domenica 4 giugno 2017

Nicola Ciuffreda, Passatore: Un viaggio emozionale a contatto con gli amici

Matteo Simone

Lo sport fa sperimentare tante e diverse sensazioni ed emozioni, fa incontrare tanta gente, tanti amici di città e regioni diverse. 

In particolare la 100km del passatore diventa un incontro di popoli, persone provenienti dal sud, centro e nord Italia comprese le Isole e anche da altre parti del mondo.
Di seguito il mio ex amico di scuola Nicola, ora amico di corsa e camminate, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Cosa significa per te la gara di 100km del Passatore? La 100 del passatore rappresenta per me un viaggio emozionale a contatto con gli amici e altre realtà cittadine sportive che lungo il percorso ci unisce un po’ tutti.”

Igor Toppi: La corsa mi fa stare bene e mi regala continue soddisfazioni

Matteo Simone 

Il mondo della corsa diventa un mondo speciale, un mondo che accomuna nella fatica e nella gioia di arrivare, di portare a termine una gara, di fare il personal best, di portare a termine una maratona.

Di seguito l’esperienza di Igor, un ex calciatore che risponde ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, quando ho vinto per la prima volta una gara.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Dai 6 ai 27 anni ho praticato calcio, poi successivamente mi son dedicato all'atletica leggera.”

sabato 3 giugno 2017

Giuseppe Di Gioia, 100km del Passatore: Godersela km dopo km


 
Un mondo di pazzi questi ultramaraatoneti, ma sembra essere una pazzia curativa, è un equilibrio tra pazzia e sanità, è la cosa giusta per loro in quel particolare momento e in quel particolare periodo della loro vita, una pazzia contagiosa, che fa sentire più vivi, più coraggiosi, più performanti, che dà un senso alla vita in quel preciso periodo, condividendo il tutto con altri.

Di seguito giuseppe racconta la sua esperienza della 100km da Firenze a Faenza, rispondendo ad alcune mie domande.

Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te? “La 100 km del passatore per me è stata sempre un obiettivo, da novembre 2014 precisamente all'arrivo della prima maratona fatta, ne sentii parlare da amici, poi da domenico (Martino), pensavo fossero pazzi, poi piano piano la pulce si insinuò nel mio cervello. Fino ad arrivare a Faenza.”

Hai avuto particolari problemi, difficoltà, momenti critici? “Nella gara a dire il vero ho avuto due soli momenti di difficoltà, un momento nel quale ci sono stati degli stressor a cui sono riuscito ad ovviare è stato all'inizio della salita del Passo della Colla (circa il 38/40° km) quando si è manifestato un forte male di testa che aumentava passo dopo passo curato al 50° km con un antinfiammatorio dall'assistenza della Croce Rossa, e il secondo momento al 75° km con una crisi di sonno durante la quale spesso mi è balenato il pensiero di fermarmi per riposare, poi tra una parola e un caffè sono riuscita a superarla e arrivare alla fine.”

Omar Atzori, Passatore 2017: La mia prima ultra a 3 cifre, il meglio deve ancora venire

 

I sogni si possono realizzare se veramente lo vogliamo e crediamo in noi stessi, un po’ per volta si può costruire quello che vogliamo, con buone prassi, buoni allenamenti, pensieri positivi, buone amicizie, stile di vita sana.

Omar racconta il coronamento di un suo sogno a tre cifre rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Omar, gara di 100km del Passatore, cosa significa per te?La realizzazione di uno dei tanti sogni. La mia prima ultra a 3 cifre. Significa avere consapevolezza di se. Amo correre e mi pongo obbiettivi sfidanti ma non impossibili. Vado per gradi. Era il momento giusto per mettermi alla prova su questa distanza. È stata un'esperienza meravigliosa.”

Se fai le cose come si deve, senza improvvisare, curando il più possibile più aspetti possibili, non può che essere meravigliosa l’esperienza.
Hai avuto particolari problemi, difficoltà, momenti critici?Nel finale di gara ho sofferto un po' per i crampi muscolari, con l'esperienza acquisita so come comportarmi. Non insisto con la corsa. Alterno momenti di camminata svelta alla corsa. Inutile agitarsi, mi concentro per superare il momento di crisi pensando cose positive. Siamo partiti da Firenze con un gran caldo, tramontato il sole la temperatura è scesa rapidamente. Sono felice di non aver avuto altri problemi a parte quelli descritti .  Molti hanno sofferto di nausea ed ipotermia. In questi casi andare avanti non è semplice.”

venerdì 2 giugno 2017

Matteo Nocera: Campionato Italiano 100 miglia 2017, spero di essere competitivo

 

Campionato Italiano 100 miglia, non si tratta di una gara in auto, né in moto e nemmeno in bici, ma di una gara di corsa a piedi dove è difficile prepararsi, è difficile testarsi, dove la gara è lunga e ne succedono delle belle durante tutto il corso della gara, difficile da reggere fisicamente e mentalmente. I concorrenti sono mesi a dura prova.

Matteo Nocera, quasi neofita delle lunghe distanze avendo vinto quest’anno due gare di 6 ore totalizzando rispettivamente 76 e 78 km ci vuol provare nella lunghissima distanza, di seguito racconta le sue sensazioni, impressioni ed esperienza di avvicinamento al grande giorno.

Alberto Cervo: 100km del Passatore alla ricerca di un equilibrio mentale e fisico

Matteo SIMONE 

100km di corsa a piedi da Firenze a Faenza, un lungo viaggio sulle gambe, sul corpo, con la testa sempre vigile a guidare il corpo, sempre attenti alle proprie sensazioni di fatica o di voglia di cambiare il ritmo.

Nelle salite si va più piano o si cammina, in discesa si può aumentare il ritmo ma non troppo, al tramonto bisogna coprirsi perché si sale di altitudine, il pomeriggio alla partenza è caldo, di notte si è stanchi e fa freddo, insomma un lungo viaggio alla scoperta di se stessi.
Di seguito Alberto racconta le sue impressioni e la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Alberto, gara di 100km del Passatore cosa significa per te?Buon giorno , è un piacere, il passatore per me è un lungo viaggio dentro di me, alla ricerca di un equilibrio mentale e fisico che mi rafforza ed aiuta a continuare a vivere meglio.”

Loris Cappanna, non vedente: Lo sport mi ha dato nuovi stimoli e opportunità

Essendo cieco totale più che stare attento io devono stare attente le mie guide
Matteo SIMONE  21163@tiscali.it 

Nel 2017 Loris ottiene a marzo il titolo italiano categoria T11 nella Mezza maratona di Oristano 21km in 1h25’34’’ e successivamente ad aprile ottiene il titolo italiano categoria T11 nella Maratona di Roma in 3h13’’.

Di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Lo sport mi ha dato nuovi stimoli ed opportunità.” 
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?Essendo cieco totale più che stare attento io devono stare attente le mie guide, anche se devi comunque fare sempre attenzione ai rumori che ti circondano.”

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