Matteo Simone
Lo sport rende felici ed avvicina persone, culture e
mondi; promuove il benessere fisico e sociale e va inteso non solo come
performance volta al raggiungimento di prestazioni eccellenti, ma anche come
possibilità di superare i propri limiti, incentivo all’aggregazione sociale,
strumento di prevenzione e promozione della salute.
Molte persone attraverso l’attività sportiva sono riuscite a superare i
propri limiti e a raggiungere importanti traguardi. Interessante la
testimonianza di Liberato Pellecchia, un maratoneta che ha indossato la maglia
azzurra.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport è uno stile di
vita. Crea equilibrio tra mente e corpo.”
Come hai scelto
il tuo sport? “La corsa mi rende libero.”
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? “Il mio sport mi ha
insegnato a superare rischi e difficoltà. Bisogna curare ogni minimo dettaglio
e lavorare molto sulla mente.”
Lo sport forma e trasforma le persone,
insegna a superare ostacoli, crisi e difficoltà, non si tratta solo di allenare
il muscolo, ma attraverso lo sport si forgia il carattere, si struttura la
personalità.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? “Corro la maratona. Alimentarsi
bene e sano è importantissimo. Prima mangio fette biscottate con marmellata e
bevo un thé. Durante la gara assumo maltodestrine. Subito dopo lo sforzo mangio
una banana prima di un pasto completo ben bilanciato tra carboidrati, proteine
e grassi.”
Correre la maratona significa diventare
manager di se stessi, bisogna avere una grande consapevolezza delle proprie
risorse e dei propri limiti, bisogna conoscersi bene, sapere qual è il miglior
carburante per i propri muscoli sia alla partenza della gara, sia gli ultimi
chilometri e bisogna sperimentare anche in allenamento l’integrazione in gara
per capire cosa e come assumere determinati alimenti per continuare lo sforzo
prolungato nel tempo e terminare la gara senza incontrare il cosiddetto muro.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Problematiche fisiche che
mi procuravano poca serenità. Se non si è tranquilli non si può ottimizzare il
proprio potenziale.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare
sport? “Ho avuto dei momenti di difficoltà ma non ho mai mollato. Sono sempre molto
motivato e determinato verso i miei obiettivi.”
Quali persone hanno contribuito nello sport al tuo benessere e/o performance? “La mia famiglia, il mio allenatore, i miei
terapisti, mi hanno fatto sentire sempre al sicuro e hanno creduto in me anche
nei momenti difficili.”
Se sei circondato da famigliari, amici,
professionisti, che sostengono, supportano, continuano a credere in te anche
nei momenti difficili, allora sei in una botte di ferro, senti protezione e
sicurezza ed è più facile riemergere e ritornare ad eccellere con più
determinazione, grinta e voglia di fare bene.
La gara della tua vita dove hai
sperimentato le emozioni più belle? “La maratona di Berlino dove ho corso il
mio P.B. di 2h14'28". Esperienza fantastica. Mi emoziono tuttora.”
Questo è il fantastico mondo dello sport,
si fatica, ci si impegna, rinunce, sacrifici, ma trattasi di un investimento
molto redditizio, quando riesci a fare la gara della tua vita le sensazioni e
le emozioni ti rimangono attaccate sulla pelle a vita e servono poi nei momenti
più bui per ricordarti che sei stato in grado di fare qualcosa di importante,
di sperimentare la performance e tutto ciò aiuta ad andare avanti serenamente e
fiduciosamente.
Liberato Pellecchia, ex maratoneta del “C.S. Aeronautica Militare”, allenato dal prof. Luciano Gigliotti, ha corso la sua prima maratona il 13 novembre 2011 a Torino in 2h20’26” e il 28 ottobre 2012 corre in 2h16’24” a Francoforte. Il 29 settembre 2013, ottiene la sua migliore performance sui 42,195km a Berlino in 2h14’28”.
Un’esperienza che ti da la sicurezza che ce la puoi
fare nello sport o nella vita? “Lo
sport è palestra di vita. Ogni passo di corsa mi insegna ad andare avanti verso
le mie mete dando valore ai passi già fatti.”
E’ vero, lo dico sempre anch’io e lo
sperimento quotidianamente facendo sport con la corsa, bici, nuoto, triathlon
lunghe distanze, e facendo anche da guida ad atleti con disabilità visiva.
Importante essere focalizzati sul qui e ora, sul momento presente, sul proprio
passo che va avanti, metro per metro, chilometro per chilometro.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Se ci credi puoi fare cose inimmaginabili.”
E’ vero, nella pratica sportiva, da una
parte ti devi testare e capire cosa puoi fare, ma a volte è importante anche
crederci ed osare, a volte arrivano risultati insperati. Anche a me è successo
diverse volte di portare a termine gare considerate estreme per me, o avere
risultati non alla mia portata. E’ importante avere un’elevata fiducia in se
stessi, non troppa.
