Tante
cose in comune con Martina Dogana, la passione per il tiathlon in particolare
per le lunghe distanze e nel 2015 tesserati con la stessa squadra la Forhans
Team, l’unica differenza importante è che io sono un atleta comune mentre
Martina è una winner, vince con tempi eccezionali sia in gare di triathlon che
in gare running. Dal 2016 è tesserata con il CY Laser Triathlon Schio.
Martina
Dogana, Nazionale Azzurra dal 1996 al 1999 con Naz. Juniores dal 2002 nella
specialità Long Distance. Nonostante il suo elevato impengo in ambito sportivo
martina è riuscita a portare avanti gli studi, laureandosi in Lingue Straniere
e Letterature Straniere all’Università di Verona con il massimo dei voti. Martina
lavora come istruttrice FITri e FIN seguendo bambini, ragazzi e adulti.
Martina
Dogana è una delle migliori triathlete italiane, specializzata nelle lunghe
distanze, vincendo non solo sei titoli italiani di triathlon lungo (2005, 2006,
2008, 2009, 2014, 2016), ma anche medaglie individuali e a squadre ai
Campionati Europei e Mondiali e gare di livello mondiale.
Vero, più dura è la lotta e più grande è il trionfo, anch’io ricordo di aver ricevuto una targa il 1991 come ultimo atleta classificato ad una gara di 10km ma poi gradulmente con gli anni, impegnandomi con passione, iimpegno e determinazione sono riuscito a fare un personale di 33’41” nel 2003 in una gara di 10km su strada, la maratonina della cooperazione. Bella soddisfazione.
Tanti altri alteti riscono a fa conciliare lo studio con lo sport, altri invece hanno la necessità di scegliere l’uno o l’altro ed a volte l’atleta ha bisogno di essere supportato in tale scelta.
Nell’Ironman deve andare tutto alla perfezione, si deve incastrare tutto, il gisuto sforzo, l’integrazione ottimale, un buon periodo di preparazione, bisogna trovate la chimica vincente, un buonn equilibrio corpo, testa, cuore, si deve incastrare tutto. Ho sperimentato anch’io tutto ciò il 2015 durante il mio primo Ironman all’eòlba, era tutto difficile, la prima gara, la prima volta che indossavo la muta, il percorso impegnativo, l’incognita bici, è filato tutto liscio, dopo nove mesi di preaprazione. Bella soddisfazione, importante per andare avanti.
E’ vero, nelle gare di endurance ci si può spingere oltre ma un po’ per volta e con estrema prudenza ed attenzione, il rischio è notevole, quindi è importante conoscersi bene, comprendere il proprio funzionamento ed essere monitorati dal punto di vista medico.
Martina continua a parlare di fortuna, ma io sono dell’idea che se vuoi puoi, in qualsiasi condizioni ti trovi puoi cercare di emergere, puoi cercare con estremo impegno di fare quello che desideri, quello che sogni, e puoi trasformare i sogni in realtà, certo si può partire da situazioni più vantaggiose, come avere genitori sportivi, oppure avere a disposizioe strutture sportive o mezzi ed attrezzi sportivi e comunque stare bene in salute, ma tutto è possibilìe in qualsiasi condizione.
Sotto stress si conosce bene una persona in base a come reagisce, sono le situazioni difficili che fanno emergere il carattere, fanno crescere e ti formano come persona e come atleta.
La motivazione intrinseca è un motore forte che ti permette di andare avanti e continuare nella tua passione, va bene anche un po’ di riconoscimento, la motivazione estrinseca.
C’è sempre bisogno di qualcuno che ti sostiene, che crede in te, che non ti ostacola nella tua passione, non si è mai soli, togheter is much better, molto meglio insieme e condividere con altri passione, gioie e fatica.
Nel
2008 vince l'Ironman a Nizza, seconda italiana di sempre nella distanza, e
partecipa alla finale mondiale delle Hawaii nella località di Kona-Kailua
chiudendo al 15º posto. Vanta il record di tre ore e un minuto nella frazione
di maratona, fissato a Nizza nel 2009. Nell'anno 2012 partecipa alla ROMA
MARATHON classificandosi prima delle atlete italiane con il tempo di 2 ore 51
minuti.
HALF
CHALLENGE BARCELLONA campionato europeo 8 posizione (2013)
CHALLENGE
RIMINI campionato europeo 5 posizione (2015)
CHALLENGE
VENICE 2016 (FULL DISTANCE) 2 Classificata con il personal best 09:04:42.
