La meditazione consiste nel riportare la mente al momento
presente, nel qui-e-ora. Aiuta a sviluppare calma, a relazionarsi, ad
affrontare la sofferenza esistenziale e fisica, a gestire il dolore.
La morfina o altri antidolorifici riducono in media il dolore
del 25%, la meditazione riduce il dolore del 40%.
Anche gli sciamani ci illustrano l’importanza del respiro,
nel libro di Castaneda “Tensegrità” viene riportato che: “Secondo Don Juan, il
respiro e la respirazione rivestivano una notevole importanza per gli stregoni,
che distinguevano la respirazione con la parte superiore dei polmoni, quella
con la parte mediana e infine quella con l’addome. La respirazione che comporta
l’estensione del diaframma è il respiro animale, che essi praticavano con
regolarità per assicurarsi longevità e salute.
Don Juan credeva che molti problemi di salute dell’uomo
moderno si possano risolvere con la respirazione profonda; al giorno d’oggi le
persone tendono ad avere la respirazione superficiale, mentre invece gli
antichi stregoni ricorrevano ai passi magici per insegnare al proprio corpo a
inspirare ed espirare con la massima profondità.” (1)