Matteo Simone
Nello sport, soprattutto nella corsa non arriva mai l’età della pensione sono tanti gli ultraottantenni che continuano a correre, ad allenarsi ed a gareggiare con attenzione.
E come tanti altri runner anche Ubaldo è stato preso dalla corsa, ha scoperto i benefici ed ora la corsa è diventata la sua cura e prevenzione fisica e mentale.
Tra atleti ci si conosce ma mai abbastanza, ed ora è la volta buona per approfondire la conoscenza di Ubaldo, che si diverte facendo sport ma quando si tratta di allenarsi duramente lo fa seriamente così come in gara è il momento di focalizzare l’attenzione sulla gara e su eventuali avversari di categoria.
Ti sei sentito campione nello sport
almeno un giorno della tua vita? “Si ogni volta che metto le scarpe da corsa mi
sento campione, poi quando supero i miei record personali o vado sul podio della
mia categoria.”
Qual è stato il tuo percorso per
diventare atleta? “Giocavo al calcio, poi il matrimonio ed è banale ma la
pancetta cominciava ad aumentare, non stavo bene così, quindi decisi di
cominciare a correre e da quel giorno non ho più smesso, ormai sono 36 anni.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di
lasciare uno sport a causa di scuola o lavoro? “No, ho
sempre abbinato lavoro a sport e tempo libero.”
Quali fattori hanno
contribuito al tuo benessere e performance? “Penso che il motivo sia
stato sicuramente il mio carattere competitivo.”
Quale alimentazione segui prima, durante
e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? “Non ho mai usato
reintegratori di alcun genere, ovviamente seguo un'alimentazione controllata.”
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Era la maratona di Roma, dove
feci il personale di 2 ore 45 minuti 34 secondi, piansi.”
Le emozioni dello sport sono
ineguagliabili, è come l’amore, ti fa faticare, ti fa sudare, ti fa andare in
crisi, ma quando ottieni quello che vuoi, ti puoi rilassare, puoi piangere,
sorridere, gioire e ricordarlo a vita e raccontare ad amici e nipoti.
Cosa pensano familiari e amici
della tua attività? “Ne sono orgogliosi.”
Un episodio curioso
o divertente della tua attività sportiva? “24x1ora, feci 40 giri, trovai una
lepre adatta al mio passo, mi misi dietro, solo che questo runner ogni volta che
faceva la curva usciva un po’ di pista per tagliare qualche metro, ahahahah
mancavano pochi minuti alla fine misi un'altra marcia e lo lasciai là.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere
praticando sport? “La mia grinta.”
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Penso che la corsa
sia stata una cosa naturale per me ce l'avevo da bambino, fatico più a
camminare che a correre, e ha temprato il mio carattere.”
Che significa per te partecipare a una gara? “Partecipare ad una gara è competere con altre persone ma nello stesso tempo starci insieme.”
Che significa per te partecipare a una gara? “Partecipare ad una gara è competere con altre persone ma nello stesso tempo starci insieme.”
E’ vero, la competizione è sana quando
dopo la gara gli avversari restano amici e si condividono pensieri ed
impressioni, l’avversario diventa un riferimento ed a ogni gara ci si rivede,
ci si parla, ci si scruta, e poi ognuno fa la sua gara.
Hai sperimentato il limite
nelle tue gare? “Ogni età ha avuto un limite per me a 30 anni il mio limite era
3'30'' ora è intorno ai 4' ho sempre saputo i miei limiti.”
Importante avere la consapevolezza delle
proprie capacità e dei propri limiti, sapere come e fino a quando puoi
spingere, è importante per far meglio e per tutelare la propria salute fisica e
mentale-
Quali sensazioni sperimenti facendo sport:
allenamento, pre-gara, gara, post-gara? “Le sensazioni la maggior parte
delle volte sono buone quando riesco a fare dei lavori che so mi porteranno ad
una prestazione migliore.”
Quali sono i tuoi pensieri in
allenamento e in gara? “In allenamento penso che ciò che sto facendo mi farà
essere più veloce ed in gara delle volte penso di non farcela ma poi supero e
finisco.”