Campionessa
italiana a squadre 2015 Forhans team (Lovere).
Campionessa
italiana di mezza distanza 2016 (Lovere), campionessa italiana a squadre con CY
LASER triathlon SCHIO.
Martina
gentilissima e disponibilissima ci racconta la sua passione perl’attività
sportiva per il benessere e la performance.
Ti
sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “ho avuto la ‘fortuna’ e il privilegio di vincere parecchie gare nella mia
carriera, quindi sì!”
Qual
è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? ”Ho iniziato da piccola a fare sport, ma essendo minuta arrivavo sempre tra
le ultime. Devo ringraziare molto i miei genitori che mi hanno insegnato che
nello sport (e nella vita) non è importante vincere, ma impegnarsi e dare il
meglio di sé nel rispetto delle regole e degli avversari, dei propri limiti e
cercando sempre di divertirsi. Questa è ancora oggi lo Sport per me.”
Vero, più dura è la lotta e più grande è il trionfo, anch’io ricordo di aver ricevuto una targa il 1991 come ultimo atleta classificato ad una gara di 10km ma poi gradulmente con gli anni, impegnandomi con passione, iimpegno e determinazione sono riuscito a fare un personale di 33’41” nel 2003 in una gara di 10km su strada, la maratonina della cooperazione. Bella soddisfazione.
Hai
dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera
scolastica o lavorativa? ”No, anzi sono sempre riuscita ad incassare gli
impegni sportivi con quelli scolastici.”
Tanti altri alteti riscono a fa conciliare lo studio con lo sport, altri invece hanno la necessità di scegliere l’uno o l’altro ed a volte l’atleta ha bisogno di essere supportato in tale scelta.
Quali
sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? ”Sicuramente il fatto di fare una cosa che mi piace.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? Per quale motivo? “Cerco di mangiare di tutto
evitando gli eccessi. in gara per comodità e completezza uso integratori
sportivi (gel e barrette il più possibile naturali), sali minerali, farmaci
quando mi ammalo.”
Chi
ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? ”Ho sempre cercato di circondarmi delle persone ‘giuste’ e di vivere in un
ambiente sano.”
Qual
è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? ”Ce ne sono tante, ma sicuramente quando ho vinto l’Ironman di Nizza, una
vittoria che ha dato una svolta alla mia carriera e un senso ad anni di
allenamenti. Inoltre è stata la gara praticamente perfetta: la prestazione è
stata ottimale grazie la gestione dello sforzo, delle emozioni e
dell’integrazione.”
Nell’Ironman deve andare tutto alla perfezione, si deve incastrare tutto, il gisuto sforzo, l’integrazione ottimale, un buon periodo di preparazione, bisogna trovate la chimica vincente, un buonn equilibrio corpo, testa, cuore, si deve incastrare tutto. Ho sperimentato anch’io tutto ciò il 2015 durante il mio primo Ironman all’eòlba, era tutto difficile, la prima gara, la prima volta che indossavo la muta, il percorso impegnativo, l’incognita bici, è filato tutto liscio, dopo nove mesi di preaprazione. Bella soddisfazione, importante per andare avanti.
Cosa
pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività? ”Qualcuno pensa ancora che sono una matta, ma capiscono che è la mia scelta
di vita e la rispettano.”
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? ”Ce ne sarebbero tanti, forse il più buffo è sempre legato alla mia vittoria
a Nizza quando, festante sul traguardo, non ho visto il mio compagno che si
sbracciava a bordo strada. Dopo, quando ci siamo trovati qualche minuto dopo al
traguardo e gli ho chiesto dove fosse, mi ha detto: ‘di fianco a quello che hai
baciato!!’…ops.”
Cosa
hai scoperto del tuo carattere praticando sport? ”Diciamo che il triathlon mi ha formato tanto. Sono sempre stata caparbia, ma
le gare lunghe sicuramente hanno esaltato la mia tenacia e caparbietà.”
Quali
sono le capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di
possedere? ”Organizzazione, tenacia, resistenza sono le principali.”
Che
significa per te partecipare ad una gara sportiva? "Fare quello che mi piace!”
Hai
sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? ”Certo e ho capito che non bisogna spingersi oltre per non farsi del male.”