Un episodio curioso o
divertente della tua attività sportiva? “Ho fatto un allenamento in pista con le
chiavi della mia stanza che avevo nascosto inconsapevolmente in una delle due
scarpe. Il lavoro è' andato molto bene ma ho preferito non ripetere
l'esperienza.”
Cosa hai scoperto di te stesso
nel praticare attività fisica? “Ho scoperto me stesso e preso consapevolezza del mio corpo.”
Lo sport permette di conoscerti nelle varie fasi e nei vari momenti, in
allenamento, prima della gara, durante, dopo la gara. Inoltre ti permette di
percepire i propri muscoli, i propri organi, ti fa sentire tanto dal respiro
alle sensazioni corporee, ti fa sintonizzare sul battito cardiaco, hai la
percezione delle tue possibilità, della tua forza, del tuo motore. E’ ogni
giorno una nuova scoperta.
Hai
sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Si'. E' stupendo lanciare il cuore oltre l'ostacolo.
Dare il massimo ed essere orgogliosi di se stessi è' un'esperienza unica che
provoca benessere.”
Quali
sensazioni sperimenti nello sport (allenamento, pre-gara,
gara, post-gara? “Spesso negli allenamenti o nei momenti che mi prendo per me stesso
visualizzo o immagino spesso le gare che preparo con l'idea: ‘se lo sogni lo
puoi fare’.”
Questo è un buon metodo, aiuta a sperimentare in anticipo le sensazioni
di gara e comprendere se è fattibile, ti permette di andare in gara con più
sicurezza come se l’avessi già provata altre volte, acquisisci più sicurezza.
Le visualizzazioni fanno parte di un mio modello di intervento per il
raggiungimento degli obiettivi e la peak performance, modello O.R.A.,
obiettivi, risorse, autoefficacia, che è anche il titolo di un mio libro.
Quali
sono i tuoi pensieri in allenamenti e gare? “Pensieri positivi. Penso a quanto sia bello seminare
per poi raccogliere la gioia tagliando il traguardo.”
La tua gara più
difficile? “Fare la lepre alla Maratona di
Roma dopo solo 9 giorni dalla scomparsa di mio papà. Anche lui podista. Avrebbe
dovuto fare anche lui quella gara.”
Hai dovuto lasciare uno
sport a causa di studi o carriera lavorativa? “No. Amo correre. Lo farei comunque. Mi fa sentire
libero.”
Hai rischiato di incorrere nel
doping? Un messaggio per
sconsigliare il doping? “Lo sport è un messaggio etico. Fare sport barando non ha assolutamente
senso e soprattutto non si può essere dei buoni esempi. Mai rischiato di
incorrere nel doping. Il mio ‘doping’ è la testa.”
Riesci a immaginare una vita
senza sport? “Lo sport è uno stile di vita. Mangiar sano e fare sport sarà sempre parte
della mia vita.”
Come hai gestito eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Ho superato tutto col sorriso. Sono consapevole che fa parte del gioco. Se
si è felici in certi momenti vuol dire godersi ancor di più le vittorie.”
Hai mai rischiato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “Ho avuto molti infortuni ma sono tornato sempre più forte e motivato. Non smetto di lottare né nello sport né tanto meno nella vita."
Hai mai rischiato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “Ho avuto molti infortuni ma sono tornato sempre più forte e motivato. Non smetto di lottare né nello sport né tanto meno nella vita."
Potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali
fasi? “Lo psicologo può avere un effetto importante sull'atleta. Subiamo carichi
di lavoro enormi e spesso viviamo momenti difficili. Può farci vedere sempre la
luce in fondo al tunnel e darci messaggi positivi.”
E’ vero, lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento
per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, tecnici, dirigenti.
Lo sport non è tutto rose e fiori, si fatica tanto, possono capitare infortuni,
sconfitte, risultati che non vengono, incomprensioni con altri atleti della
stessa squadra, con l’allenatore, con i dirigenti. Lo psicologo dello sport può
lavorare non solo sulle criticità ma anche sulle risorse, sull’autoefficacia, sulla resilienza. Lo stato di forma va e viene; con l’impegno, la passione e la
determinazione si riesce a stare in forma il più a lungo possibile cercando di
durare fino all’obiettivo ambito, così come anche le crisi vanno e vengono e si
può cercare di essere pazienti, fiduciosi, rimodulare lievemente gli obiettivi
per rifarsi in momenti migliori.
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli
avvicinare a questo sport? “La corsa da libertà. Aiuta a star bene con se stessi e con gli altri. Non
ci sono differenze di razze e di religione.”
Prossimi obiettivi? Sogni
realizzati e da realizzare? “Voglio
migliorare il mio PB in maratona. Ho realizzato il sogno di indossare la maglia
azzurra assoluta...L'appetito vien mangiando...Voglio farlo ancora.”
Bella ed interessante questa testimonianza, traspare tanta
passione nello sport, tanto impegno, risultati raggiunti, sensazioni ed
emozioni sperimentate, importanza della mente nello sport.
Un’intervista a Liberato è riportata nel libro “Maratoneti e
ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida.”
Unitevi a noi correndo o donando, insieme è molto meglio.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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