martedì 6 ottobre 2015

Triathlon per sensibilizzare verso le problematiche legate al virus HIV

DOMENICA 11 OTTOBRE A SANTA MARINELLA UN TRIATHLON SPRINT per sensibilizzare verso le problematiche legate al virus HIV.
Gli atleti affronteranno 750 metri di nuoto (percorso a triangolo), 18,8 km di ciclismo (percorso di circa 4,7 km da percorrere 4 volte) e 4,8 km di corsa (2 giri da 2,4 km).
La gara è aperta anche alle staffette (un nuotatore, un ciclista, un podista).
La pratica dello sport rappresenta un momento di promozione della salute individuale e collettiva, nonché un momento di aggregazione e di potenziale diffusione di messaggi di salute tra la popolazione. In tale contesto si inserisce l’evento sportivo in oggetto denominata TRI4Fight HIV.
Lo scopo di tale competizione è quello di sensibilizzare la popolazione di tutte le età, come è quella che può praticare le tre discipline del triathlon (corsa, bicicletta, nuoto), alle problematiche legate all’infezione da HIV in termini di prevenzione e a raccogliere fondi per la ricerca sull’HIV/AIDS. Durante la manifestazione sportiva verrà allestito uno stand con materiale informativo sull’infezione da HIV, sulle modalità di esecuzione del test e sui sistemi di prevenzione dell’infezione.

lunedì 5 ottobre 2015

Costruire un clima di squadra teso alla performance

Modello O.R.A. (Obiettivi, Risorse, Autoefficaica) applicato al gruppo
Questo è un lavoro complesso e comporta la conduzione del gruppo da parte di uno psicoterapeuta che usi l’approccio EMDR, in modo da permettere un lavoro di definizione ed elaborazione di obiettivi e risorse occorrenti ed al contempo un lavoro di individuazione e potenziamento, rafforzamento di risorse.
Contempla interventi di gruppo ed individuali.
In gruppo avviene la definizione dell’obiettivo del gruppo mentre nelle sedute individuali viene definito l’obiettivo individuale.
Quello che potrebbe emergere, per esempio, voglio vincere campionato come obiettivo di gruppo; voglio essere capocannoniere, o miglior portiere con minor goal subiti, ecc.. come obiettivo individuale.
Oppure voglio vincere staffetta come obiettivo di squadra; voglio migliorare tempo mia frazione come obiettivo individuale.
Ogni componente del gruppo dovrebbe scrivere il suo obiettivo di squadra, il più dettagliato possibile, per esempio tempo di esecuzione, reti segnate, subite, vedersi nel raggiungimento dell’obiettivo di gruppo, sentire se è una cosa credibile ed osservare quali potrebbero essere le proprie risorse e quelle degli altri componenti per raggiungere l’obiettivo.
Quindi andrebbe scritto tutto in sedute di gruppo, i componenti riportano su un foglio tutto quello che sperimentano, obiettivi, risorse proprie o degli altri.

Il doping è diventata una piaga sociale che ogni anno fa vittime illustri

Tutti gli Stati si propongono di combattere il fenomeno doping, anche se con mezzi diversi. Ultimamente si parla di passaporto biologico dell’atleta e questa potrebbe essere veramente una soluzione ottimale, perché fa una storia del tracciamento ematico dell’atleta stesso impedendogli di fatto di doparsi.
Il doping è diventata una piaga sociale che ogni anno fa vittime illustri come il ciclista Armstrong o il marciatore azzurro Schwarzer.
Gli anabolizzanti vengono usati soprattutto nel body building. Per quanto riguarda invece il ciclismo, si parla di emotrasfusione. Addirittura anche negli sport di concentrazione, come il tiro con l’arco per esempio, sono stati scoperti casi di utilizzo di beta bloccanti.
Si tratta di farmaci, andrebbero usati solo sotto prescrizione medica. Molti infatti investono tanto nello sport, forse troppo. Non viene più vissuta come passione, ma la disciplina sportiva viene vissuta come voglia di vincere, di essere riconosciuto. Poi subentrano altre cose, come gli sponsor, i mass media, che non possono accettare un fallimento.
Devi essere sulla cresta dell’onda, sempre. Mentalmente può accadere di cedere perché si è al limite.
Un altro fenomeno preoccupante, il doping tra ragazzi per questione di estetica. Si va in palestra soprattutto per avere un bel fisico da mostrare.
Quando si diventa campioni, professionisti, non è più sufficiente la sola motivazione intrinseca per ottenere risultati, cioè il piacere, la soddisfazione nel riuscire. Per ottenere la massima prestazione, oltre alla motivazione intrnseca, è importante che ci sia anche una motivazione estrinseca e, cioè, l’essere riconosciuti dagli altri, ottenere i contratti con gli sponsor, i guadagni più elevati.