E’ vero, nelle gare di endurance ci si può spingere oltre ma un po’ per volta e con estrema prudenza ed attenzione, il rischio è notevole, quindi è importante conoscersi bene, comprendere il proprio funzionamento ed essere monitorati dal punto di vista medico.
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport: allenamento, raduni, pregara, gara, post
gara? ”Il piacere di condividere le stesse emozioni con altre persone.”
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamento, in gara? ”Fondamentalmente sono
concentrata su quello che sto facendo, ma in caso di crisi o giornata no, cerco
di pensare a cose belle, al fatto che (in gara) ci siano delle persone che mi
tifano e sono venute apposta per me, al fatto che io sono una privilegiata
perché ho la possibilità di fare quello che mi piace mentre ci sono tante
persone che non hanno la mia fortuna.”
Martina continua a parlare di fortuna, ma io sono dell’idea che se vuoi puoi, in qualsiasi condizioni ti trovi puoi cercare di emergere, puoi cercare con estremo impegno di fare quello che desideri, quello che sogni, e puoi trasformare i sogni in realtà, certo si può partire da situazioni più vantaggiose, come avere genitori sportivi, oppure avere a disposizioe strutture sportive o mezzi ed attrezzi sportivi e comunque stare bene in salute, ma tutto è possibilìe in qualsiasi condizione.
Quale
è stata la tua gara più estrema o più difficile e quale ritieni non poter
riuscire a portarla a termine? ”La più estrema per la
durezza delle condizioni atmosferiche e il livello dei concorrenti è stata sicuramente
l’Ironman delle Hawaii.”
Quali
sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella tua disciplina
sportiva? ”Bisogna evitare di farsi trascinare nel vortice ed
esagerare con gli allenamenti. Non è la quantità, ma la qualità che ripaga poi
in gara.”
Quali
sono le condizioni fisiche o ambientali che ti hanno indotto a fare una
prestazione non ottimale? ”Mi è capitato di gareggiare in condizione
fisiche non perfette (residui di bronchite asmatica o di influenze
intestinali). Soffro tanto il caldo o il freddo estremi, ma ho anche imparato a
gestirmi in condizioni del genere.”
Sotto stress si conosce bene una persona in base a come reagisce, sono le situazioni difficili che fanno emergere il carattere, fanno crescere e ti formano come persona e come atleta.
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? ”Continuo fino a che smetterò di divertirmi!”
La motivazione intrinseca è un motore forte che ti permette di andare avanti e continuare nella tua passione, va bene anche un po’ di riconoscimento, la motivazione estrinseca.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? ”Sempre grazie alla passione che ho per il triathlon e sempre grazie
all’appoggio e al sostegno delle persone che i vogliono bene.”
C’è sempre bisogno di qualcuno che ti sostiene, che crede in te, che non ti ostacola nella tua passione, non si è mai soli, togheter is much better, molto meglio insieme e condividere con altri passione, gioie e fatica.
Ti
hanno consigliato di ridurre la tua attività sportiva, hai mai pensato di
smettere di essere atleta? “Non ancora per fortuna.”
Quale
può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? ”Lo sport ti regala emozioni forti e sane, ti permette di conoscere tate
persone e di girare il mondo oltre a farti stare bene fisicamente e
psicologicamente. Lo sport ti permette di sognare e realizzare il tuoi sogni!”
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? ”Piuttosto ultima che dopata! Fare uso di sostanze proibite sarebbe per prima
cosa ingannare me stessa.”
Qual
è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping? ”Di doping si muore. Di sport si vive!”
Ritieni
utile la figura dello psicologo nello sport, se si per quali aspetti ed in
quali fasi? ”Sinceramente io non ne ho mai sentito il bisogno, ho
sempre superato le mie crisi da sola. Però sicuramente è una figura molto
importante per aiutare a gestire lo stress o le proprie debolezze.”
Se
potessi tornare indietro cosa faresti? O non faresti? ”Non lo so, sono contenta della mia carriera, dei miei sbagli e delle mie
vittorie!”
Quali
sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? Prossimi obiettivi?
”Ho realizzato tanti sogni: quello di fare un Ironman, quello di andare alle
Hawaii... Ora continuo a sognare di abbassare il mio personale e di poter
gareggiare in giro per il mondo partecipando a gare nuove e visitando paesi che
ancora non conosco.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
3804337230 - 21163@tiscali.it
http://www.psicologiadellosport.net
Psicologo, Psicoterapeuta
3804337230 - 21163@tiscali.it
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