STEFANO SEVERONI
Probabilmente vi sarà capitato d’incontrare
qualche atleta in un campo di atletica leggera, parco, villa, strada, ecc.,
concentrato a svolgere il proprio allenamento. Forse vi sarete chiesti se egli
stava seguendo una tabella di allenamento oppure si affidava
all’improvvisazione.
Cercherò di analizzare come dev’essere
impostata una tabella di allenamento in modo che sia funzionale all’atleta e
alle distanze di gara cui intende partecipare. Agire d’istinto non è sempre
sufficiente, affinché l’atleta possa rendere al meglio e preservarsi dagli
infortuni.
ETÀ Diverso
è il caso di un adolescente da quello di un ultra quarantenne. Bisognerà
considerare se l’atleta ha o meno alle spalle una preparazione atletica di
base, magari pure in attività sportive differenti dalla corsa. In Italia si
difetta di cultura sportiva, con la presenza di una vera e propria “cultura del
pallone”. L’educazione fisica a scuola aiuta in modo relativo alla crescita
della persona a livello fisico e anche mentale. Molto possono fare i genitori,
ma spesso questi non possiedono le coordinate per sapere orientare
razionalmente il proprio figlio/a.
PESO CORPOREO Anche questo è un fattore importante da tenere
in considerazione. Bisogna pensare, che con l’attività atletica il fisico
acquista muscoli e perde grasso. Per chi è sovrappeso o addirittura obeso,
l’allenamento inizialmente non prevederà un eccessivo chilometraggio, per non
gravare su articolazioni, sollecitate oltremisura nel gesto motorio. La
gradualità anche qui è principio cardine.