Lo sport rende felici e avvicina persone, culture e mondi; infatti lo scorso maggio 2016 ho avuto l’onore di conoscere di persona Sara Valdo, scortata dal tecnico IUTA Stefano Scevaroli.
Una vita anche di sport
alla scoperta di se stessi, lo sport per sperimentarsi nelle gare ardue ed
impegnative ci lunga durata come 24 ore o anche di più, infatti la Nove Colli Running prevede un tempo massimo di 30 ore. Ha tanto da raccontare Sara, ha
avuto anche la gentilezza di rispondere ad alcune domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno
della tua vita? “Sono sincera sì, ogni volta che
raggiungo gli obiettivi prefissati.”
Beh! In effetti gli obiettivi di Sara non sono semplici e quindi quando li raggiunge è davvero una campionessa.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? Com'è stato il passaggio agli
altri sport? C’è un altro sport che vorresti praticare? “Da giovane ho praticato
sci, nuoto e pallavolo, non a livelli competitivi, ma per il benessere di fare
sport. Poi un giorno alcuni amici mi hanno proposto le non-competitive della
domenica e da li ho iniziato a correre. Mi piacerebbe fare un po’ di triathlon,
insieme alla corsa.”
Dovrebbero aumentare le gare non competitive per
far avvicinare gente alla corsa e scoprire nuovi talenti.
Il Triathlon è un
passaggio che fanno diversi atleti, io stesso ho fatto questo passaggio
provenendo dalla corsa ma essendo innamorato fin da piccola della bici ed
avendo sempre nuotato essendo originario di Manfredonia dove scendevo dal 6°
piano e mi tuffavo in acqua.
Hai dovuto scegliere nella tua vita di
lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “No perché
lo sport è sempre stato per me un momento personale e di benessere inserito
nella vita quotidiana.”
Che consiglio daresti a chi deve fare scelte importanti nello sport? “Di
seguire i propri sogni e il proprio cuore.”
Lo sport come suggerisce Sara, va fatto non solo
con i muscoli, con il corpo, ma con tanta passione e tanta testa.
Quali
fattori hanno contribuito al tuo benessere o performance?
“Una frase mi porto sempre con me di Sri Chinmoy: 'La perfetta felicità è
l’entusiasmo meno l’aspettativa', e devo dire che ha ragione; è importante una
corretta alimentazione e il recupero.”
Riesci a immaginare una vita senza sport?
“Diciamo senza movimento fisico (inteso come sport) no.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? Per quale motivo?
“Prima di una gara mangio normalmente magari con più attenzione verso una
maggiore fonte di carboidrati, durante uso gel e altri prodotti (glucosio, ecc.),
dopo una gara prediligo elementi proteici per un recupero muscolare. Non uso
farmaci, qualche integratore perché nelle lunghe distanze si consumano molte
sostanze e non si riesce a recuperarle con l’alimentazione (sali minerali, ecc.)”
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o performance? “Sicuramente il mio allenatore e tutte le persone con cui ho
avuto modo di collaborare e confrontarmi in questi anni.”
La gara dove hai dato
il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “Sono state
moltissime, dai primi risultati nelle 24ore, ai 3 mondiali in maglia azzurra e
per ultima (ma solo cronologicamente) la meravigliosa Nove Colli.”
La tua gara più estrema o più difficile? Quale gara ritieni non poter portare a termine? “La più estrema sin ora è stata la 24ore e la Nove Colli. Non voglio peccare di presunzione ma preferisco non pensare mai di non poter riuscire a fare qualcosa, bisogna comunque provarci.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Correre la 100km del Passatore, indossare la maglia azzurra e correre la Nove Colli. Da realizzare il Giro del lago di Balaton.”
Il 26 maggio 2007, Sara ha corso la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 15h45’46”, Il vincitore assoluto è stato Giorgio Calcaterra in 6h49’02”, precedendo Marco D’Innocenti 7h05’06” e il russo Aleksandr Vishniagov 7h05’37”. La gara femminile è stata vinta da Paola Sanna in 8h33’39”, precedendo Roberta Monari 8h58’10” e Sonia Ceretto 9h36’53”.
Sara ha partecipato a tantissime gare di ultramaratone, tra le quali le 24 ore di corsa su strada di cui alcune vinte.
Il 9 aprile 2011, Sara ha vinto la 3^ 24 ore di Torino 24h corsa su strada totalizzando 160 km e precedendo Cristina Borra 148,885 km e Maria Ilaria Fossati 136,060 km. La gara assoluta è stata vinta da Marco Vannucci 214 km, precedendo Stefano Montagner 205,398 km e Vasile Frigura 202.000 km.
Il 10 marzo 2012, Sara ha vinto la 1° Ultramarathon Festival Venice 24 ore corsa su strada totalizzando 185,203 km, meglio di lei hanno fatto solamente i primi due uomini: Vasile Frigura 210,217 km e Fausto Parigi 209,512 km. Completano il podio femminile Giancarla Agostini (4^ assoluta) 183’038 km e Alessandra Ardau 155,405 km.
L’8 settembre 2012, Sara ha partecipato ai Campionati Mondiali 24h a Katowice (POL) totalizzando 184,656 km. Il vincitore assoluto è stato lo statunitense Michael Morton 277,543 km, precedendo il tedesco Florian Reus 261,718 km e il francese Ludovic Dilmi 257,819 km. Tra le donne ha vinto la ceca Michaela Dimitriadu 244,232 km, precedendo la statunitense Constance Gardner 240,385 km e la britannica Emily Gelder 238,875.
