domenica 16 dicembre 2018

200km nella mitica 24 ore di Lavello 2018, primo assoluto Giuseppe Mangione

L’ultramaratona mi ha insegnato a pensare positivo
Matteo SIMONE 

Si è svolta, dal 15 al 16 dicembre 2018, la 24 Ore per Telethon a Lavello (PZ) in Basilicata che ha visto trionfare Giuseppe Mangione SM55 che ha percorso 200,385 precedendo di poco più di 3 km Sortino Flavio SM55 km 197,160 e il sorprendente Favia Domenico SM65 km 195,040. 

Ha vinto la prova femminile la giovanissima Empoli Valeria che ha totalizzato 192,920.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Giuseppe Mangione attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Cosa ti spinge a continuare a essere ultramaratoneta?Mi spinge il semplice gesto della corsa, gesto atletico più naturale che esista, mi spinge perché l’ultramaratona mi ha insegnato a pensare positivo, mi spinge perché devo scoprire i miei limiti.”

sabato 15 dicembre 2018

Isabella Romanas, atletica e triathlon: Voglio divertirmi e sorridere sempre!

Ho bisogno di cambiare un po’ almeno per un periodo
Matteo SIMONE 

Lo sport come da così toglie, senza motivazione e passione non si va da nessuna parte, cambiare sport ogni tanto fa bene, rilassa, si trovano nuovi stimoli. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Isabella attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quali sono prossimi obiettivi, sogni realizzati e da realizzati?Sogni realizzati aver gareggiato anni fa nella nazionale rumena (io sono nata in Romania), sogni da realizzare adesso non li ho, voglio correre per stare bene e serena. Forse nella mia vita mi piacerebbe fare una gara di triathlon”.

Isabella in passato si è espressa ad ottimi livelli gareggiando anche con la nazionale della Romania, ora fa sport per sperimentare benessere, per sentirsi bene, per essere felice. Si sente comunque una donna forte, sempre pronta a mettersi in gioco e a provare nuove sfide.

Loris Cappanna: Se ho un nuovo sogno ci metto tutto l'impegno per poterlo realizzare

Se ho un nuovo sogno ci metto tutto l'impegno per poterlo realizzare
Dott. Matteo Simone

Aumenta la visibilità degli atleti con disabilità visiva grazie agli occhi degli altri, grazie allo sport che rimette al mondo in modo diverso. 

Grazie ad attività come lo sport, le persone escono di casa anche se non sono al meglio della condizione, anche se hanno difficoltà. Lo sport permette di mettersi comunque in gioco, di mostrare altre abilità, grazie anche a chi è disposto a dare una mano tramite un laccetto per esempio.
E’ quello che succede per gli atleti con disabilità visiva la cui guida si mette a loro disposizione per allenamenti in coppia, per partecipare a gare. 
Non è facile ma si può, si può cambiare la cultura, si può fare quasi tutto se si vuole e se gli altri danno una mano o comunque non ostacolano.

I doni dello sport: aggregazione, condivisione, benessere

Matteo SIMONE


Lo sport promuove il benessere fisico e sociale e va inteso non solo come performance volta al raggiungimento di prestazioni eccellenti, ma anche come incentivo all'aggregazione sociale, strumento di prevenzione e promozione della salute. 

Sul libro bianco della Commissione delle Comunità europee (Bruxelles, 11.7.2007) è riportato che: 
Lo sport ha una forte attrattiva per i cittadini europei, la maggioranza dei quali pratica con regolarità un’attività sportiva. Esso è anche fonte di valori importanti come lo spirito di gruppo, la solidarietà, la tolleranza e la correttezza e contribuisce così allo sviluppo e alla realizzazione personali. Lo sport inoltre promuove il contributo attivo dei cittadini dell’UE alla società, aiutando in tal modo a rafforzare la cittadinanza attiva.”

I doni dello sport: benessere, buon umore, allegria, buona compagnia



Cosa spinge persone a fare sport, sudare, faticare? 

Certo non solo la performance ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale; una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare, per non mollare, per occuparsi di se stessi e degli altri, per far parte di un gruppo o una squadra con progetti di gare, per condividere momenti, viaggi e incontri, per superarsi, per ricordare momenti passati insieme; questo è lo sport che vogliamo che incrementa consapevolezza, autoefficacia, resilienza e spirito di squadra e appartenenza.

venerdì 14 dicembre 2018

Maratona di Ravenna: Elisa Zannoni vice campionessa italiana di maratona

Mai mollato anche quando ero in difficoltà oppure stavo male

La XX^ Maratona di Ravenna è stata vinta dal keniano Wilfred Kipkosgei Murgor e l’etiope Aberu Ayana Mulysa ha vinto la Maratona Femminile in 02h36’32″ precedendo la croata Nikolina Stepan 02h48’07” e la lituana Ruta Simkunaite 02h58’38″.

Eleonora Gardelli ha vinto il Campionato Italiano Femminile di Maratona in 02h59’19″ precedendo Elisa Zannoni 03h00’07″ e Linda Pojani in 3.04.35. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Elisa attraverso risposte ad alcune mie domande: Qual è stato il tuo percorso per diventare un atleta?Ho sempre praticato differenti tipi di sport fin dalle scuole elementari; ho giocato a pallavolo per circa 15 anni; ho cercato nuovamente di fare qualche sport che si adattasse alla vita universitaria e post-universitaria (palestra, corsa, ecc.); ho infine scelto la corsa come versatilità e adattabilità ai miei ritmi di vita e come piacevolezza a livello sportivo.”

Domenico Urso, triathlon: Lo sport riesce a donarmi sensazioni di benessere uniche

Amo molto praticare lo sport per i benefici che mi procura alla mente e al corpo
Matteo SIMONE 

Faccio parte della “Podistica Solidarietà Triathlon Team” grazie a Massimo Castellano che mi ha coinvolto, così come ha coinvolto tanti altri atleti in uscite soprattutto domenicali dove ho avuto modo di conoscere tanta bella gente, tra i quali Domenico Urso (runner per i runners for Emergency, triathlon con la Podistica Solidarietà, MTB con i Sunday Bikers) che è stato gentilissimo nel rispondere ad alcune mie domande per raccontare la sua esperienza di atleta.

Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Non possiedo un particolare talento sportivo che mi porti a ottenere risultati di rilievo e questo, unito ad un'indole poco competitiva, fa in modo che non mi sia mai sentito un campione nel senso proprio del termine. Tuttavia, amo molto praticare lo sport per i benefici che mi procura alla mente e al corpo, per cui lo sport, più che farmi sentire un campione, riesce a donarmi sensazioni di benessere uniche.”

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