giovedì 1 ottobre 2015

Elbaman 2015, la mia prima gara di triathlon (3,8km nuoto, 180km bici, 42,195km corsa )

Matteo Simone 

Elbaman era l'unica competizione Italiana su distanza full (Iron). 

Il percorso è per quanto riguarda il nuoto 3800m, la bici 180km e la corsa 42.1952km. 
Nel 2010 l'evento è stato inserito tra le migliori 10 competizioni al mondo distanza iron dalla rivista Triathlete USA. Alla gara regina è affiancata la prova su distanza half, denominata Elbaman73.
Il nuoto si svolge nella magnifica baia di Marina di Campo, il ciclismo percorre l’anello occidentale dell’isola e il podismo è un multi-lap pianeggiante interno all’abitato di Marina di Campo.
L’idea o la fantasia è iniziata a concretizzarsi lo scorso anno a seguito di un tour in bici di 2500 km in 15 giorni che partendo da Torino attraversava la Francia e si concludeva in Spagna, a Caceres in Extremadura. Per partecipare a questo tour "Bike for animals" contro la corrida, l’anno scorso ho comprato una bici su strada da un mio amico e ho iniziato ad usare le scarpe da bici con gli attacchi avendo un po' di difficoltà inizialmente non essendo abituato. 

venerdì 18 settembre 2015

Lo stress per un esame universitario può influenzare la performance sportiva?

Succede di avere un peggioramento netto nelle prestazioni in gara, questo potrebbe essere attribuito a fattori esterni come lo stress per un esame universitario che come altre distrazioni potrebbe influenzare la performance sportiva.
L’esperienza del flow corrisponde ad uno stato psicofisico ottimale: uno “stato di grazia” che rappresenta un elemento predisponente importante per il verificarsi delle cosiddette “peak performances” (prestazioni eccellenti) e si identifica con una particolare condizione in cui l’atleta è così coinvolto nel gesto agonistico in atto da escludere dalla sua mente qualsiasi altra cosa, sviluppando la massima attenzione e concentrazione.
Mihaly Csikszentmihalyi, professore presso il Dipartimento di psicologia dell’Università di Boston, è stato il primo ad occuparsi di “flow”, osservando come alcuni individui in certe particolari condizioni vengano completamente assorbiti dalla pratica di un’attività fino ad entrare in uno stato di leggera trance, ovvero in flow.
 Quindi, affinché si verifichi il flow non ci devono essere distrazioni. Sarebbe importante definire le priorità e dedicarsi a una cosa alla volta per un periodo breve, come mettere qualcosa in un barattolo e riaprirlo dopo un impegno importante.
Io lavoro anche con le polarità, con la sedia vuota, cioè c’è una parte della persona che ritiene più importante una cosa ed un’altra parte che ritiene più importante qualcos’altro. Invito la persona a spostarsi da una sedia all’altra esprimendo cose positive o negative nel portare avanti il proprio obiettivo.
Importanti sono anche esercizi di meditazione volti a sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni.

giovedì 17 settembre 2015

Tantissime le iniziative per la ‘Settimana Europea della Mobilità Sostenibile’

