venerdì 26 maggio 2017

Punti di svista: il 20% sarà devoluto a favore di Achilles International Roma

 

VENERDI' 26: Elisabetta Russo, runner non vedente, presenta il suo nuovo spettacolo PUNTI DI SVISTA. Scritto a quattro mani con Marilyna Carfora con la supervisione artistica di Laura De Marchi. Un viaggio all'interno del viaggio, dove la protagonista vi spiegherà come è possibile conoscere pur avendo un senso in meno.

Lo spettatore catapultato in un film tridimensionale viaggerà a tutto tondo in e per varie dimensioni con l'ironica comicità che la contraddistingue sarà impossibile desistere dal ridere, dal piangere dall'indignarsi e dal riflettere.

ATTRICE PROTAGONISTA: Elisabetta Russo

ATTRICE MINORE: Marilyna Carfora ATTRICE MINORE :Valentina Tota

REGIA :Marilyna Carfora SUPERVISIONE ARTISTICA: Laura De Marchi

ASSISTENTE AL PALCO & PHOTOGRAFA:Venzislava Ciampa

ORE 21.30 info e prenotazioni  3293374860

Flapper cabaret, via saluzzo 53/55, 00182 Roma


Il 20% sarà devoluto a favore di ACHILLES INTERNATIONAL ROMA, organizzazione no profit la cui missione è permettere di fare sport con ogni tipo di disabilità. La sezione romana di ACHILLES ha partecipato a numerose gare podistiche con guide ed atleti non vedenti ottenendo a guide ottimi risultati.

, ultrarunner: Mente e fisico cercano di portarti oltre lo stremo

Matteo SIMONE 

Lo strano e bizzarro mondo degli ultrarunner, incontri e condivisioni. 

Qualche hanno fa ho chiesto a Roberto di rispondere a un mio questionario poi ci incontravamo a qualche gara, lui correva con la società I Grilli Runners e io con l’Atletica La Sbarra, per un anno abbiamo corso per la stessa società La Sbarra & I Grilli Runners.
Approfondiamo la conoscenza di Roberto attraverso le risposte al mio questionario.
Ti puoi definire ultramaratoneta?Alla fine del prossimo mese avrò partecipato a due ultramaratone di 100 km ed eseguito due allenamenti che superano la distanza classica della maratona: non so se questo basti per definirmi un ultramaratoneta, ho preso parte a dieci maratone, ma non sono un habitué delle ultramaratone, non ancora.”
Cosa significa per te essere ultramaratoneta?Significa avere la possibilità di effettuare un meraviglioso viaggio dentro noi stessi dove mente e fisico, in sinergia, cercano di portarti oltre lo stremo.

giovedì 25 maggio 2017

Move Week, settimana europea del movimento, dal 29 maggio in tutta Italia



Lunedì 29 maggio scatta la 6° edizione della MOVE Week: una settimana di mobilitazione dedicata alla promozione dello sport per tutti e di stili di vita attivi, che si svolge ogni anno in tutta Europa. La campagna è promossa dall'ISCA - International Sport and Culture Association, con l’obiettivo di incrementare del 20% il numero di europei fisicamente attivi entro il 2020.

In Italia la campagna è coordinata dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti e gode del patrocinio del Ministero della Salute e dell’ANCI-Associazione Nazionale Comuni d’Italia.

Quasi 200 gli eventi registrati in moltissime città italiane, molte attività sportive saranno rappresentate dai tradizionali tornei di calcio, basket e pallavolo al pattinaggio in linea, la capoeira, l’hip hop e il latin shake, dall’atletica leggera, nuoto e tennis alle bocce, mini-maratone e gare podistiche, finanche al volteggio equestre.
Sono in programma moltissime camminate: gruppi di cammino il 30 maggio a Cremona, Reggio Emilia e provincia, e in altre giornate tra i trulli a Martina Franca (Ta) e a Lamezia Terme (Cz) dove si svolgerà anche la run & walk (venerdì 2 giugno) e dove anche l’ASL provinciale organizzerà una camminata per la salute (29 maggio).

Fitwalking a Roccella Ionica (Rc), nordic walking a Bologna, Lecco, Mantova e Dueville (Vi), trekking urbano a Roma e Frosinone, orienteering a Bari e Cerreto Guidi (Fi), camminata in pista a San Miniato (Pi). E ancora: il RunForParkinson a Cremona (3 giugno), la Marcia dei tre laghi a Ronchi dei Legionari (Go), la corsa/camminata Run with us di Ferrara, la gita in Val Taleggio con partenza da Bergamo e la camminata notturna organizzata dal Gruppo sportivo nazionale del CISOM, che si svolgerà il 29 maggio in contemporanea in 14 città italiane, tra le quali Roma, Firenze, Como, Torino, Trento, Padova, Perugia, Cosenza.