L’11 maggio 2013, Sara ha partecipato ai Campionati Mondiali 24h a Steenbergen (NED) totalizzando 189,720 km. Il vincitore assoluto è stato lo statunitense Jonathan Olsen 269,675 km, precedendo il connazionale John Dennis 262,734 km e il tedesco Florian Reus 259.939 km. Tra le donne ha vinto la giapponese Mami Kudo 252,205 km, precedendo le due statunitensi Sabrina Little 244,669 km e Suzanna Bon 236,228 km.
L’11 aprile 2015, Sara ha partecipato al Campionato Mondiale 24h (7^ 24 ore di Torino) totalizzando 153,550 km. Il vincitore assoluto è stato il tedesco Florian Reus 263,899 km, precedendo il polacco Pawel Szynal 261,181 km e il britannico Robert Britton 261. Tra le donne ha vinto la svedese Maria Jansson 238,964 km, precedendo la polacca Patrycja Bereznowska 233,395 km e la svedese Annika Nilrud 230,054 km.
Anch’io ho provato una 24 ore ed è stata un’esperienza ricca, metro per metro, chilometro per chilometro, osservando tanto dal tramonto al buio della notte, dall’alba ai colori del mezzogiorno.
Il 21 maggio 2016, Sara ha corso la Nove Colli Running 202.4km in 29h24’03”. La gara è stata vinta da una donna, la statunitense Brenda Guajardo in 20h20’15”, precedendo Federico Borlenghi 20h41’08” e lo svizzero Christian Fatton 22h35’05”. Completano il podio femminile la tedesca Julia Fatton 23h33’12” (5^ assoluta) e Paola Addari 24h41’10”.
Per quanto riguarda la Nove Colli sono arrivato al terzo tentativo e ogni volta torno a casa sereno, divertito e arricchito per l’esperienza che faccio e per la moltitudine di atleti che incontro.
Una tua esperienza che ti da la convinzione di potercela fare? “Ogni
qualvolta affronto una sfida contro me stessa, sia che vinca sia che perda.”
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? “Che sono un po’ ‘matta,
folle’.”
Come è cambiata la tua vita familiare e lavorativa nell'aver intrapreso un’attività sportiva?
“Non è cambiata, sicuramente migliorata.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Con l’impegno, il sacrificio e il divertimento
nulla è così difficile, per non dire impossibile.”
E’ sempre importante una buona dose di divertimento
e di umorismo anche quando si fatica, anche quando le cose vanno per il meglio,
aiuta a continuare a perseguire i propri obiettivi.
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Credo di essere una
persona tenace e ‘resiliente’.”
Molti ultrarunner o lo sono resilienti o lo diventano a furia di incappare in crisi e difficoltà ed a imparare da esse da soli o con l’aiuto di persone più esperte.
Che significa per te partecipare a una gara? Hai sperimentato l’esperienza del limite? “E’
l’occasione per mettermi alla prova con me stessa, raggiungere i limiti e
provare ogni volta a superarli.”
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, gara, post-gara? “Di forte
benessere e felicità. Durante la gara c’è anche la fatica.”
Quali sono i tuoi pensieri in gara? “Penso alla gestione di gara e
a divertirmi, sempre rimanendo concentrata su ciò che sto facendo e impegnata.”
Quali sono i rischi? Quali condizioni ti hanno indotto a fare
una prestazione non ottimale? “I rischi nella mia disciplina forse sono legati
ad un non adeguato recupero dopo un alto carico o una gara lunga; il recupero
mi ha preservato dagli infortuni (in quasi 16 anni di corsa mi sono fermata
solo 1 volta per infortunio). Soffro il caldo e questo a volte mi condiziona un
pochino.”
Cosa ti ha fatto mollare? Come hai superato crisi, sconfitte, infortuni? E’ successo che ti abbiano
consigliato di ridurre la tua attività sportiva? “Non ho mai pensato di mollare, possono esserci dei
momenti in cui si deve diminuire il carico di lavoro o di intensità per motivi
di recupero fisico, familiari o lavorativi, ma mollare no. Sconfitte, crisi e
infortuni fanno parte del bagaglio dell’atleta per cui vanno accettate e
superate. Amo quello che faccio perché mi fa stare bene, ascolto sicuramente i
consigli ma soprattutto me stessa.”
Ti
è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso? “No, lo
sport è sempre stato un divertimento.”
Un tuo messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarsi a uno sport di fatica, impegno,
sofferenze? “Per farcela (nello sport come nella vita) ci vuole ‘resilienza’
tratto da Perserare è umano di Pietro Trabucchi.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? “No.”
Un messaggio per
sconsigliarne l’uso? “Di fare i conti con la propria coscienza.”
Ritieni utile lo psicologo dello
sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Come
Nazionale di Ultramaratona, abbiamo la grande fortuna di essere seguiti da
Pietro Trabucchi, con i suoi consigli e insegnamenti ci aiuta negli allenamenti
e nella gara, soprattutto per quanto riguarda la gestione della fatica e delle
crisi.”
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non
faresti? “Se tornassi indietro chiederei ai miei genitori di portarmi a fare
atletica leggera. Rifarei tutto.”
Un’intervista a Sara Valdo è riportata nel libro “Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti” di Matteo Simone.
Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. Data di Pubblicazione: 2018.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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