La
testa può aumentare la nostra performance
Matteo
Simone
Cortina Snow Run |
Per eccellere bisogna aver talento, volersi e sapersi impegnare per arrivare ai massimi livelli e cercare di ottenere la propria peak performance, a volte non basta avere il talento se non c’è motivazione e non si lavora a sufficienza e costantemente.
Mentre la forte passione e motivazione può tirare fuori forze ed
energie impensabili e nascoste ottenendo risultati prestigiosi.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? Ho giocato a calcio per 19 anni, giocando in prima,
seconda e terza categoria. Ho continuato a correre saltuariamente, ma poi, dopo
essermi iscritto e aver terminato un trail da 20km, ho iniziato a correre con
più continuità, in parte anche grazie al Covid. La prima gara, una
manifestazione a cui sono affezionato, la Delicious Trail, corsa nel 2019 la
20km e la 45km lo scorso settembre. Ho iniziato ad allungare le distanze, ma
una volta finito un Trail da 60km ho capito che avevo bisogno dei consigli e la
guida di un allenatore. Ora è poco più di un anno che Francesco segue i miei
allenamenti. Non mi sento però un atleta, visto il tempo ridotto che dedico
allo sport.
La
gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? Il primo trail è stato
folgorante, ma la prima ultra è qualcosa difficile da raccontare. Ricordo i
brividi e la pelle d’oca una volta superata la distanza della maratona. Non
faccio molte gare, spesso mi organizzo in modo autonomo delle giornate
speciali, come la mia prima maratona: casa-Venezia-casa, di notte, con la scusa
di fare due passi nella città più bella del mondo. È stata la mia prima
maratona…memorabile! L’ho corsa solo dopo aver fatto un paio di ultratrail tra
le Dolomiti Sono passato da correre una mezza su strada a un ultra da 48km in
montagna.
Dolomiti Extrem Trail |
Il
12 giugno 2021, Giovanni corre, con il crono di 12h49’07”, la sua prima gara di
ultratrail: “Dolomiti Extreme Trail 55km”, vinta dal greco Dimitrios
Eleftheriou in 6h42’04” e successivamente, il 20 novembre 2021, in 10h47’18”,
corre il “Trail del Cinghiale 63 Km, vinto da Matteo Anselmi in 6h44’55”.
Il
26 febbraio 2022, si è svolta, sulle piste di sci, la “Cortina Snow Run”, trail
di 17km D+1380m su terreno innevato con tratti anche ghiacciati, Giovanni l’ha
conlusa in 1h56’11”, mentre il vincitore è stato Raffaele Teza in 1h24’12”.
-19 gradi a Dobbiaco |
Lo sport sembra essere una grande opportunità di
insegnamento alla vita che procura benessere sia fisico che mentale. Sembra
essere una grande palestra che allena a stare con altri condividendo progetti,
mete, obiettivi e anche percorsi per arrivarci, fatti di gioie, soddisfazioni
ma anche di fatica, crisi, sconfitte.
Dolomiti Extrem Trail |
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Facendo riferimento alla corsa
su lunghe distanze, inizialmente credevano fossi pazzo o che stessi esagerando.
Poi tramite video, foto, vedendo la costanza degli allenamenti e la mia gioia
nel raccontare i progressi, han capito cosa mi spinge ad uscire e sono contenti
per me. Credo che standomi accanto durante la 6h di Ultramarathon Festival
Venice hanno potuto respirare l'atmosfera e il clima che ci sono in queste
manifestazioni, comprendendo al meglio le mie sensazioni.
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? Non ho mai avuto grossi infortuni, per fortuna,
però credo che come per le crisi e le sconfitte, bisogna imparare ad accettarle
e trarre un insegnamento per migliorare e sfruttare la situazione. Proprio
durante la 6h di Venezia ho avuto la mia prima grande crisi, con problemi
intestinali...finché pensavo a cosa non avrei potuto più fare non ne
uscivo...quando invece mi sono concentrato su ciò che comunque avrei potuto
fare da quel momento in avanti, ho ripreso a correre. Non ho chiuso come mi
aspettavo, ma sono riuscito a dare il massimo che potevo dare in quella situazione.
Ultramarathon Festival Venice |
Tra le donne ha vinto Elena Fabiani con
68,160 km, precedendo Sara Marin e Stefania Albiero 62,203 km.
Giovanni Checchin era l’atleta più giovane e
ha vinto la categoria M23, totalizzato 61,280 km e classificandosi al 20°
posto, preceduto dall’atleta meno giovane, il francese Paul Henri Michel
Aillery 62,144 km.
Sogni
realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? Questa 6h ha chiuso un bel cerchio.
A giugno c'è la 80km di LUT, a Cortina e poi programmo la seconda parte
dell'anno. Il sogno è quello di chiudere prima o poi una 100miglia e portare a
casa una fibbia, ma prima c'è bisogno di qualche traguardo intermedio.
La Sportiva Lavaredo Ultra Trail 2023 prevede
cinque percorsi: 120K (120 km 5.800 D+), 80K (80 km 4.600 D+), 50K (50 km 2.600
D+), 20K (20 km 1.000 D+) e 10K (10 km 200 D+).
21 giugno 10K, 22 giugno 20K, 23 giugno 120K
e 50K, 24 giugno 80K.
Cosa
hai scoperto di te stesso praticando sport? Che il lavoro duro e costante compensa o supera il
talento, e che le motivazioni sono il carburante più efficiente che abbiamo a
disposizione.