A volte è importante anche affidarsi ad uno psicologo dello sport


Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, tecnici, dirigenti. Lo sport non è tutto rose e fiori, si fatica tanto, possono capitare infortuni, sconfitte, risultati che non vengono, incomprensioni con altri atleti della stessa squadra, con l’allenatore, con i dirigenti. Lo psicologo dello sport può lavorare non solo sulle criticità ma anche sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza. Lo stato di forma va e viene; con l’impegno, la passione e la determinazione si riesce a stare in forma il più a lungo possibile cercando di durare fino all'obiettivo ambito, così come anche le crisi vanno e vengono e si può cercare di essere pazienti, fiduciosi, rimodulare lievemente gli obiettivi per rifarsi in momenti migliori.
Di seguito il parere di alcuni atleti sulla figura dello psicologo dello sport.

Eleonora Bazzoni, allenatrice e prima donna alla maratona di Roma 2017 con 2h45’: “Si penso sia utile, specialmente per chi pratica uno sport a livello professionistico in quanto spesso si hanno pressioni che sicuramente non son facili da gestire e superare da soli.” 

L’ultramaratoneta Barbara Moi, pensa che sia utile anche se non ne ha un’idea precisa: Sicuramente può essere utile. Io per esempio penso di soffrire un po’ di ansia da prestazione comunque non riesco mai a fare il meglio di me. C'è spesso, non sempre, qualcosa che mi blocca o mi trattiene. Magari in questo caso potrebbe essere utile. Di fatto non so però di cosa esattamente si occupi lo psicologo dello sport.”

La pratica dell’ultramaratona permette di conoscere e scoprire risorse interne

Matteo SIMONE

Con la forte passione e giusta motivazione si può avere la capacità di gestire momento per momento eventuali imprevisti o crisi e andare avanti nello sport e nella vita. 

La passione è un motore potente, lo spiega Simona Morbelli rispondendo alla domanda: Quali i meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme?La motivazione credo sia la componente principale. Fare qualcosa che ti piace e farlo con degli obiettivi porta ognuno di noi a migliorarsi e non mollare. Forza, determinazione, costanza, resilienza, nel momento stesso in cui sei realmente motivato il tuo corpo aiutato dalla tua mente ti può portare ovunque.”

Essere resilienti implica il percepire al tempo stesso il dolore e il coraggio, affrontando le difficoltà grazie alle proprie risorse personali e relazionali. 
La pratica dell’ultramaratona permette di conoscere e scoprire risorse interne che in situazioni ordinarie sono insospettabili.
Tenacia, determinazione, resilienza accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso. 
Il non fermarsi davanti a imprevisti, il non mollare, il “piegarsi ma non spezzarsi”, l’essere resilienti permette di rialzarsi più forti e determinati di prima permette di ricominciare con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più esperienza, con più sicurezza.

mercoledì 24 maggio 2017

Affidarsi e fidarsi, è quello che si può sperimentare nello sport

Matteo Simone 


Sono in tanti che vogliono provare l’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva, gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri, uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica.


Sicuramente ci sono corsi da parte delle Federazioni Sportive ma ci sono anche semplici persone con disabilità visiva che ti possono spiegare come fare solamente provando e sperimentando, spiegandoti che non ti devi preoccupare, è importante solamente essere presenti e dedicarti a loro in quel momento senza distrazioni, badare a te stesso e l’altro, segnalare dossi, curve, radici, ostacoli e avanzare sempre, se cadi non diventa un problema, si sorride ci si rialza e si riprende.

Enrico Bonati, Trail: Finora ho vinto 3 gare ma sogno di vincere una ultra


Enrico ci è andato vicino al suo sogno di vincere una gara ultratrail, ma al trail del quadrifoglio, gara trail di 60km, un fortissimo Filippo Canetta, l’ha anticipato al traguardo, tocca aspettare e impegnarsi ancora.

Ciao Enrico, gara di trail cosa significa per te?Per me gara di trail significa essenzialmente correre in natura sentendomi libero. Ovviamente facendolo in gara si cerca di ottimizzare la performance.
Ti senti ancora di valere una vittoria importante?Vittoria importante? Si corro solamente da 3 anni ma mi sono già tolto parecchie soddisfazioni e so che ho molto margine per migliorare ancora. Finora ho vinto 3 gare ma sogno di vincere una ultra.”
In che modo curi la preparazione mentale?Non curo particolarmente l'aspetto mentale. Sono un ragazzo molto motivato e la gara non la subisco. Ovviamente in alcune giornate le gambe non girano come vorrei ma non mi scoraggio e cerco di restare positivo. So che le crisi si devono gestire e non abbattersi...prima o poi passa.”

Translate