A volte si incontra per caso
una passione, un amico, uno sport, un partner.
A volte su invito di amici,
parenti o medici ci dedichiamo ad attività per noi sconosciute o che non
abbiamo mai avuto modo o occasione di praticare o di interessarci e come per
magia gradualmente ci accorgiamo di diventare quasi dipendenti, ci accorgiamo
che tali attività, tali interessi per qualche motivo ci procurano benessere, ci
fanno sperimentare situazioni piacevoli.
Ma è importante fare le cose con attenzione, lo spiega per esempio
l’ultrarunner Michele Graglia rispondendo alla domanda: Qual è stato
il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? “Sotto le feste di
Natale 2010 lessi per caso il libro UltraMarathon Man di Dean Karnazes. Lo trovai di grandissima ispirazione e senza cognizione
di causa alcuna decisi di voler provare questa pratica. Dopo meno di 6 mesi
(Maggio 2011) partecipai alla KEYS100 (160km) dove, dopo allenamenti
intensissimi, mi trovai in testa fino al 140Km. Purtroppo la mia inesperienza (e
completa ignoranza in ambito nutrizionale e di idratazione) gioco un ruolo
fondamentale quando picchiai a terra svenuto per gravi problemi
di iponatrimia. Impiegai più di 2 mesi per riprendermi e poco più di
6 mesi dopo partecipai alla EVERGLADES 50 (miles) dove portai a casa la
vittoria, e da quel momento non mi sono più fermato.”