La tua gara più estrema o
più difficile? “La mia
gara più difficile anche se l'ho terminata con un buon tempo e classificandomi
di categoria è stata l'Ecomaratona dei Marsi, infatti non l'ho più fatta.”
Il 4 Maggio 2008, Ubaldo ha corso l'Ecomaratona dei Marsi a Collelongo (AQ) km 42,195 in 4h37'28", classificandosi terzo della sua categoria M55,
Quali sono le difficoltà, i rischi, a
cosa devi fare attenzione nella tua disciplina sportiva? “Le difficoltà ed i
rischi alla mia età ci sono con questo sport, dovrei prenderla più alla
leggera, ma non ci riesco è più forte di me.”
Quando lo vedi allenare Ubaldo sembra
sempre un ragazzino, sempre in forma, scattante, pronto, davanti ad uno sciame
di altri amici atleti della sua squadra Podistica 2007 Tor Tre Teste.
Quali condizioni, fisiche o
ambientali, ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?
“Condizioni fisiche ed ambientali non ci sono state, è successo quando avevo
problemi ed altro da pensare, insomma non avevo la testa per gareggiare.”
Per fare sport ad alto livello bisogna
essere sereni, concentrati, attenti, pensare a quel preciso momento, a quella
particolare gara, dare il massimo in quel momento, quella giornata.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa
continuare a fare sport? “Continuerò a fare sport finché potrò, perché mi fa
stare bene, se non corro sclero.”
Lo sport diventa terapia, aiuta ad
elaborare pensieri e situazioni, importante avere la giusta dose che per ognuno
è diversa, può essere anche giornaliera.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Le ho superate con pazienza in 4 anni 2 operazioni, però
ne sto venendo fuori.”
Ti hanno consigliato di ridurre la tua
attività sportiva? “Si molti mi
dicono di rallentare, ma non lo faccio".
Hai mai pensato di smettere di essere atleta? "Non ho mai pensato di smettere.”
Un tuo messaggio
rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Consiglio l'atletica a tutti i
ragazzi, ma sono di parte, comunque aiuta a crescere in tutto, e si vive bene
ed in salute anche con molte soddisfazioni.”
C’è stato il rischio di incorrere nel
doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Non ho mai usato sostanze, neanche
reintegratori. Il mio messaggio è semplice, chi si dopa
non è un atleta.”
Ritieni utile lo psicologo
nello sport? Per quali aspetti ? “Lo psicologo nello
sport è essenziale, ti forma il carattere, il pensiero e molte altre cose,
specialmente nei ragazzi e negli atleti di un certo livello.”
Se potessi tornare indietro cosa
faresti o non faresti? “Delle volte ho rimpianto di non aver cominciato prima,
ma se lo avessi fatto forse ora non correrei più, quindi a mente fredda rifarei
tutto ciò che ho fatto.”
Sogni realizzato e da realizzare? Prossimi obiettivi? “I sogni che ho realizzato sono
tutte le soddisfazioni che mi ha dato questo sport, quelle da realizzare alla
mia età sono quelle di continuare a correre ancora per molto
e se fosse possibile a questi livelli, chiedo troppo?”
Forse la domanda di Ubaldo è rivolta a
se stesso, al suo corpo, ai suoi muscoli, gambe, articolazioni, alla sua mente,
ma lui sa cosa è bene per lui, e allora si corre fino a che si sperimenta
benessere.
Ubaldo Galli, una vita dedicata allo
sport, prima come calciatore e poi diventando un forte runner e maratoneta e
tutt’ora continua ad allenarsi e a competere trascinando
tanti altri amici della sua squadra e frequentatori del Parco di Tor Tre Teste dove di solito si allena.
Un’intervista a Ubaldo è riportata nel libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, Matteo Simone, pubblicato da Progetto Cultura.
Perché correre? Matteo se lo domanda subito al principio e, con lui, tutte le persone per così dire "normali", che vedono i podisti come gente strana ed esaltata e gli ultramaratoneti addirittura come folli.
Questo libro raccoglie tante testimonianze di praticanti concordi nel raccontare che lo sport, quando una persona trova per sé quello giusto e lo vive in modo sano, porta un nuovo stile di vita, un profondo mutamento esistenziale, una nuova serenità interiore.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
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