Matteo SIMONE
Laura Birolini sembra essere una runner incallita, una di quelle runner che si diverte correndo, soprattutto in compagnia,
Sembra che a lei piace essere coinvolta in allenamenti e gare così come anche
lei stessa coinvolge altre persone in allenamenti e gare, così si creano gruppi
di persone che fanno sport, che fanno attività fisica per il benessere e anche
per la performance concludendo gare sempre più importanti come le maratone.
Laura è anche una
frequentatrice attiva del Gruppo facebook 365 giorni di sport creato con
l’obiettivo di invogliare persone a fare attività fisica possibilmente
quotidianamente. Di seguito Laura racconta la sua esperienza di atleta
rispondendo un mio questionario.
Ti sei sentita campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono
sentita un campione quando ho raggiunto obiettivi che mai avrei pensato di
conquistare. Ricordo bene la felicità provata il giorno in cui sono uscita per
correre e sono riuscita a farlo per 20 km.”
La corsa all’inizio procura stanchezza e fatica ma con il passare dei giorni è possibile sperimentare sempre più entusiasmo, capacità di riuscire, possibilità di superare sfide con se stessi o con gli altri e allora può succedere che ti fa sperimentare benessere e non te ne liberi più.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Non ho mai fatto sport in maniera costante, giusto qualche corso con le amiche in cui prevalentemente si chiacchierava. Ho iniziato il mio percorso a 47 anni partecipando a un corso di Walking organizzato dalla palestra che frequentavo da pochi mesi. La mia premessa ë stata: ‘Vengo con voi a camminare, ma non fatemi correre, perché odio correre!’ Poi qualcuno si è messo a correre e io, per non rimanere sola, ho fatto lo stesso. Ed é stato un colpo di fulmine! Non ho più smesso, anche se mi allenavo in modo molto incostante. Poi nel luglio 2014 ho scoperto su Facebook il gruppo Cento giorni di sport che mi ha incuriosita e affascinata. Ho iniziato a contare e a conoscere persone che correvano seriamente.”
La gara della tua
vita dove hai dato il meglio di te? “Rimarrà
sempre nel mio cuore la mia prima Mezza Maratona... ho proseguito e tagliato il
traguardo. Ma la gara che non dimenticherò mai è la 100 km del Passatore, a cui
ho partecipato nel maggio 2018. È stata un’esperienza unica, meravigliosa. Non
ho sentito la fatica, mi sono goduta ogni istante e non ho mai pensato di non
potercela fare!”
Questa è la bellezza
dello sport, in particolare della corsa, mettersi in gioco, partecipare a gare
dove ognuno fa la sua gara con i
propri ritmi e le proprie modalità, si sperimentano le difficoltà della
gara, la tensione, ma tutto passa, tutto si risolve, si arriva al traguardo arricchiti di esperienze con nuove consapevolezze.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “Aver subito un grave
infortunio subito dopo la mia prima Mezza. Ho scoperto che ci si può fratturare
anche senza cadere. Ho avuto una frattura da stress alla branchia ischio pubica
sinistra. Sono stata lontana dalla corsa per 8 mesi, ma non mi sono abbattuta.
Non potevo correre? Appena ho potuto ho camminato per chilometri ogni giorno!”
Si può sviluppare la resilienza, si può cadere e si scopre che ci si può rialzare un po’ per volta con pazienza senza fretta e ritornare a essere più forti di prima.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Ho scoperto di essere tenace e di poter fare da sola molte cose.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità
hai dimostrato di possedere? “Non mi scoraggio, ci provo
sempre. Molti mi dicono che sono un esempio di tenacia!”
Cosa pensano familiari e amici
della tua attività sportiva? “Mi sostengono e capiscono
che é una parte essenziale della mia vita.”
Nello sport
chi ha contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “La mia famiglia che non mi ha mai contrastata e gli amici conosciuti
attraverso la corsa.”
Un
episodio divertente della tua attività sportiva? “É divertente raccontare ai miei piccoli alunni delle mie gare. Loro
però ci rimangono male quando dico che non arrivo prima, ma tremila...esima!”
Che significa per te partecipare
a una gara? “Significa
partecipare a una festa mentre mi misuro con me stessa.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “No, anche se ho superato limiti che pensavo di avere.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara)?
“Mi sento libera. Non ho ansie particolari. Accetto
i miei limiti e cerco di divertirmi il più possibile.”
La tua gara più estrema o più difficile? “La mezza Maratona di Jesolo lo scorso maggio. Ho sofferto moltissimo il
caldo.”
A cosa devi fare attenzione nel
tuo sport? “Devo fare
attenzione a non sollecitare troppo le articolazioni, a non esagerare. Ho
sempre paura di farmi male.”
Quali condizioni fisiche o
ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Soffro molto il caldo e in estate riesco a fare pochi chilometri.”
La corsa aiuta a elaborare,
a stare con se stessi, a prendere decisioni, a progettare la propria vita.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?
“Non ho intenzione di mollare la corsa. É un momento
solo mio, dove riesco a cancellare i problemi più o meno gravi della
quotidianità.”
Come hai superato
eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Trovando un
modo per non fermarmi, credendo in me stessa e anche guardando le imprese degli
altri!”
Quale può essere un messaggio
rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Lo sport ci rende davvero
vivi!”
Un
messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Dobbiamo
migliorare grazie alle nostre capacità e al nostro impegno!”
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Per quali aspetti e in quali
fasi dell’attività sportiva? “La ritengo molto utile,
soprattutto per fare superare momenti di fermo o di crisi.”
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Sono riuscita a realizzare il sogno di disputare la Maratona. Finora ne ho corse quattro, ma ne ho già altre tre in programma. Come ho già detto ho raggiunto il grande obiettivo di partecipare al Passatore e ne sono rimasta talmente affascinata che sono già iscritta alla prossima edizione. Vorrei migliorare il tempo e per questo motivo mi sto preparando seguendo le indicazioni di un coach per fare allenamenti più mirati.”
Un’intervista a Laura è
riportata nel mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e
resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore.
Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km?
Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e
resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a
piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara
sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando
incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e
portare a termine la competizione.
È un libro che racconta di atleti di livello
nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa
di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi
questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione,
preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo
sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e
importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili,
sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare
affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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