Sandro
M: Essendo io un ipovedente era impensabile correre per me
A cura di Matteo Simone, psicologo e psicoterapeuta Gestalt ed EMDR. Responsabile Nazionale Sezione Sport Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta (CISOM). Atleta e dirigente dell’ASD Atletica La Sbarra. Triatleta di Podistica Solidarietà. 21163@tiscali.it - 3804337230
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mercoledì 13 luglio 2016
Sandro: Grazie alla generosità degli atleti dell'Atletica La Sbarra ho iniziato a correre
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Io sono un neo sportivo, ho iniziato a correre da 2 mesi, ma in 2 occasioni mi sono sentito un campione:
domenica 10 luglio 2016
Orazio Bogdan, Ultra Marathon Trans Italia 266 km, Marina di Ravena - La Spezia!
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Una gara che attraversa l'Italia, una storia per l'Italia. La più difficile in Europa, 266 km non stop!
Marina di Ravena - La Spezia!Approfondire gli aspetti psicologici che incidono sul benessere e la performance della persona, permette di conoscere gente sorprendente e straordinaria, ho avuto modo di conoscere Bogdan Chiorean che ha fatto dello sport la cura alla sua malattia, l’essenza della vita, la scommessa di arrivare a destinazione, la sfida da superare, la gara estrema più di tutte da organizzare, di seguito ci racconta la sua iniziazione allo sport e la sua gara da Ravenna a La Spezia nata per caso guardando il mare a Est d'Italia e partendo all’avventura segnandosi su un braccio le città da attraversare per arrivare ad ovest di Italia, precisamente a La Spezia.
Roldano Marzorati, 58 anni: Campione Italiano corsa a piedi 48 h
Lo sport che sviluppa consapevolezza ed autoefficacia, è questo che continua a sperimentare Roldano Marzorati ancora all’età di 58 anni con competitività e performance, umilmente con dieta vegana e tanta attenzione, apprendendo dai più forti ed esperti come la fortissima atleta di endurance Brenda che il 2016 ha vinto la gara durissima di 202 km di corsa a piedi, la nove colli running.
E tutto ciò Roldano lo fa condividendo la sua passione con la sua compagna
Sonia anche lei vegana e performante delle corse di lunghe distanze, di seguito
alcune impressioni rispetto alle ultime gare di Roldano ed ai suoi prossimi
obiettivi.
Gian Luca Di Nunzio: Il triathlon è una condizione mentale
Matteo Simone
Approfondendo sempre di più il campo dello sport, soprattutto gli aspetti che contribuiscono al benessere e alla performance, si conoscono persone straordinarie che trovano nello sport estremo piacere e sperimentano l’importanza non solo del corpo ma soprattutto dell’abilità mentale.
È importante, prima di tutto, prima di tutto di appassionarsi e motivarsi nella pratica di una disciplina sportiva e poi di continuare a sperimentare benessere fino ad arrivare a prestazioni eccellenti, vere performance che ti fanno star bene, fanno credere nelle tue capacità di trasformare sogni in realtà, di seguito l’esperienza sportiva fisica e mentale di un triatleta.venerdì 1 luglio 2016
Manuel Pozzerle, snowboard: se non ci sei con la testa non vai da nessuna parte
Manuel Pozzerle
diventa campione nazionale di snowboard nel 2014, si classifica terzo in Coppa
del Mondo di Snowboard nella stagione 2014-15, vince il suo primo titolo
mondiale a La Molina, in Spagna ai Campionati del Mondo 2015.
Molto disponibile Manuel
nel rispondere ad un mio questionario di psicologia e sport per il benessere e la performance per conoscere gli aspetti che incidono
sul benessere e quali sulla performance. Di seguito si presenta e racconta la
sua esperienza.
Ti sei sentito campione nello sport
almeno un giorno della tua vita? “Per fortuna si, quando ho vinto la Coppa Europa
in Olanda circa 3 anni fa, la prima volta non si scorda mai.”
