Mi
definisco un’amante della corsa in tutte le sue sfaccettature
Matteo Simone
3804337230-
21163@tiscali.it
Il TOR130 - Tot Dret è un trail di 130 chilometri e 12 mila metri di dislivello positivo, con partenza da Gressoney-St-Jean alle ore 21:00 di martedì 12 settembre e tempo massimo fino alle ore 17:00 di giovedì 14 settembre a Courmayeur, tempo massimo per concludere la prova è di 44 ore.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Emanuele, attraverso risposte ad alcune
mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello
sport? Ho iniziato a correre intorno ai 6 anni,
facendo allenamenti e gare in pista, con l’avanzare dell’età i miei allenatori
mi hanno portato a correre dagli 800m fino ai 10.000m in pista per passare alla
strada e da poco tempo ai Trail e alle ultramaratone.
Il
percorso di tanti è di iniziare a giocare correndo e poi seriamente passando
all’atletica con velocità, proseguendo poi con il mezzofondo fino ai 10.000
metri e mezza maratona, tanti poi passano alla maratona e alcuni alle
ultramaratone e ultratrail.
Quando ti sei sentito campione nello
sport? Sinceramente non sono un campione e non mi ci avvicino
neanche, mi definisco un’amante della corsa in tutte le sue sfaccettature.
Quali capacità, risorse, caratteristiche
possiedi nel tuo sport? Sono testardo e molto motivato in
qualsiasi cosa faccia, la perseveranza anche nel mio lavoro mi aiuta parecchio!
Per
praticare uno sport bisogna avere tanta passione e motivazione con la
consapevolezza che bisogna faticare per migliorare e continuare a divertirsi
con o senza successi ma vincendo sfide personali partecipando e concludendo
gare impegnative a volte considerate anche estreme.
Nello sport cosa e chi contribuisce
al tuo benessere e/o performance? Il mio benessere è più mentale…perché
gli allenamenti variano, ma bene o male riescono…ma la testa è fondamentale.
Quale tua esperienza passata ti
rende più sicuro di potercela fare? La sicurezza non me l’ha dà mai
nessuno…c’è una percentuale che si alza in base agli allenamenti fatti…ma poi
in gara è tutta un’altra storia.
Ogni
atleta segue dei programmi di allenamenti più o meno impegnativi per poter
affrontare con abbastanza sicurezza una certa gara ma poi in gara bisogna
essere focalizzati e saper gestire ogni situazione che si presenta.
Cosa pensano familiari, amici,
colleghi della tua attività sportiva? Questo dovresti chiederlo a loro…ma
per quel poco che ho fatto penso siano fieri…soprattutto per le gare che andrò
ad affrontare quest’anno.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati
e da realizzare? Per il 2023 i miei obbiettivi
saranno il “Passatore”, la “DoppiaW” che sono gare da 100k, il Passatore si
conosce è su strada e la DoppiaW è un Trail…ma la mia grande sfida per il 2023
sarà La “TotDret 130k” con +d 12000m. Non ho sogni… per me sono tutti obbiettivi
e non guardo il tempo o la classifica io se arrivo come finisher “ho già
vinto”.
Pronto per il passatore? Gli
allenamenti più importanti e determinanti? Sono pronto! Il lunghissimo da 68k
è andato bene…ora vediamo in gara come dico sempre se gambe e testa collimano…
se fosse così uscirà una bella gara!
La tua situazione sportiva più
difficile? Sono state situazioni molto
passeggere…ora questa domanda non saprei come rispondere, ma ti posso
rispondere dopo il Tor a settembre.
Tante
gare sfidanti per Emanuele nel 2023 a partire dal Passatore una gara di 100km
da Firenze a Faenza dove ci vuole una preparazione adeguata di allenamenti
lunghissimi e di qualità. E poi, anche trail lunghissimi con dislivelli notevoli
come la “DoppiaW Ultra”, gara di Trail Running lungo i sentieri di Valtellina e
Valposchiavo, di 100km 7500m D+ e il TotDret, davvero sfide grandissime.
Un episodio curioso, divertente,
triste, bizzarro della tua attività sportiva? Episodi curiosi tanti, uno bello
invece è star male per due settimane con una caviglia k.o. e fare un Trail da
25k e andare oltre le aspettative, quello triste penso accomuni molti atleti,
ed è preparare una gara scrupolosamente e poi farsi male.
Gli
ultramaratoneti sono persone abituate ad andare oltre, correndo oltre le
proprie aspettative, oltre certe distanze definite estreme, oltre ogni
condizione fisica e metereologica avversa.
Nella pratica del tuo sport quali
sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti ostacola? Difficoltà…nei
Trail di non arrivare al traguardo e i rischi per noi sportivi sono i vari
infortuni…per il resto non mi ostacola nulla.
Per quali aspetti e fasi ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport? Forse abituarsi ad alti livelli e
poi non averli più o essere altalenanti, uno psicologo potrebbe aiutare
l’atleta a sbloccarsi con la testa, perché sempre essa comanda.
L'evento sportivo dove hai
sperimentato le emozioni più belle? Il mio primo Trail…provenivo dalle
gare su strada e non ero allenato né fisicamente ma soprattutto
mentalmente…fino al traguardo dove mi sono liberato con un pianto.
Come hai affrontato, gestito,
superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Se non sei un campione, di sconfitte
nell’atletica ce ne sono molte…e sacrifici tanti, ma ti abitui subito da
bambino…per gli infortuni i primi giorni sono traumatici, poi scatta la molla
per ritornare in “pista” più forte di prima.
Si
mettono in conto sconfitte e infortuni, servono a conoscersi, a organizzarsi
meglio, a lavorare sulle criticità potenziandosi e rinforzandosi con pazienza,
fiducia e umiltà.
Cosa hai scoperto di te stesso e
degli altri nella pratica dello sport? Di me stesso che sono duro e che se
non fatico le cose non mi piacciono, fare sport soprattutto da bambini ti forma
il carattere, ti abitui subito a tante persone e a caratteri differenti al tuo
e cerchi di coesistere con tutti loro.
Quali allenamenti mentali utilizzi?
Cerco di non pensare troppi agli allenamenti o alle gare… e di rilassarmi…
Quali sono gli ingredienti del
successo? Per me sono la dedizione, il
sacrificio, la fatica e la costanza.
Cosa diresti a te stesso quando eri
più giovane? Magari aggiusterei il tiro su
alcune gare sbagliate…ma va bene così sono soddisfatto e fiero di me stesso!
Matteo SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
1 commento:
Guardando questi resoconti di atleti che fanno dalle maratone alle ultra vedo che tutti hanno una forte personalità fisica e soprattutto mentale che aiuta a riprendere subito quando capita una sconfitta se non fosse così non andrebbero avanti
Siamo tutti uguali e questo mi fa piacere
Posta un commento