venerdì 2 giugno 2017

Achille Gianluca, 100km: Una sfida, non solo atletica, soprattutto mentale

Matteo SIMONE 
 

Non si finisce mai di imparare, e quando smetti di andare a scuola lo sport diventa uno dei campi di scuola dove si apprende meglio e di più, anche sulla propria pelle, soprattutto in gare di endurance o di ultramaratone come può essere una gara di corsa a piedi della lunghezza di 100km.

La gara del Passatore diventa un must anzi forse un master per tanti runner che vogliono osare correre distanze superiore alla maratona anzi 2 volte e mezza una maratona che solo a pensare può sembrare una pazzia una cosa fuori dal normale e senza senso, è quello che pensano i più, soprattutto i non addetti al settore ma è quello che pensano anche tanti runner e allenatori che sono usuali usare tabelle di allenamento standard.
Sì perché nelle ultramaratone saltano tabelle ed entra in gioco un’apertura mentale all'ignoto, alla sfida, all'avvicinarsi in una zona limite dove si sente di più, le sensazioni sono più forti ma tutto con attenzione, osare senza strafare, prepararsi un po’ per volta ad entrare in questa zona oscura, di dubbio, partecipando a gare dure e impegnative di distanza superiori alla maratona, quasi intermedie tra la 42,195 km e la 100 km.

giovedì 1 giugno 2017

Andrea Zambelli: Da diversi anni considero il Passatore la 100km più bella

Matteo SIMONE 

La 100km del passatore da Firenze a Faenza non l’ha vinta Andrea ma l’ha vinta il Re Giorgio Calcaterra, ma Andrea è arrivato al secondo posto a ridosso di Calcaterra, a qualche minuto, una gara internazionale, la 100km più importante al mondo forse con quasi 3.000 partecipanti.

Di seguito possiamo leggere le impressioni di Andrea attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Andrea, gara di 100km del Passatore, cosa significa per te?Credo sia la 100km più bella, da diversi anni considero il Passatore ‘la gara’.”

In effetti il Passatore è una signora gara, tutti la vogliono, tutti ci vogliono provare, non tutti arrivano alla partenza, non tutti arrivano alla fine dei 100km, molti si fermano per strada, molti non riescono a gestirsi, bisogna considerare l’alimentazione, le crisi. 

Francesco Di Pierro, 100km: Più lunga è la distanza più la corsa mi rilassa

Matteo SIMONE
 

Più è lunga la distanza e meno si è competitivi con gli altri ma si tratta di sfide con se stessi, diventa importante non più il cronometro quanto portare a termine la gara e se stai a pensare ai ritmi che saltano, ai minuti al chilometro diventi nervoso, si tendono i muscoli, ti viene mal di pancia, ti viene da vomitare, e allora meglio buttare gli orologi per gli amatori e vivere l’esperienza sentendo le sensazioni di gioia e fatica condivisa.

Di seguito Francesco che non avevo riconosciuto a Roma nel corso della maratona, racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.
Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te?La 100 km del Passatore è una bellissima festa, un luogo di incontro con  tantissimi amici.”

Filippo Castriotta, 100km: Sensazioni favolose durante tutto il tempo della gara


La 100km del passatore un sogno per tanti corridori e maratoneti, un lungo viaggio di fatica da Firenze a Faenza attraversando il passo della colla, il racconto di Filippo è denso di emozioni, di seguito le sue risposte ad alcune mie domande.

Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te? “Aver raggiunto un sogno che ho coltivato fin dalle prime volte che sentivo parlare di distanze lunghe  ma mai possibili da correre.”

A Manfredonia è Michele Spagnuolo l’uomo delle lunghe distanze e le sue gesta si raccontano in tutto il paese tra i runner e non runner, la gente vuol sapere, è curiosa e piano piano qualcuno vuol provare a imitarlo, a seguirlo, e lui li conduce umilmente verso lunghi sentieri asfaltati o trial attraverso le strade del Gargano prima e poi in lungo e in largo nella Regione Puglia e anche fuori Regione. E sono in aumento gli ultramaratoneti di Manfredonia.

Hai avuto particolari problemi, difficoltà, momenti critici? “Un solo momento, verso il 61° chilometro una piccola contrattura al polpaccio, ho dovuto fermarmi per farmi massaggiare per poi ripartire alla grande.”

Antonio Mammoli, Nove Colli Running: Ho raggiunto il mio massimo, 15 arrivi!


La prima edizione della Nove Colli Running 202,4km, risale al 1998 con 5 arrivati, Antonio mammoli fa l’esordio il 2000 con un 4° posto, nel 2001 si classifica 2° e nel 2008 Mammoli riesce a vincerla. Il record della manifestazione risale al 2013 ed è di Palladino Daniele in 17h52’55”.
Dopo 17 anni dalla sua prima partecipazione Antonio è ancora presente sui nastri di partenza e riesce a portare a termine la sua ennesima Nove Colli Running, di seguito racconta le sue impressioni attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Antonio, come stai? Com'è andata? Soddisfatto? “Ciao Matteo, allora, quando arrivi dici è andata bene, ma lo sai nel dirlo ci sono tante cose dietro che devono andare bene. Soddisfatto si, dopo 17 anni esserci alla partenza è un sogno.”

Essere alla partenza è un sogno perché per esserci significa che di devi essere di testa, di gambe e di cuore, la nove colli chiama, perché è un incontro di belle persone, di atleti che si vogliono bene, a cui piace incontrarsi per condividere gioie e dolori per parlare di altre gare fatte in passato o da affrontare, per confrontarsi e scambiarsi consigli su allenamenti, abbigliamento tecnico.

Move Week: Corri e cammina con Achilles International

Matteo Simone 

Continua la 6° edizione della Move Week: settimana di mobilitazione dedicata alla promozione dello sport per tutti e di stili di vita attivi, che si svolge ogni anno in tutta Europa. 

La campagna è promossa dall'ISCA - International Sport and Culture Association, con l’obiettivo di incrementare del 20% il numero di europei fisicamente attivi entro il 2020.
In Italia la campagna è coordinata dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti e gode del patrocinio del Ministero della Salute e dell’ANCI-Associazione Nazionale Comuni d’Italia.

Vincenzo Santillo, 100km Passatore 2017: 6 mesi prima a sperare e 6 mesi dopo a gioire

Matteo SIMONE 
 

La 100km del passatore, gara di corsa a piedi con partenza a Firenze e arrivo a Faenza, tutti la temono e tutti la vogliono, diventa un progetto ambito e sfidante.

Una volta fatta la maratona diventa l’obiettivo di molti maratoneti, una volta nella vita la vogliono provare e quando la provano c’è chi si accontenta e le basta una e chi se la vuol godere ogni anno, diventa come una ciliegia una tira l’anno, come il grande Fagnani che a 93 anni ha concluso la sua 44^ edizione.
Di seguito Vincenzo racconta le sue impressioni e la sua esperienza di runner rinato attraverso la corsa e le lunghe distanze, rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, gara di 100 km del Passatore, cosa significa per te?Posso dire che in due edizioni che ho partecipato è stata una gara che ne parlo un anno, 6 mesi prima a sperare e 6 mesi dopo a gioire.”

La 100 km del passatore diventa una impresa, una piccola azienda bisogna lavorare tutto l’anno per arrivare al giorno della verità della fatica, del lungo viaggio per portarla a termine, per vedere se anche quest’anno si è in grado di portarla al termine attraversando il Passo della Colla a quasi 1.000 metri di altitudine, attraversando pomeriggio e sera e arrivando di notte o la mattina presto. 

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