Dolomiti Extrem Trail |
Gli
ultramaratoneti sono alla ricerca continua della sperimentazione,
dell'esperienza per conoscersi e per apprendere, per capire come fare e cosa
fare per affrontare, gestire, superare ogni situazione, sentendosi più
arricchiti dentro, più sicuri, più forti attraverso lo sport che si pratica con
passione e rispetto.
Quali
sensazioni sperimenti nello sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara? Non sempre ho voglia di uscire a
correre, soprattutto quando fa freddo, piove, mi sento stanco, se la giornata
al lavoro è stata stressante oppure ho la testa piena di cose da fare...ma
quando rientro a casa dopo l'allenamento ringrazio ogni singolo passo, perché
sto meglio. È dopo un allenamento duro, o che non volevo fare, che mi sento
migliorato e in qualche modo più forte, quantomeno nella dedizione e nella
mentalità.
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? Diciamo che mi lascio il primo
quarto d'ora di corsa per mettere da parte tutte le questioni quotidiane o
tutti quei dolorini che chiamo "alibi da divano". In allenamento
cerco ci concentrarmi sul programma del giorno, in gara a scorgere qualche
punto di riferimento del percorso, oppure sto attento a respirazione, ritmo,
movimenti. In base a dove sono mi godo il paesaggio, quando sono in campagna o
in montagna osservo gli animali. A oggi ho sempre scelto gare che per
ubicazione, storia, nome, erano collegate a qualche aspetto della mia vita;
quindi, penso molto alla motivazione che mi ha spinto a iscrivermi. Se rimango
concentrato su questo, sono sempre con pensieri e sensazioni positive che aiutano molto nei momenti di difficoltà.
Ogni
allenamento e gara necessita di focalizzazione, studio, voglia di far bene,
testarsi, capire a che punto del percorso sportivo si è.
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? Potrei e vorrei dedicare più
tempo allo sport, ma deve essere sostenibile alla mia vita, dove sono molto
impegnato come Capo Scout, ruolo che richiede tempo ed energie…però senza sport
non so stare, mi aiuta a sfogare e ricaricarmi. Quindi cerco di trovare un
equilibrio e sono fortunato che prima la mia famiglia e ora mia moglie hanno
accettato di vivere con accanto uno "Sempre di corsa"!
Nella
vita ci sono sempre scelte da fare, priorità da rispettare e tempi da dedicare
a passioni, relazioni, lavoro, studio, volontariato.
Un
tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? Rendi la tua vita una figata!
Allaccia le scarpe ed esci lì fuori! Se resti in divano il massimo che puoi
vincere è il monopolio del telecomando. Prova sport e discipline e poi
concentrati su quelli che ti piacciono di più, ti fanno sentire vivo o ti
rendono felice.
Per
quali aspetti e in quali fasi ritieni utile lo psicologo nello sport? Non ho mai avuto esperienza di uno
psicologo vicino all'attività sportiva, ma credo che possa aiutare a fare in
modo che l'atleta sia concentrato sulla gara e non spenda energie inutilmente o
si faccia schiacciare da ansie e paure. Non ho mai nascosto che la corsa e il
rivolgermi a una professionista mi hanno aiutato a superare un “periodo no”,
quindi se uno sente la necessità di farsi aiutare, perché no?
Una
frase o parola che ti aiuta nelle difficoltà? Mi ripeto sempre una frase tipica
veneziana: "Duri i banchi"...
L'espressione
'duri i banchi' nasce durante l'epoca della Serenissima quando durante le battaglie
di difesa o di conquista in mare, nel momento prima di sparare cannonate o di
speronare una nave, ai rematori delle galee veniva intimato dal ponte di
comando 'duri ai banchi!' per avvertirli di mollare la presa ai remi e di
tenersi saldamente ancorati alle panche in vista dell'imminente impatto.
Questo
modo di dire, in nuovi contesti, viene usato per incoraggiare e supportare e
sta a significare 'tieni duro!', 'non mollare'! Questo incitamento è diventato
la frase simbolo dopo l'acqua alta del 12 novembre del 2019. La marea
continuava a crescere fino a raggiungere il livello record di 187 centimetri. I
suoi abitanti alla vista di tanta devastazione, per farsi coraggio l'un
l'altro, accompagnavano un'affettuosa pacca sulla spalla con il tradizionale
motto 'duri i banchi!'.
Ti
ispiri a qualcuno? Seguo
diversi atleti professionisti, con alcuni ho anche avuto modo di scambiare due
parole prima o dopo le gare…ma ammiro di più chi vive lo sport come lo sto
vivendo io: ritagliando il tempo tra lavoro, famiglia, figli, cane e tanti
impegni..solo che loro vanno forte il doppio di me!
Come
ti vedi tra 10 anni?
Tra 10 anni mi piacerebbe continuare a divertirmi correndo e praticare sport,
se ne avrò l'opportunità, con mio figlio.
Cosa
dà e cosa toglie lo sport?
Toglie sicuramente tempo a cattive abitudini, ma oltre a dare salute,
consente di fare amicizie, gioire dei propri risultati, ma festeggiare anche
quelli altrui. A me lo sport ho donato albe e tramonti pazzeschi, incontri
nella natura e la possibilità di conoscere posti nuovi, persone che stimo.
Certo, può togliere tempo a tante cose, però bisogna darsi delle priorità e
capire quando è tempo di dedicarsi a cose più importanti.
Matteo
SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Nessun commento:
Posta un commento