Dott. Matteo Simone
Tra il 20 e il 24 novembre 2025, si è svolta la 9^ Authentic Phidippides Run Atene-Sparta-Atene 490 km.
Il vincitore assoluto è stato una donna, la russa Irina Masanova in 66h29’39” precedendo di quasi 6 ore il belga Werner Roels 72h52’29, al terdo posto assoluto un’altra donna, la ceca Lenka Berrouche 76h26’51”.
Completano il podio maschile il polacco Pawel Zuk 78h13’38” e il brasiliano Rodrigo Freeman Lopez 78h24’14”. Completa il podio femminile l’ungherese Linda Boros 87h31’03”.
Tra i finisher anche Gianluca D'Amario (M.C. Manoppello Sogeda) e di seguito approfondiamo la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Congratulazioni per l'ASA 490km, come stai adesso? Sto bene, anzi benissimo; la gara non mi ha lasciato segni di particolare importanza, parlo di dolori muscolari…ho un po' di dolore al ginocchio e a un piede ma dovuti a caduta e/o urti.
La cosa importante di queste gare di ultramaratona considerate estreme, difficili, quasi impossibili, è uscirne bene, sani, lucidi, integri in modo da continuare a fare altro nella propria vita, a dedicarsi alla propria famiglia, amici, ritornare a essere efficienti ed efficaci nel proprio lavoro.
Trattasi di gare dove i partecipanti sono amatori, atleti con forte passione e non professionisti.
Che effetto ti fa portare a termine l'ASA 490km? L'effetto di portare a casa l’ASA? Un effetto nuovo…strano…mi ha aperto una nuova, anzi, nuove porte sulle Ultramaratone. È come essere in una dimensione nuova.
Eventuali criticità, difficoltà? Si, ci sono state criticità e difficoltà che ho potuto ‘assaggiare’ da subito! La prima è stata quando uscendo fuori percorso al 72esimo km circa il mio GPS mi ha avvertito e poi mi ha abbandonato (quindi meglio avere sempre 2 dispositivi per sicurezza).
Poi mi è capitato di perdermi altre due volte e devo dire che la segnaletica a terra andrebbe intensificata, migliorata. Poi c'è stata la difficoltà di gestire l'assenza di sonno/riposo che ha provocato non poche allucinazioni…. purtroppo, il fatto di essermi perso ha tolto tempo ai riposi che avevo programmato.
Gianluca ha fatto davvero una grandissima esperienza illuminante sulla conoscenza di se stesso e dei meccanismi dell’ultramaratona, trovandosi di fronte a tante difficoltà e crisi ma risolte una alla volta e riuscendo ad arrivare al traguardo in tempo utile. Si è perso più volte, ha portato uno zaino di circa 7 chili fino alla fine contente ciò che gli potesse servire, ha avuto allucinazioni, è stato cercato più volte dalla sua compagna preoccupata per la sua grande impresa, ha riposato, si è nutrito, ha corso, ha camminato di giorno e di notte, ha incontrato tanti cani, conosciuto tanta gente tra atleti e passanti e alla fine è arrivato al traguardo, integro, sano, lucido, felice, contento, consapevole e resiliente.
Quando hai capito che potevi portarla a termine? Ho capito che sarei arrivato al traguardo e in tempo gli ultimi 20 km circa, dopo due brutte cadute e crisi di sonno…mi sono ripreso pensando che o finiva lì o non si mollava…poi è anche passato un altro atleta e abbiamo corso come matti per alcuni km, quello è stato il momento in cui ho capito che era fatta.
È importante sviluppare consapevolezza di ciò che si può fare anche essendo poco lucidi e insieme è sempre molto meglio per affrontare situazioni difficili e considerate anche estreme.
Come ne sei uscito? Ne sono uscito diverso, più maturo, più consapevole che i problemi non devono spaventarci ma devono essere motivo di spinta…e cercare sempre le risorse che abbiamo dentro, nascoste…e ti garantisco che sono sbalorditive.
Davvero una grande prova di forza e di resistenza, per capire fino a dove si può arrivare, per capire se c’è soluzione a ogni problema, per capire se si riesce a uscirne sempre bene e questo si può fare con tata fiducia di trovare dentro di sé risorse utile, nascoste, inaspettate.
Cosa significa per te? Posso dire che questa gara mi ha fatto capire ciò per cui credo di essere davvero portato…ai viaggi che vanno oltre! Questo significa che ….significa tanto, questa è stata la gara che mi ha cambiato la vita!
Una grandissima sfida, una grandissima scoperta che con calma, con pacatezza, senza fretta, nonostante tutto, si può arrivare al traguardo, gestendo ogni momento, ogni situazione, ogni chilometro, ogni ristoro, ogni cheek point.
La dedichi a qualcuno? La dedico a tutti coloro che credono in me, mi hanno sostenuto, in primis Giulia, poi tanti amici, ad Alex un caro amico che corre grazie a qualcuno che lo spinge perché destinato su una carrozzina…basta pensare a questo e si trova la spinta per andare avanti!
Una grandissima gara dove chi partecipa è in gioco ed è disposto ad apprendere da ogni esperienza, sia positiva che negativa, ma chi è lontano come la povera Giulia, sua compagna, è molto apprensiva e preoccupata, non sapendo le condizioni psicofisiche del suo caro compagno in una gara molto estrema e fortunatamente ha potuto contattare me, Francesco Cannito, Andrea Martignoni, per avere notizie, per chiederci di andare a trovarlo e chiedergli se gli serviva qualcosa, per rassicurarla sulla sua condizione e sul suo andamento in gara.
Cosa hai scoperto di te correndo una corsa di 490 km? Ho scoperto che sono pieno di risorse e che nonostante la stanchezza e le allucinazioni riesco a restare sempre lucido, mi ricordo tutto.
In effetti, sembra che Gianluca avesse tutto sotto controllo, nel suo casino della roba che aveva nello zaino e che lasciava e prendeva ai cheek point. Sapeva cosa prendere e cosa lasciare, quanti minuti poter riposare, avendone pochi a disposizione e perdendone tanti, ma quando ripartiva con zaino in spalle e una postura dritta e solida andava avanti fiero e con entusiasmo.
Cosa e chi sono stati cruciali per portarla a termine? Per portarla a termine è stato cruciale pensare che a pochi km avevo due scelte: o mollare o arrivare.... l'emozione di pensare di arrivare è stata fondamentale, l'emozione che ho provato è stata cruciale.
Ogni volta sembrava spacciato, ma ogni volta si rimetteva in gioco, fino alla fine, tutto calcolato e sotto controllo, arrivando solamente circa 2 minuti entro il tempo limite di 98 ore, poco più di 4 giorni di gara.
Progetti, obiettivi, sogni per il 2026? Progetti per il 2026…direi ASA 😂.
Cosa dicono di te la famiglia, gli amici, i colleghi? Si complimentano e mi chiedono come sia possibile fare una cosa del genere.... qualcuno più intimo mi dice...’non avevo dubbi, solo tu potevi fare una cosa del genere!’.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR






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