lunedì 19 giugno 2017

Enrico Bonati: Convocazione in nazionale skyrunning per i Campionati Europei


 
Ancora un’eccellente prestazione per Enrico Bonati, 1° classificato alla Ultra K 32 km 2000d+. A questa vittoria si aggiunge la convocazione in Nazionale.

Di seguito le sue parole sui social alla notizia dell’assegnazione della maglia azzurra: “La maglia azzurra...da bambino la sogni da calciatore anche se sei una brocca...chi non lo ha mai fatto?! Oggi l'occasione è arrivata... indossarla per correre sui monti...incredibile se ci penso a 4 anni fa quando cominciai a correre. Oggi mi hanno chiesta di indossarla...l'azzurro FISKY per una gara di 68 km e 5500d+ sulle Alpi Francesi in Val d'Isere l'8 Luglio, come faccio a dire di no? Non smetterò di sognare...mai!”

Matteo Colombo, mondiali 24 ore: Mi sto allenando fisicamente e mentalmente


Importante è impegnarsi e fare di tutto per costruire la propria performance, poi quello che succede si porta a casa, certo una maglia azzurra diventa una grande responsabilità ma è importante essere sereni e vivere lo spirito di squadra, tutti sulla stessa barca.
Di seguito le impressioni e le sensazioni di Matteo Colombo prossimo ai Mondiali 24 ore su strada a Belfast.
Quali sono i prossimi obiettivi? “Per quanto riguarda le competizioni di ultramaratona (24ore) il "progetto azzurro" è tra i miei obbiettivi imminenti (è il sogno di chiunque viva di sport).”
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante? “Sono molto concentrato e determinato a fare ciò che, assieme ai tecnici dell'ultramaratona italiana, ci siamo programmati e prefissati. Poi la gara l'ho sempre definita come si definirebbe un esame orale all'università... un terno al lotto!”
Quali saranno le strategie di gara? “Mi sto allenando fisicamente e mentalmente per tenere un certo ritmo di gara... la nostra strategia è la costanza del passo oltre alla gestione della gara (sia alimentare che atletica!)”

Pasquale Rinaldi, runner del Gruppo Podistico Montanari DOC

Matteo SIMONE

Un paio di anni fa ho partecipato ad un allenamento collettivo organizzato dal Gruppo Podistico Montanari DOC.

Si trattava di correre per 24km da San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo, esperienza molto bella e panoramica in compagnia di un folto gruppo di corridori amici della società podistica “Manfredonia Corre”. All'arrivo a Monte Sant’Angelo dopo alcune salite per alcuni chilometri tanto freddo ed un ricco rinfresco con un pensiero per tutte le squadre partecipanti.
Di seguito vi presento uno degli organizzatori attraverso risposte a un mio questionario.

Achilles International, atleti e guide uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi

Matteo SIMONE 

L’esperienza di guida con atleti con disabilità visiva, uniti con un laccetto per fidarsi e affidarsi, per sintonizzarsi sui passi dell’altro, per guidare, per sentire la propria e l’altrui fatica, gente altruista, gente che vuol fare un’esperienza insieme ad altri.

E’ importante solamente essere presenti senza distrazioni, badare a te stesso e l’altro, segnalare dossi, curve, radici, ostacoli e avanzare sempre, se cadi non diventa un problema, si sorride ci si rialza e si riprende, la vita diventa più facile e a misura di tutti, ti ringraziano e ti arricchisci dal punto di vista emozionale diventa qualcosa che non fai solo per loro ma anche per te e sentirti una persona migliore più ricca dentro, meno competitiva e più partecipativa, vedrai che ti cambia la vita, eserciterai la lentezza e l’attenzione nel fare le cose.
Affidarsi e fidarsi, è quello che si può sperimentare nello sport, è quello che si sperimenta correndo e camminando con gli atleti con disabilità visiva, quattro di loro il 17 giugno hanno disputato la Corri Roma, gara podistica di 10km con partenza da Piazza del Popolo ore 21,00.
Si è corso nella mischia di altri 5.000 atleti quasi al buio con tanto caldo, avanzando con attenzione sintonizzati con i propri passi, il proprio respiro, la propria fatica.
Siamo tutti in grado di poter competere, partecipare, eccellere, basta volerlo, non aspettare il momento migliore, è sempre il momento per mettersi in gioco e apprendere dall'esperienza.

domenica 18 giugno 2017

Fleureton Cedric conquista il bronzo al Mondiale Trail in Badia Prataglia

Le sport au service de la vie, et non la vie au service du sport

 
Cédric Fleureton nel 2005 e nel 2006 ottiene il titolo di Vice Campione Europeo di triathlon. Nel 2010 a causa di un infortunio abbandona l’attività agonista ma nel 2014 e 2015 ha vinto due titoli nazionali nel trail corto ed ha vestito la maglia della nazionale francese in occasione dei mondiali. Nell’ultimo mondiale del 2017 svoltosi a Badia Prataglia Cedric conquista il bronzo e la squadra maschile Francese conquista l’argento dietro la Spagna e davanti l’USA. Mentre la classifica femminile a squadre vede al primo posto la Francia, secondo Italia, terzo Spagna.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Cedric attraverso risposte ad alcune mie domane.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? "Sì, certo, mi alleno anche per questo."

Qual è stato il tuo percorso per diventare un atleta? "Qualità e lavoro troppo. Ore e ore di Allenamento".
 

sabato 17 giugno 2017

Tiziana Bini: Alla fine di una gara lunga scoppio spesso a piangere dall’emozione


Il fantastico e bizzarro mondo degli ultrarunner, se ne vedono e se ne sentono di tutti i modi, ognuno ha la sua modalità di allenarsi, di gareggiare, di alimentarsi, di abbigliarsi, un mondo da sperimentare, se non lo conosci lo eviti, ma se ti avvicini ne resti catturato.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Tiziana Bini attraverso risposte ad alcune mi domande: Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, quando ho vinto la 50km del Gargano ho assaggiato le emozioni di un vero campione.” Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Provati un po’ tutti, a livello agonistico paracadutismo e poi corsa. Iniziata a 28 anni.” Quali fattori contribuiscono nello sport al benessere e performance?Allenamento, tenacia e stile di vita.”

venerdì 16 giugno 2017

Zagara Arancio: La corsa mi dava la forza...più era dura e più io ero forte

Matteo SIMONE 

A volte la vita ti mette a dura prova, ti fa incontrare problemi e ostacoli, situazioni difficili da gestire, affrontare e superare, poi succede che incontri lo sport e tutto cambia.

Si sperimentano altri modi di essere al modo, altre modalità di sperimentare benessere, di sperimentare fatica ma anche gioie, da una parte fatica e sofferenza e dall’altra parte gioie e soddisfazioni. Così’ diventa un modo per vivere intenso e piacevole. 
Di seguito Zagara racconta le sue esperienze di vita e di sport rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Campionessa mai, né nello sport né nella vita.”

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