Tenersi in forma allunga la vita
Matteo SIMONE
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Tutto sta a iniziare e poi viene tutto da solo, tutto diventa più facile, è sempre il momento per allenarsi, ci si organizza da soli o con amici, si partecipa ad allenamenti e gare, si sperimenta benessere e a volte anche performance che non guasta mai.
Non c’è un età o una modalità per salire sul treno dello sport si fa
sempre in tempo e si può scendere quando viene a mancare interesse, motivazione
e passione. Di seguito Nico racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune
mio domande di un po’ di tempo fa.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì, quando ho finito la mia Maratona del 2011
a Roma con il tempo di 3h41'. Per me è come se l'avessi vinta io, tenuto conto che
non mi alleno mai ed avevo un personale di 3h30' a Livorno nel 1988.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “La corsa, se inizi, ti prende e non
sai neanche tu il motivo.”
Quali sono i fattori che contribuiscono al
tuo benessere e/o performance? “Primo: il lavoro che svolgo nelle Forze
dell’ordine che non ti dà il lusso di essere lento e devi essere in
forma per contrastare e garantire la mia l’incolumità e quella degli altri. Secondo: tenersi
in forma allunga la vita.”
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere e/o performance? “Credo la società sportiva dove sono iscritto che
ha cercato di coinvolgerci sempre di più nelle gare e nelle varie manifestazioni
ad essa collegate, nonché la sana concorrenza con gli altri atleti nel cercare
di migliorarsi sempre.”
Roma è Roma, e o sport ti permette di apprezzarla al meglio, passando
di corsa da strade, musei, monumenti, piazze e fontane, con amici di corsa per
restare con loro fino alla fine o anche cercando di andarsene per conto
proprio e sperimentando la propria gara incontrando sempre qualcuno lungo il
percorso per condividere gioia e fatica.
La gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Maratona di Roma 2011, sembrava di
correre in paradiso. Ero con sei atleti, abbiamo fatto gruppo, poi ci siamo
lasciati previo accordo e ognuno ha fatto la sua gara che è stata
meravigliosa. Io sono stato il primo della mia società ma è come che fossimo
arrivati tutti assieme. Roma vista così è meravigliosa.”
Quale tua esperienza ti può dare la
convinzione che ce la puoi fare? “L’esperienza di svegliarsi la
mattina e dire: 'ci sono, perché non provo ad uscire anche oggi?'”.
In tanti la mattina si svegliano e si dicono: ci sono, e poi si mettono
in moto con la loro passione prima di dedicarsi al lavoro o alla famiglia. Dopo
la doccia rinascono e sono pronti ad affrontare la vita quotidiana con la
consapevolezza che anche quella mattina si sono allenati, pronti per la
prossima prestazione per migliorare il proprio personal best, per andare a
premiazione, per battere l’amico o l’avversario.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
“I familiari: 'andò vai sei matto' e la mogli che boicotta sempre. Gli
amici colleghi: 'a vedi Sanna ma come fa?'”.
Vero, tanti non immaginano nemmeno quello che sperimentano i corridori,
lontano dai problemi e dallo stress, a contatto con le proprie sensazioni
corporee, in giro per strade e parchi accogliendo albe e tramonti, esperienze
uniche per chi le sperimenta.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Curioso forse il personale alla Roma-Ostia di 1h32' dopo che la sera prima ero
ad una festa di carnevale sino alle 3 con cena e avevo esagerato anche con il
vino. Partenza con pullman, ritrovo alle ore 5 per andare a Roma ed io: 'chi me lo ha fatto fare?'. Ed invece ecco il personale.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Mai, perché voglio finire le gare e non farmi male.”
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport (pre-gara, in gara, post-gara? “Pre-gara, vengo preso in giro perché non faccio riscaldamento ed io rispondo: 'ma voglio finire la gara non stancarmi prima'; in gara tengo il
mio ritmo ad intuito; post gara, più che sensazione ho fame da morire.”
A volte quando la mente è libera e sgombra si riescono a fare cose
eccezionali, impreviste e sorprendenti, senza ansia e tensione di dover
dimostrare niente a nessuno, il solo gusto e piacere di correre verso l’arrivo
andando a prendersi quello si riesce per portare a casa sempre qualcosa, oltre
agli incontri, saliti e abbracci anche medaglie e personal best.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare
sport? “Ti rene più sicuro e riesci ad
affrontare i problemi con più sicurezza.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai
dimostrato di possedere? “La caparbietà di non arrendersi mai.
Divertirsi comunque vada la corsa e portarla a termine con gli amici.”
La gara più estrema o più difficile? “La maratona di Livorno credo 1988, tempo 3h30', mai fatto lunghi prima, intendo non più di 12 km, buttatomi all’avventura risultato: arrivato al traguardo
solo perché li c’era l’auto. Risultato: unghie degli alluci saltate completamente, mi
scordai le scarpe, Puma da ginnastica non da Runners.”
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Alla strada durante le uscite, le auto non
rispettano nessuno, non accennano neanche a rallentare.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto
a fare una prestazione non ottimale? “Non so, ambientali non mi ferma nessuno, anche
se sono un profano ho capito cosa serve di materiale tecnico per coprirsi anche
a pochi soldi, prestazioni ottimali per me sono tutte, basta arrivare e non
farsi male.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare
sport? “Mollare mai, però sono uno che si
ferma e riparte come sempre. Fermo intendo dire una settimana o un mese
ma poi riprendo, i tempi son sempre gli stessi 4’20”-5’ al km, dipende da come
mi sento, gli anni passano ma la voglia di correre resta, sempre nel limite del
possibile e nel rispetto della famiglia che vuole la sua parte, premetto i familiari non sono mai venuti a
vedere qualche gara.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? “Dopo un infortunio in allenamento nel 2012, benché convalescente ad una
caviglia ho rifatto Roma in 4h06’ a costo di arrivare strisciando l’avrei fatto
lo stesso.”
Quale
può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Pensare al futuro che sicuramente essere in forma allunga la
vita, e si evita di fare gli sbagli che
i giovani di oggi fanno. Uno che fa sport non si droga e non fuma.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua
carriera sportiva? “No, però ho avuto contezza che
effettivamente è un fenomeno esistente. “
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Pensare alla salute e non ai
traguardi effimeri che poi scompaiono perché chi si
dopa in fondo dentro di se lo sa che non è lui il vero vincitore.”
La maratona diventa un obiettivo di tanti runner, dopo anni di
allenamenti e gare si prova a impegnarsi per qualche mese per allenarsi con
impegno e trovare il tempo necessario soprattutto per le giornate che prevedono
carichi enormi di lavoro come i cosiddetti lunghissimi e poi la 100km diventa
un altro obiettivo ambito ma solo per persone coraggiose e privilegiate.
Sogni realizzati e da realizzare?
“Sicuramente finire la prima
maratona e da realizzare fare la 100 sempre se il cervello m’aiuta.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali
aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Non saprei rispondere per il mio
caso, ma sicuramente è utile per le persone insicure come quelle che ho
visto piangere per aver perso qualche minuto su una mezza o altre gare, quindi
uno psicologo a loro servirebbe.”
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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