentre prima pretendeva sempre il primo posto.”
Ti è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso? Come sei riuscito a continuare? “Non mi è mai cascato il mondo addosso, qualche volta la presenza del mio allenatore mi metteva un po’ di tensione, avevo difficoltà a concentrarmi, volevo fare sempre il primo posto per accontentarlo e per essere qualcuno, se perdevo non ero nessuno. Bisogna apprezzare quello che uno può fare e il mio allenatore con il tempo aveva imparato ad accontentarsi di quello che potevo fare, mentre prima pretendeva sempre il primo posto.”
A
volte gli atleti sentono un po’ di pressione da parte di allenatori o altre
persone che pretendono sempre il massimo, ma non si può essere imbattibili,
prima o poi lo trovi qualcuno più forte di te ed è importante mettercela tutta
comunque vada. L’atleta ha bisogno di essere sereno, di essere apprezzato per
il suo impegno e per quello che riesce a fare in quel momento.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Il doping non fa parte della mia vita. Un campione lotta e corre con le sue forze.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Il doping non fa parte della mia vita. Un campione lotta e corre con le sue forze.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Il mio
messaggio è che un campione si costruisce da solo.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? “Indietro non si può tornare, si va avanti. Mi piacerebbe la vita di prima.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? “Indietro non si può tornare, si va avanti. Mi piacerebbe la vita di prima.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Sono contento di aver formato
una famiglia. Il mio sogno da realizzare è scrivere un libro e una festa per lo
sport a Manfredonia.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a uno sport di fatica e impegno? “Il mio messaggi rivolto ai ragazzi: ‘Lo sport è bello ma richiede tanto. Bisogna allenarsi tanto per diventare qualcuno. Bisogna sudare per avere brillanti risultati.”
E sì, lo sport da bambini è un gioco, ti fa divertire, ti fa sperimentare sensazioni corporee, ti fa sperimentare occasioni di riuscita a livello individuale o di squadra, ma poi se vuoi competere ed ottenere risultati, è importante, oltre la passione, un impegno costante, determinazione.
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Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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