La città di Roma ha aderito alla ‘Settimana Europea della Mobilità Sostenibile’ dal 16 al 22 settembre. Tantissime le iniziative in programma nella Capitale dalla ‘Giornata della Mobilità Culturale’ in Municipio VIII fino alla serie di eventi programmati dal Municipio IX.
Tante iniziative all’insegna della storia e della cultura del territorio.
Si parte giovedì 17 settembre con un appuntamento dal titolo ‘Verso il Mobility Manager Scolastico’ a partire dalle ore 14.30 presso la Scuola Leonardo da Vinci. In questa occasione verrà presentato il progetto MMS (Mobility Manager Scolastico), incontrando i manager delle scuole del territorio.
Venerdì 18 sarà la volta de ‘I Ciclomobilisti: Bike 2 Work’. Un percorso in bicicletta per andare a lavoro organizzato dai "Ciclomobilisti". L’appuntamento è alle ore 7.50 in Via Laurentina, incrocio Via Cristoforo Colombo, presso la pista ciclabile per pedalare verso il quartiere EUR.
Da Venerdì fino a domenica 20 è d’obbligo una sosta a ‘Bike to Decima’, un Bike Point in via Lordi dedicato ad associazioni ciclisti e ciclofficine nella tre giorni di Decima 50, in collaborazione con My Fly Zone, ContaminAzioni e Pedalando uniti.
Presso la biblioteca Gianni Rodari - sabato 19 settembre, ore 9:00 in programma MENO ENERGIA PIU’ BENESSERE: risparmiamo, ci muoviamo, respiriamo!
Ore 9.00 – Passeggiata in bicicletta: appuntamento presso la sede del Municipio V in Via di Torre Annunziata 1. Percorso: Via Prenestina, Villa dei Gordiani, Villa De Santis, Via Casilina, Parco di Centocelle, Viale Togliatti, Via Molfetta, Parco Palatucci con arrivo alla Biblioteca Rodari – via Tovaglieri.  Parteciperanno gli Assessori all’Ambiente Pietroletti e alla Mobilità Assogna
9.30 – Passeggiata a piedi: appuntamento a Largo Cevasco (Chiesa delle Tre Vele). Percorso fino alla biblioteca Gianni Rodari. Sono ammessi mezzi di trasporto a totale risparmio energetico.
11.30 – Incontro con la Società BE NEXT sul tema dell’efficientamento energetico. Parteciperanno gli amministratori locali.

Vito Intini: voglio tornare in pista dove è iniziata la mia passione della corsa

Ultramaratoneti e gare estreme (cosa motiva questi atleti? quali i meccanismi psicologici? cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?), questo dovrebbe essere il titolo del mio prossimo libro che racconta le storie, passioni, motivazioni, aneddoti di più di un centinaio di atleti che si dilettano a percorrere tantissimi chilometri in tante modalità, su strada, su sentieri, su tapis roulant, tra i tanti atleti mi sono imbattuto in Vito Intini e riporto di seguito un’intervista per approfondire la conoscenza di quest’atleta Pugliese in giro per il mondo.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? La ricerca di mettere il proprio fisico e la propria mente in difficoltà nella quale esiste la soluzione. Come risolvere un rebus o un sudoku. Mai però deve essere raggiunto il pericolo organico!
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? Sono stato sempre un ultra. In ogni ambito sia lavorativo che del tempo libero vado oltre i limiti classici. Per cui era ovvio che lo diventassi anche nella corsa. Già nel 1990 (avevo 21 anni) desideravo fare una 100 km.
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? L’incognita del risultato e la gioia che mi pervade quando affronto la fatica.
Hai mai pensato di smettere di essere ultramaratoneta? No, ma di uscire dall’ambiente degli Ultramaratoneti, anzi quello del podismo, si.
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta? No, per fortuna ho saputo sempre gestirmi al meglio e non ho mai subito infortuni che mi hanno costretto di fermarmi a lungo. Per motivi famigliari (la nascita di mio figlio) ho smesso di correre per due anni ma era pianificato. Poi è stata mia moglie a ricordarmi che era ora di riprendere a correre.
Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta? Le motivazioni sono un po’ cambiate. Prima era per raggiungere e conoscere i propri limiti oggi più per sfida verso la legge biologica dell’invecchiamento.

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