lunedì 10 dicembre 2018

Prendere in considerazione un minimo cambiamento nel proprio stile di vita


La “Carta di Toronto” del 2010 sottolinea l’importanza dell’attività fisica specificando che: “promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale”.
Importante è anche motivare le persone a prendere in considerazione un minimo cambiamento nel proprio stile di vita, nelle proprie abitudini ad iniziare nel porre l’attenzione in quello che si fa, come lo si fa, con quale modalità, con quale frequenza, con quale intensità.
Nella vita si fanno delle scelte, molti preferiscono poltrire o restare in una zona di estremo confort, altri per sentirsi vivi devono sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni corporee: il cuore che palpita, il respiro affannoso, il senso di fame, sete, freddo, caldo.
Per ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevoli delle proprie capacità e limiti, impegnarsi con costanza e determinazione, credendoci, mettendo in conto infortuni, sconfitte e momenti bui, rialzandosi sempre e ripartendo sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri e vivendo sempre l'esperienza che dà frutti importanti da portare a casa serenamente.

Massimiliano De Luca, runner: Nella vita tutto si può fa’. Il resto so chiacchiere


Lo sport fa incontrare persone e culture, fa pianificare obiettivi, fa trasformare sogni in realtà, rende felice, apre la mente, abbatte barriere mentali, culturali, intergenerazionali, rimette al mondo, questa è l’esperienza di molti runner, tra i quali Massimiliao De Luca che si racconta di seguito.

Ti sei mai sentito campione nello sport?Per la costanza, caparbietà e perseveranza sì, mi sento un campione. Lo so che queste tre parole sono sinonimi, ma detto tre volte vale di più. Considero comunque campioni nello sport tutti coloro che abbattono i muri dei propri limiti. Lo sport ti fa sentire campione quando realizzi qualcosa a cui non avresti creduto mai.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica?Da che ricordi ho sempre fatto sport, nuoto, anni di judo, fino a quando ho avuto un infortunio al ginocchio. Ero così abbattuto da non poter più continuare questo sport a livello agonistico che ho deciso di mollare, così per circa due anni non ho praticato alcuno sport. Poi piano piano ho ripreso a frequentare una palestra. Da tre anni mi sono dedicato al running, quasi esclusivamente. È stato un amore arrivato tardi. Ma di una passione forte.”

domenica 9 dicembre 2018

Marco Dori: Ho scoperto le ultra e ciascuna di esse è stato un percorso dentro me

Matteo Simone 

Le ultramaratone in realtà sono come viaggi non solo su strade ma anche dentro se stessi per continuare a cercare il se stesso nascosto che ancora non si è fatto avanti e, davanti alla fatica, davanti alle crisi, viene fuori e ti da una mano.

Di seguito Marco racconta le sue esperienze rispondendo a un mio questionario.
Ti puoi definire ultramaratoneta? Nel 2014 ho corso 5 ultramaratone: in ordine cronologico sono state la 100 km del Passatore a fine maggio, la Pistoia-Abetone (50 km) a giugno, la 100 km di Asolo a luglio, la 100 km delle Alpi a settembre e l’Eroica (65 km) a ottobre. Dopo la 100 km di Asolo ho sentito di essere un ultramaratoneta.”
Ti va di raccontare un aneddoto? La 100 km di Asolo e la 100 km delle Alpi hanno avuto una cosa in comune: la presenza di mucche! A Asolo eravamo circa 180 iscritti e dopo aver scalato il monte Grappa è iniziata la discesa per tornare indietro nella notte. Eravamo pochi e per molti km sono sceso da solo senza incontrare nessuno. Avevo la lampada frontale e a un certo punto mi è venuto il dubbio di aver sbagliato strada. Ho corso parecchi minuti con questo dubbio che si faceva sempre più insistente.

Vito Intini batte il Record Mondiale di 12 ore su Tapis Roulant, 8 Dicembre 2018


Ora è ufficiale! Sabato 8 Dicembre al Marathon Expo PalaBigi di Reggio Emilia, l’ultrarunner Vito Intini, atleta dell’ASD Amatori Putignano, ha battuto il Record Mondiale di 12 ore su Tapis Roulant percorrendo 152,500km prima detenuto dall’italiano Daniele Baranzini con 148,12 km. Vito Intini è già detentore del record del mondo di 24 ore su Tapis Roulant.

Non c’è un età per iniziare a fare sport così come non c’è un’età per smettere di fare sport o di smettere di essere competitivi, Vito Intini continua a mettersi in gioco e a ottenere risultati di rilievo. Di seguito approfondiamo la sua impresa attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa: Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta?Le motivazioni sono un po’ cambiate. Prima era per raggiungere e conoscere i propri limiti oggi più per sfida verso la legge biologica dell’invecchiamento.”

Valentina Spano, ultrarunner: La componente psicologica influisce tantissimo


Nella disciplina di endurance bisogna addomesticare la fatica, bisogna fare attenzione al fisico ma allo stesso tempo anche ai limi ti mentali che possono sabotare, pertanto bisogna crescere con l’esperienza e con l’aiuto di persone esperte.

Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali? Sono supportata da Luca Sala che mi allena. Molti consigli soprattutto su come affrontare la gara dal punto di vista mentale, alimentare, ecc.. Anche il presidente della mia società, Ernesto Croci, mi dà una grossa mano dal punto di vista psicologico.

Pierluigi Lops, maratoneta e pacer: Ho sempre cercato di divertirmi

La gara della vita probabilmente la 100 km del passatore
Matteo Simone

Lo sport davvero avvicina persone, culture, mondi e rende felici e resilienti sintonizzandosi sull'obiettivo da portare avanti seguendo mete e direzioni sempre pronti a rimodulare tutto cavalcando l'onda del cambiamento e utilizzando risorse residue, che diventano a volte sorprendenti e rinnovabili. 

Questo è il vantaggio dello sport, di seguito Pierluigi racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito campione nello sport?Campione quando all'età di 13 anni diventammo campioni regionali nella categoria giovanissimi nella squadra di calcio del savio.” 

Laura Birolini, runner: E’ stato un colpo di fulmine! Non ho più smesso

Matteo SIMONE 

Laura Birolini sembra essere una runner incallita, una di quelle runner che si diverte correndo, soprattutto in compagnia,

Sembra che a lei piace essere coinvolta in allenamenti e gare così come anche lei stessa coinvolge altre persone in allenamenti e gare, così si creano gruppi di persone che fanno sport, che fanno attività fisica per il benessere e anche per la performance concludendo gare sempre più importanti come le maratone.
Laura è anche una frequentatrice attiva del Gruppo facebook 365 giorni di sport creato con l’obiettivo di invogliare persone a fare attività fisica possibilmente quotidianamente. Di seguito Laura racconta la sua esperienza di atleta rispondendo un mio questionario.

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