venerdì 14 dicembre 2018

Elisa Zannoni, ultramaratoneta: Ho scoperto che posso fare cose che non credevo

Mai mollato anche quando ero in difficoltà oppure stavo male
Dott. Matteo Simone 

La XX^ Maratona di Ravenna è stata vinta dal keniano Wilfred Kipkosgei Murgor e l’etiope Aberu Ayana Mulysa ha vinto la Maratona Femminile in 02h36’32″ precedendo la croata Nikolina Stepan 02h48’07” e la lituana Ruta Simkunaite 02h58’38″.


Eleonora Gardelli ha vinto il Campionato Italiano Femminile di Maratona in 02h59’19″ precedendo Elisa Zannoni 03h00’07″ e Linda Pojani in 3.04.35. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Elisa attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un atleta?Ho sempre praticato differenti tipi di sport fin dalle scuole elementari; ho giocato a pallavolo per circa 15 anni; ho cercato nuovamente di fare qualche sport che si adattasse alla vita universitaria e post-universitaria (palestra, corsa, ecc.); ho infine scelto la corsa come versatilità e adattabilità ai miei ritmi di vita e come piacevolezza a livello sportivo.”

Lo sport è un’opportunità per mettersi in gioco, per sperimentarsi da soli e con gli altri, per apprendere capacità e competenze sperimentando sia benessere che performance.
Chi contribuisce alla tua performance?L’amico che mi segue e mi consiglia negli allenamenti, tutti i compagni di corse e il mio compagno quando corre con me oppure mi accompagna alle gare.” 
Qual è stata la gara della tua vita? La gara più difficile?Le gare della vita sono state 5: la prima 100km e la seconda (ovvero quella di quest’anno) e le 3 gare di 50km disputate sempre quest’anno. La gare più difficili sono state la prima mezza maratona e 3 delle 4 maratone corse.”

Se c’è passione e motivazione si riesce a fare grandi cose, si cerca di alzare sempre un po’ l’asticella per cercare di spingersi oltre.
Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare?Il fatto di non avere mai mollato anche quando ero in difficoltà oppure stavo male.” 
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Quando mi intervistano all’arrivo delle gare i miei commenti vertono solitamente sulla bellezza dei paesaggi attraversati (nel caso delle 50km e delle 100km) e sulle belle sensazioni di calore recepite dalle persone lungo il tragitto. Alla 50km di Siena che ho vinto all’arrivo mi hanno chiesto cosa avessi mangiato la sera prima.”

A volte nello sport si sperimenta successo e bisogna gestire anche il pre-gara e il post gara dove ci possono essere pressioni, interessi, domande strane.
Quali sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pre-gara, gara, post-gara?Benessere quando sento il mio fisico reagire in maniera differente a diversi tipi di stimolo in allenamento e quando riesco bene in una gara senza soffrire troppo; a volte un po’ di tensione e di paura pre-gara perché temo di soffrire, stare male o non farcela a correre come vorrei; felicità e appagamento post-gara.”

Il mondo dello sport permette di gestire le diversi fasi dello sport che comprende la preparazione e l’allenamento, il pre-gara, la performance in gara con le eventuali crisi da affrontare, gestire, superare, gli arrivi, il post gara che comprende gioie e dolori con recuperi e relax.
Quali sono difficoltà e rischi?Nel mio caso stare male a livello intestinale: è l’unica cosa che temo, che difficilmente riesco a gestire/controllare e che mi fa stare davvero male quando corro. Più in generale, noto che, a differenza dell’ambito pallavolistico da cui provengo, nel podismo amatoriale c’è una poco sana tendenza al fanatismo/estremismo per quanto concerne allenamento, competizione, alimentazione, equipaggiamento tecnico, monotematicità nei discorsi e in ciò che 'riempie' la vita degli atleti. Quando si tende alla monotematicità secondo me è pericoloso e invasivo.”

E’ importante non perdere di vista l’altro che c’è al di fuori dello sport praticato con passione in modo che non diventi una dipendenza, una fissazione.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Mi ricordo le parole del mio carissimo amico e ora allenatore che mi dice 'quando ci si può attaccare un pettorale è sempre una festa e una gioia' e così provo benessere, tranquillità e ricordo che la corsa per me è solo un bell’hobby, un bel modo di stare in forma, che i momenti di down accadono così come nella vita, che ci si può rialzare sempre imparando qualcosa di nuovo e che non c’è fretta.”

Risulta fondamentale tenere in conto la ciclicità dell’esperienza della vita fatti di momenti down e up, crisi e riuscite, fatica e soddisfazione mettendo in conto imprevisti e crisi ma puntando sempre ad andare avanti con le risorse residue da tirare fuori all’occorrenza con fiducia e serenità.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?Secondo me il messaggio più bello è la testimonianza sul campo: il fair-play, lo sport pulito, l’equilibrio mentale nel praticare sport senza fanatismi, il divertimento e il benessere.

Lo sport dovrebbe essere immune da tentazioni non salutari e illegali che stravolgono il senso dello sport.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?Da parte mia no e anzi mi stupisco sempre e sempre di più quando vengo a conoscenza di vicende di doping a livello amatoriale.” 
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Quando la corsa o altro sport, appunto, diventano fanatismo si può incorrere nel rischio del doping come di altro poiché si diventa disposti a tutto. Lo sport dovrebbe essere benessere.”

Lo sport è un’opportunità per conoscersi e testarsi e per tirare fuori il meglio di ognuno applicandosi in modo costante e con motivazione, mettendo in conto di non essere compresi da alcuni e apprezzando chi rema a favore.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Mi stimano, ma al tempo stesso mi dicono che sono una matta a correre così tanto.” 
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport?Ho scoperto un nuovo e più consapevole rapporto col mio fisico: come reagisce agli stimoli, a ciò che mangio e bevo, al riposo o alla mancanza di esso; ho scoperto che sono forte anche da sola, che posso fare cose che non credevo.”

Lo psicologo sta prendendo piedi in vari ambiti della vita tra i quali lo post, il lavoro, scuola, famiglie ma sarebbe utile maggiormente prima del verificarsi di episodi spiacevoli come lavoro di prevenzione volto alla consapevolezza, all’attenzione, a scelte di vita. Rivolgendosi dopo è più difficile recuperare, il percorso è più impegnativo e complesso, meglio giocare di anticipo.
Ritieni utile lo psicologo dello sport?Sì, per tutte le questioni di cui sopra che, comunque, se non emergono nello sport, secondo me sono destinate a emergere in altri ambiti di vita.”

E’ importante prima della performance sperimentare sempre benessere con entusiasmo e motivazione e poi si può pensare alla performance una volta che la strada è spianata senza stress e tensioni.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare?Essere sempre felice quando corro, conservare la voglia di uscire con le scarpette ai piedi e allenarmi con gioia e solo infine, se possibile, abbassare i miei personali, ma senza accanimento. Vorrei che la gioia e la piacevolezza venissero sempre al primo posto.”

Dott. Matteo Simone 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

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