Qual è stato il tuo percorso per
diventare un Atleta? “Una serie di
coincidenze, non ci pensavo affatto. E’ stata un amica a propormi la cosa, io
mi divertivo a fare snowboard a nient’altro. Poi ho provato a fare una gara e
l’adrenalina che ho sentito quella volta è diventata una droga. Da lì mi sono
buttato a capofitto e non ho ancora mollato.”
Hai
dovuto abbandonare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Fortunatamente
no. La cosa difficile è far coincidere gli allenamenti e gare con il lavoro e
la famiglia.”
Gabriele Lilli: importante scollegare la testa dal corpo negli sport di endurance
Matteo
SIMONE
Dico sempre che lo sport avvicina
persone, culture, popoli e mondi, ed infatti lo sport mi ha avvicinato a tante
persone ed uno di questi è Gabriele Lilli durante una corsa a piedi della
lunghezza di 50km dove c’erano lunghissime salite e bisognava fare attenzione
al percorso per non rischiare di sbagliare
strada, bisognava idratarsi perché era tanto caldo. Di
seguito Gabriele ci spiega il suo approccio allo sport.
Ti sei
sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Campione no,
però ho avuto stadi estatici importanti. Sbalorditivi, una sorta di sensazione
di onnipotenza. Sia nella pesistica che in bici, in piscina o tanto più nella
corsa, sia brevi/veloci che lunghe/lente. I campioni vanno a podio, a me non è
mai capitato, ma non è un problema, perché pratico sport per battere i miei
limiti, chiaramente rispettandomi.”
In che
modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Attraverso la fatica. Quando si
fatica, la tua mente forgia nuove alternative, nuove possibilità, per cui anche
nuove forme di benessere e quindi di felicità.”
Lo
sport di endurance permette di conoscersi, di sperimentare la fatica insieme,
accomuna, c’è condivisione nella fatica e nella soddisfazione a riuscire nel
portare a termine la gara, considerata un’impresa, un obiettivo da raggiungere.
Come hai scelto il tuo sport? “Ho solo seguito l’istinto e
ascoltato ciò che avevo nel cuore.”
Intervista ad Annalisa Gabriele dopo la staffetta 12xmezz’ora – 4 Giugno 2016
A cura di STEFANO SEVERONI
Sabato 4 Giugno 2016 presso l’impianto sportivo Nando Martellini in Roma
c’è stata la Staffetta 12xmezzora dalle
ore 16 alle 22.00. 54 squadre hanno partecipato alla
manifestazione, un evento non solo sportivo, bensì una manifestazione culturale
della durata di tre giorni (3/5 giugno) il cui obiettivo è coniugare in sé sia
lo sport, sia l’attività di promozione sociale e culturale dedicata agli
sportivi e a tutta
la cittadinanza. Per
la cronaca agonistica, in campo maschile ha vinto Podistica Solidarietà 1 (94˙226 m) davanti a Ozimo Team (91˙377 m) e Atletica
La Sbarra Team Black (89˙538 m) e
in campo femminile Atletica La Sbarra
Team Purple (76˙037 m).
Abbiamo intervistato Annalisa Gabriele dopo la gara, al fine di cogliere
cosa rappresenta partecipare a una manifestazione, che ha visto tanti
protagonisti, dagli atleti, agli organizzatori, allo speaker, ai Giudici di Gara, agli espositori nei numerosi stand, che hanno coinvolto tante persone.
L’atleta tesserata per ASD Amatori Villa
Pamphili ha gareggiato alle ore 20.00 con Ozimo Team, coprendo la distanza di 7˙953 m = 3’46” al km = 15˙897
km/h.
Una gara ‒ la Staffetta 12xmezzora ‒ all’interno di
una manifestazione culturali Sport
Against Violence. Raccontaci la tua esperienza personale. È il secondo anno che partecipo a questa splendida manifestazione e
la trovo davvero stupenda. Quasi sempre si corre per il proprio piacere, per raggiungere
un obiettivo personale. Ma sabato sera questo traguardo si amplia. La nostra
corsa può assumere un significato più importante. E diventa il pretesto per
portare avanti i diritti e le problematiche di chi non a voce.
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