giovedì 18 ottobre 2018

L’esperienza della bici per assaporare colori, odori e suoni

Matteo SIMONE


L’esperienza della bici per assaporare colori, odori e suoni; per perdersi e ritrovarsi; per assaporare la ciclicità dello sport come nella vita, fatta di partenze e arrivi, incontri e congedi, attivazione e rilassamento, tensione e relax, salite e discese. Importante è essere sempre pronti e sviluppare tanta consapevolezza, fidarsi di se stessi e di qualcun altro e sviluppare tanta resilienza.

La bici è una metafora della vita, come per la bici c’è la ciclicità della salita e della discesa così nella vita c’è la crisi e soluzione senza darsi per sconfitti ma accettando e cambiando il corso degli eventi con fiducia e resilienza uscendone fuori sempre più rafforzati.

Cosa si sperimenta con la bici? Equilibrio, fatica, arrivi, resilienza

Matteo SIMONE


Cosa c'è dietro lo bici? Tanta passione, allenamenti, incontri, fatica, aggregazione, tante decisioni, presenza, attenzione, focalizzazione. Squadre, gruppi, associazioni. 

Dietro la bici c’è la ciclicità dell’esperienza nello sport così come avviene nella vita quotidiana, un’esperienza fatta di attese, incontri, partenze, fatica e arrivi, congedi sperimentando sempre più resilienza nella riuscita dell’esperienza. L’esperienza ciclica nello sport così come nella vita comprende esperienze di attivazione, tensione, ansia e poi rilassamento, recupero e relax.
L’atleta attraverso l’esperienza dello sport sviluppa tanta consapevolezza del proprio essere, del proprio fare, delle proprie possibilità, capacità, delle proprie caratteristiche e risorse, dei propri limiti che esperienza dopo esperienza cerca di superare, di andare oltre, di osare sempre un po’ di più mettendosi in gioco e apprendendo sempre dall’esperienza sportiva che diventa palestra di vita per far meglio nella vita quotidiana familiare, lavorativa, relazionale.

Simona Rocchi, runner: Vivo lo sport con l’obiettivo di stare bene e divertirmi

Ho un grande allenatore che mi sprona ogni giorno a fare meglio

Lo sport diventa una parte piacevole della vita, una fetta importante da coltivare e bisogna ritagliarsi un tempo e uno spazio per coltivare questo orto considerato importante stabilendo volta per volta una lista di priorità accanto al lavoro, famiglia e altri interessi. Di seguito, Simona della società “Palestrina Running” racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande: Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Ho iniziato per gioco intorno ai 17 anni, quando avevo l’obiettivo di perdere qualche chilo, ero abbastanza pesante, ed ho iniziato ad avvicinarmi alla camminata veloce, poi alla corsa. Mi faceva sentire bene e ho continuato sempre in maniera tranquilla senza alcuna pretesa. Dopo 18 anni ho avuto la bella idea di iscrivermi ad una gara amatoriale. Mi è piaciuta l’idea. Mi sono divertita così tanto che mi sono fatta coinvolgere dal mio amico Massimo ad iscrivermi ad una squadra di running. Da lì è iniziata la mia avventura.”

Alex Oberbacher quarto nel Vertical ai Campionati Mondiali di Skyrunning


I Campionati Mondiali Skyrunning si sono svolti a Kinlochleven in Scozia dal 13 al 15 settembre 2018. I Campionati comprendevano 3 discipline di skyrunning: Vertical, Skyrace e Ultra. La prova di Vertical è stata vinta dallo svizzero Remi Bonnet in 39’23” che ha preceduto due norvegesi Thorbiorn Ludvigsen 41’49” e Stian Angermund-Vik 41’50”, al quarto posto si è classificato l’italiano Alex Oberbacher in 42’34”.
La gara femminile di Vertical è stata vinta dalla spagnola Laura Orgue in 51’35” che ha preceduto la svedese Lina El Kott Helander 52’34” e l’americana Hillary Gerardi 52’53”, all’11° posto si è classificata Camilla Magliano 55’32”. Di seguito Alex racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ciao Alex come è andato il mondiale? 4°assoluto?Ma sì, il mondiale è andato bene, almeno il Vertical, mi ero preparato bene, sono arrivato 4° assoluto, pensavo di arrivare nei 10, ma un quarto posto non mi sarei mai aspettato, per quello ero comunque molto contento, anche sé non potevo salire sul podio.”

mercoledì 17 ottobre 2018

La bici rende felici e libera la mente


La pratica dell’attività fisica fa sperimentare benessere fisico e mentale, permette di scaricare tensione e stress che possono derivare da una giornata lavorativa o da altri impegni quotidiani di disbrigo faccende domestiche o burocratiche.
La bici permette di trovare un tempo dedicato a se stessi da soli o in compagnia per fare qualcosa che diventa piacevole, fa sperimentare sensazioni ed emozioni, fatica e impegno per raggiungere obiettivi con determinazione e trasformare sogni in realtà.

Cosa c'è dietro una bici? Passione, allenamenti, gare, fatica, salite

Matteo SIMONE  

Cosa c'è dietro una bici? Passione, allenamenti, gare, salite e fatica, incontri, aggregazione, tanti chilometri di curve, tante decisioni, bivi, attenzione, focalizzazione. Squadre, gruppi, associazioni, ristori, frutta, banane. 

La bici per assaporare la ciclicità dell’esperienza anche nello sport così come avviene nella vita quotidiana fatta di attese, incontri, partenze, decisioni, arrivi e congedi, attivazione e rilassamento, tensione e relax, salite e discese.
E’ importante sviluppare tanta consapevolezza, fidarsi di se stessi e di altri, sviluppare resilienza. La bici è una metafora della vita, come per la bici c’è la ciclicità della salita e della discesa così nella vita c’è la crisi e la soluzione senza abbattersi ma accettando e cercando di cambiare il corso degli eventi con fiducia e resilienza uscendone fuori sempre più rafforzati.

domenica 14 ottobre 2018

Mary Moor: Correre è un po' come fare terapia

Sai di essere un ultra e come tale non ti arrendi ma combatti
Matteo Simone 


In Puglia crescono gli ultramaratoneti ed aumentano le gare di ultradistanza di corsa a piedi, aumentano anche le donne che si affacciano nel mondo delle ultramaratone. interessato al mondo degli ultramaratoneti, alcuni anni fa ho chiesto Maria Moramarco di rispondere a domande inerenti la pratica e la passione di questo sport.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?Ho cominciato come tutti per passione con distanze brevi e a piccoli passi sono arrivata alle ultramaratone.”

Infatti osservando questo mondo sembra impossibile percorrere queste lunghissime distanze ma bisogna sapere che ci si arriva a piccoli passi, step by step, rispettando i propri tempi.
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta?La sfida con me stessa ogni volta.”

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