L’uomo ha
sempre cercato di recuperare, di trovare dei momenti, dei periodi di ozio, di
riposo, di interesse che possano aiutare a ripristinare le energie spese nella
vita lavorativa, nella vita a contatto con le altre persone fuori di casa.
Con il
passare degli anni l’uomo ha scoperto che tirare calci a una palla poteva
essere una valvola di scarico, un modo per scaricare le tensioni, un modo per
giocare ma anche competere con gli altri, che permette di stancarsi, di fare
sforzi con l’unico obiettivo di mettere una palla dentro la rete, di riuscire
ad avanzare nonostante l’ostacolo dell’avversario.
L’uomo ha
scoperto che se l’altro fa tutto questo al posto suo è ancora più riposante per
lui, più rilassante, l’unico suo impegno fisico e mentale si riduce a
parteggiare per una squadra, a tifare, a urlare ed evitare, quindi, anche di
correre, di fare sforzi eccessivi.
Quindi
comodamente l’uomo decide di godersi il gesto atletico di altri stando a casa,
eventualmente con amici ed aspettando il termine del gioco che sancisce un
vincitore, una squadra vincitrice da acclamare, da essere soddisfatti.