I famigliari inizialmente non
approvano la passione di
un ultramaratoneta che percorre tanti chilometri su strade o sentieri in
condizioni atmosferiche difficili, a volte ai limiti della sopravvivenza, ma
con il tempo comprendono che l’atleta si dedica ad una passione che lo
coinvolge e che gli permette di sperimentare benessere.
Ecco
la testimonianza di un anonimo ultrarunner: “Ho appena letto il tuo post e
guardato le foto della tormenta di neve, dopo la mia ultra di ieri ho
conosciuto una parte di me che probabilmente ancora non conoscevo..il mio post
di ieri è la prova, freddo ghiaccio e neve, una persona normale non farebbe mai
una cosa del genere ma chissà perché noi ‘matti’ ultramaratoneti siamo spinti
chissà da cosa, ieri personalmente avevo in mente di finire la mia gara in
maniera diversa ed in meno tempo ma date le avverse condizioni meteo solo oggi
dico a me stesso di essere più forte di ieri.. dopo ieri la motivazione e la
resilienza hanno aumentato in me la voglia di continuare a mettermi in gioco.”
Gli amici inizialmente considerano l’atleta fuori di
se, ai limiti della pazzia, ma con il tempo apprezzano gli aspetti del
carattere che gli permettono di sostenere allenamenti e competizioni di
lunghissima durata e di difficoltà elevatissima, diventando quasi fieri di
essere amici e raccontando in giro le gesta, così a volte sono considerate, dei
propri amici atleti, quasi a vantarsi di conoscere gente che fa l’impossibile,
extraterrestri.
Di seguito l’esperienza di Marco Stravato: “Molti amici pensano che io sia matto, forse che voglio dimostrare loro che sono più bravo, più forte, altri mi ammirano, in pochi vogliono vivere queste esperienze con me, mia moglie mi sopporta, dice sempre che non può impedirmi di correre, ma lo farebbe volentieri, a lei piacerebbe che corressi di meno, magari 2, 3 volte a settimana per massimo un ora, i miei figli sentono che spesso manco a casa, già lavoro tanto, poi quando potrei stare con loro vado a correre, hanno ragione, forse dovrei lasciare le ultra? Le maratone? Correre solo per star bene fisicamente? Forse dovrebbe essere così, ma non lo è.”
Ecco la testimonianza della vincitrice
del Tor Des Geants del 2016 Lisa Borzani: “Paolo,
il mio compagno, condivide tutto con me: allenamento, gare, preparazione e
questo oltre ad essere stupendo per me è anche una bellissima fonte di forza. Mia
mamma dice il rosario tutte le sere affinchè il Signore mi convinca a smettere
perché teme che io, abbastanza minuta, possa consumarmi del tutto!! Mio papà
però è mio segreto complice! I miei amici che praticano anche loro le ultra mi
capiscono benissimo…gli altri un po’ meno ma mi supportano ed incoraggiano lo
stesso.”
A volte si è compresi e fortunati perchè
il partner condivide la stessa passione, ne è un esempio Vito Rubino: “Sono molto fortunato perché anche mia moglie è una
ultramaratoneta e partecipa con me alle gare ultra. Quando non partecipa fa
parte della mia squadra di supporto. Questo ci dà la possibilità di condividere
momenti importanti, di superare momenti difficili insieme e attraverso questo
percorso di rafforzare la nostra unione di coppia. Mia madre invece è un tipo
pauroso, quindi le dico piuttosto cha vado a fare delle ‘passeggiate’ all’aperto.
I miei amici si sono abituati e quasi non si sorprendono più quando racconto
quello che faccio.”
Anche Iolanda Cremisi pare essere fortunata grazie alla
passione condivisa delle ultramaratone da parte del suo partner Gian Paolo Sobrino, ecco cosa dice a tale proposito:
“Anche
il mio compagno è un ultramaratoneta, quindi massima complicità e
condivisione. E' una parte importante
della nostra vita che ha contribuito a ravvivare il nostro rapporto. I nostri figli si rendono conto di avere dei
genitori "diversi" dagli altri e spesso fanno finta di ignorare le
nostre stranezze, talvolta addirittura si dimostrano avversi, ma poi sono
orgogliosi di noi e spesso scopro che non perdono occasione per raccontare agli
altri le nostre avventure e i nostri km."
E’
quello che raccontano tanti ultrarunner le cui testimonianze riporto nel libro
"Ultramaratoneti e gare estreme" http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Iniziato a Manfredonia da Frizzi e Lazzi, continua il tour di presentazione del libro Ultramaratoneti e gare estreme. Prossima tappa sabato 11 ore 18.30 a Villanova di Guidonia, via tiburtina km26. Organizzato da: +Vista presso Biodomus.
Un
grazie all’ultrarunner Roldano Marzorati per il commento seguente al mio libro:
“Un libro per capire e conoscere gli ultramaratoneti. Un racconto fatto di storie
e donne non professionisti che han scelto di vivere la dimensione dell’ultramaratona.
Matteo Simone ci introduce in questo mondo raccogliendo pensieri di questi inconsueti
atleti che non avranno mai le cronache da prima pagina ma che hanno molto da trasmettere
perché per molti di loro è una filosofia di vita.”
380-4337230 - 21163@tiscali.it
www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
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