sabato 25 aprile 2020

Kenyon Congdon: Lo sport mi ha mostrato che posso superare qualsiasi ostacolo

Sport has shown me that I can overcome any hurdle

Portare a termine una maratona è un sogno di molti runner, portare a termine un Ironman che prevede tre discipline di seguito di cui la terza è una maratona, è l’obiettivo di tanti atleti, qualificarsi Campionati Mondiali IronMan è davvero il coronamento di un grande sogno. Kenyon racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì, 3 volte. Quando mi sono qualificato per i Campionati Mondiali IronMan delle Hawaii, quando ho finito l’IronMan delle Hawaii, quando sono stato vincitore assoluto in un triathlon locale da 140,6”.


Luigi Prencipe: L’Ironman a Nizza è stato il giorno più bello della mia vita sportiva

Mi sono sentito un campione, si, mi sono sentito un vero atleta
Matteo SIMONE 

Nella vita si fanno tante cose importanti a livello scolastico, lavorativo, relazionale, familiare e a livello sportivo ci sono dei passaggi non obbligati, ci sono delle tappe non obbligatorie.

Non per forza bisogna arrivarci, non per forza chi corre deve fare una maratona o una 100km, non per forza chi fa triathlon deve fare l’ironman completo, ma ci sono atleti a cui piacciono le sfide, atleti cosiddetti ultra, che amano andare oltre, mettersi alla prova, sperimentarsi e per esempio nel triathlon una grande esperienza, una grande sfida è l’intero ironaman che comprende tre discipline con un carico di lavoro elevato dovendo nuotare per 3,8 km, pedalare per 180 km e correre per un’intera maratona di 42 km, tante ore dedicate allo sport in gara contro se stessi e contro il tempo.

Barbara Conrad: Scopro il trail, scopro l'ultratrail, e da lì non mi fermo più

La soddisfazione di andare avanti anche quando credi di non farcela più
Matteo SIMONE

Nello sport si fanno tante scoperte, si scoprono amici, si scopre se stessi, capacità e risorse impensabili, si scopre il contatto con la natura, le montagne, i sentieri, le salite, la fatica che non riesce a fermare l’atleta se è convinto e fiducioso. 

Di seguito l’esperienza di Barbare attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Ho iniziato attorno ai 17 anni con il nuoto, ben presto sono arrivata a nuotare 6 o 7 giorni a settimana per scaricare l'eccesso di energia. Sono andata avanti così fino a 32 anni anche se negli ultimi tempi ero più svogliata e forse d'inverno mi fermavo dopo 1,5 o 2 km. Nel frattempo nel 2008 avevo iniziato a correre una volta a settimana, in seguito alla sfida lanciata da un amico. Ero convinta che la corsa non mi sarebbe piaciuta, e invece mi ha dato sempre più soddisfazioni. 

venerdì 24 aprile 2020

Emergenza sanitaria e solidarietà: Rinviato al 2021 il Cross Trofeo Città di Nettuno


Spiragli di Luce è un'associazione sportiva per diversamente abili, che usa lo sport come strumento privilegiato di sviluppo individuale e di integrazione sociale, organizzando anche il “Cross Trofeo Città di Nettuno”, in collaborazione con la Podistica Solidarietà, allo scopo di finanziare un campo estivo per i ragazzi diversamente abili della onlus Spiragli di Luce.


giovedì 23 aprile 2020

Francesca Setti: Lo sport per me è salute fisica ma soprattutto mentale

Lo sport mi ha aiutata tantissimo nei momenti difficili della mia vita
Matteo SIMONE

Lo sport può essere un passatempo, una professione, a volte anche una sorta di cura, una specie di terapia, un’opportunità per trarne benefici, per sperimentare benessere, per conoscere sé stessi. Insomma una vita senza sport è una vita senza qualcosa di importante. 

Di seguito Francesca (GS Orecchiella Garfagnana) racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato a fare sport da bambina e ho sempre amato farne. Ho praticato nuoto agonistico per una decina di anni, poi ho conosciuto la corsa e mi sono letteralmente innamorata. Le specialità a cui dedico la maggior parte del mio tempo sono la corsa in montagna (in particolare vertical, km e gare in salita) e il cross country. Lo sport per me è salute fisica ma soprattutto mentale, quel tempo e quello spazio solo mio che considero come ‘sacro’ e senza il quale è come se non fossi me stessa”.

martedì 21 aprile 2020

Simona Lo Cane: È grazie alla corsa che ho trovato la forza di rialzarmi!

Mi piacerebbe fare una 100km, ma credo che non sia ancora l'anno giusto
Matteo Simone

Quest’anno 2020 un po’ di sogni li dobbiamo tenere congelati nei cassetti o quanto meno li dobbiamo rimodularli o posticiparli più in là nel tempo.

Bisogna preoccuparci prima di tutto di sopravvivere, di salvaguardare noi stessi e gli altri e poi vediamo il da farsi con i nostri progetti e sogni da trasformare in realtà. 
Di seguito Simona, 100 % Anima Trail ASD, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Sono una persona molto competitiva e tenace, a volte mi è capitato di raggiungere degli ottimi risultati, ma non mi sono mai sentita campionessa, anzi arrivare nelle prime posizioni mi ha sempre creato imbarazzo!”.

domenica 19 aprile 2020

Non molliamo, torneremo a far correre anche gli atleti con disabilità visiva


Siamo tutti coinvolti, milioni di persone e alcuni non reggono lo stress, il dolore, la privazione, la costrizione, la mancanza di libertà. 

Non molliamo, torneremo anche a far correre atleti con disabilità visiva.
Da soli le persone con disabilità hanno difficoltà a fare sport o sono quasi impossibilitate, ed allora perché non offrire un po’ del nostro tempo per dedicarsi a questa attività? Insieme si ottengono risultati importanti un miglioramento della prestazione sportiva e del benessere della persona non vedente ma diventa anche una messa alla prova per le guide, per sperimentarsi accanto agli altri, provare a guidare un’altra persona, stargli accanto, sintonizzarsi sullo stesso respiro, sulla sua fatica, sui suoi ritmi, e la competitività e il benessere oltre che individuale diventa duale e poi di gruppo, di squadra.

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