Psicologo,
Psicoterapeuta
A volte lo sport diventa quasi una droga, notevoli i benefici che ne derivano, importante è scegliere lo sport più indicato alle proprie caratteristiche e capacità, cosa che non è tanto semplice, bisogna provare e riprovare fino a che si scopre in quale sport si può sperimentare benessere e performance.
Di
seguito la testimonianza di Lorenzo Berardinetti:
“Once I get started, I want to exercise
more. Thank you Matteo Simone for getting me started! I
enjoy the outdoor scenery. (L'esercizio
fisico mi crea dipendenza. Una volta iniziato, voglio esercitare di più. Grazie
Matteo Simone per avermi fatto iniziare! Mi piace lo scenario all'aperto.)”.
Grande Lorenzo, le sue parole
trasmettono la percezione di sentire di vivere pienamente sentendo il proprio
corpo in movimento all'aperto osservando il mondo circostante che è
sorprendente.
A volte lo sport diventa un bisogno primario, Juan
Pablo Savonitti riporta il senso di benessere che procura lo sport a tal
punto di considerarlo una droga: “A giugno 2016 senza allenamento ho corso la
mia prima 100 km, Vitosha 100 in Sofia, Bulgaria. Da quel momento è diventata
una droga. Ad un certo punto sono riuscito a correre un ultra di 141 km ed il
weekend successivo un'altra di 86 km, per certi atleti questo sarebbe una
follia.”
Anche Alessandra
Penna ha avuto il privilegio di eccellere in diversi sport, di ottenere ottimi
risultati e per un periodo l’atletica è diventata la sua droga. Di seguito riporto
la sua testimonianza: “Tutto è iniziato con il nuoto a livello
agonistico che ho iniziato a praticare a 6 anni, era un impegno quasi a tempo
pieno poi alle scuole medie il professore mi iniziò a portare alle corse
campestri ed ai i giochi della gioventù riconoscendo in me delle qualità da
mezzofondista. Mi dividevo tra la mattina a scuola con la corsa e il pomeriggio
con gli allenamenti di nuoto, questo per i 3 anni di scuole medie poi
all’inizio del liceo ho deciso di non correre più e concentrarmi solo nel
nuoto. Ho nuotato fino a 21 anni, con tante soddisfazioni e traguardi raggiunti
poi decisi di smettere e tornai a correre a 23 anni con gli allenamenti in
pista e anche a gareggiare. Per il momento l’atletica leggera, è diventata
quasi una droga, però non mi dispiacerebbe praticare il triathlon che anche il
mio allenatore di nuoto mi consigliò di fare quando smisi.”
E’ l’esperienza di tanti,
avvicinarsi allo sport e sentirsi catturati, rapiti, come se una forza maggiore
si impossessasse di loro e manipolasse la loro volontà, lo sport diventa come
una droga, ma numerosi sono gli effetti benefici. Di seguito la testimonianza di Marianna Romano che inizia a correre per dimagrire: “Ho sempre fatto
sport per dimagrire. Alla corsa mi ci sono avvicinata per questo e poi è
diventata una droga che mi ha portato ad altre quali lo spinning e a breve il
ciclismo.”
Lo sport aiuta a star meglio, a
trasformare il proprio fisico e la propria mente, a mettersi in gioco, a
sperimentarsi in piccole e grandi gare
Per Ileana Marrocco, lo sport è la sua droga, la sua valvola di sfogo, di seguito la sua esperienza: “Ho
sempre praticato sport, iniziando dal primo amore il volley all’età di 7 anni,
poi il nuoto (visto che a 23 anni non sapevo nuotare) e non per ultima la corsa
che praticherò finché il corpo mi assiste. Nella vita frenetica di tutti i
giorni lo sport è la mia valvola di sfogo. Fa parte di me non so stare senza
sport…posso dire che è la mia droga!”
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