Se all’atleta non gli va di arrivare secondo
dopo essere stato imbattibile per tanto tempo, per tanti anni, può riorganizzare
la propria vita e fare altro per realizzarsi, può diventare commentatore
sportivo, allenatore, dirigente.
Gli atleti resilienti sono meno propensi a fare
uso di sostanze dopanti, ma di fronte a sconfitte e frustrazioni si mettono
sotto con l’impegno, la tenacia, la forte motivazione e fanno in modo di
riuscire nel loro intento o, comunque, se non riescono a tornare ai vertici
possono considerare e valutare i propri limiti senza cercare di barare per
superarli ed ottenere vittorie o prestazioni truccate.