La
competizione dura soltanto in quel lasso di tempo che tendi l’arco per scoccare
la freccia.
Scegli uno sport
e fanne diventare una passione, vedrai che ti farà sperimentare sensazioni ed
emozioni inaspettate e farà di te una persona attenta, efficace, resiliente,
serena.
Lo sport ti viene a cercare oppure lo incontri per caso, di seguito Luigia di Palma dell’associazione ASD Arco Sport ROMA - Ordo Draconis della FITAST Federazione Italiana Tiro con Arco Storico e Tradizionale, oltre ad essere iscritta nelle Fiamme Bianche, ci racconta la sua esperienza con un attrezzo sportivo.
Nella tua disciplina quali sono le difficoltà, i
rischi, a cosa devi fare attenzione? Quali qualità bisogna
allenare? “Le difficoltà sono: lo sforzo nel tendere l’arco e tenerlo stabile.
I rischi sono: - fisici, riguardo la tensione dei muscoli dorsali e lo sforzo
sulla cervicale. Si deve fare attenzione a: non farsi male mentre si scocca la
freccia - non nuocere ad altre persone. Bisogna allenare: il fisico, per la
corretta postura; la respirazione; gli occhi sul bersaglio. L’allenamento serve
a: dare rapido stimolo al collegamento tra occhi, cervello e postura; ad
allenare tutti i muscoli coinvolti nella trazione e rilascio della corda.”
Ogni cosa va fatta con attenzione e dedizione, alcuni sport richiedono
la massima attenzione sia per centrare l’obiettivo sia per evitare danni
personali o a terzi. E' Importante sintonizzarsi sul proprio respiro.
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Abbondante colazione (preferibilmente senza zuccheri aggiunti) almeno un’ora prima, durante la gara un piccolo spuntino (preferisco la cioccolata fondente e frutta se possibile, ma capita spesso di mangiare un panino portato da casa), dopo la gara pranzo che preparano gli organizzatori.”
Quali condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non
ottimale? “Poca concentrazione, stanchezza per il viaggio affrontato per
giungere sul luogo di gara, cattivo allenamento.”
Cosa ti fa continuare a fare
sport? “Ho iniziato per
gioco e invece è diventato una passione.”
Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere
nello sport o alla tua performance? “La squadra, ma spesso anche gli avversari.”
Qual è stata la gara dove hai
sperimentato le emozioni più belle? “La prima gara.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Sfidare
me stessa nel migliorarmi.”
Cosa pensano famigliari e amici della tua attività sportiva? “Ho iniziato in ‘tarda età', molti mi
ammirano e mi stimolano a continuare.”
Ti va di descrivere un episodio divertente della tua attività sportiva? “Pratico arcieria
storico-tradizionale faccio gare nei borghi medievali, di episodi divertenti ce
ne sono molti perché la competizione dura soltanto in quel lasso di tempo che
tendi l’arco per scoccare la freccia.”
Cosa hai scoperto del tuo
carattere nel praticare attività fisica? “Sono pigra, poco costante e ho una
bassa autostima.”
Hai
sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Finché riesco a mantenere
tesa la corda e stabile l’arco sto in gara.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pregara, gara,
post gara? “Pregara, ce la posso fare. In gara non ce la farò con questi
bersagli difficili. Post gara, se mi allenavo meglio potevo fare più punti.”
Quale è stata la tua gara più
difficile? “Con me stessa, nell'affrontare la gara contro l’ansia e le mie
possibili capacità.”
Hai dovuto scegliere lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si,
perdendo il lavoro ho dovuto lasciare la frequenza della palestra dove facevo
fitness e la scuola di ballo di coppia.”
C’è stato il rischio di incorrere
nel doping nella tua carriera sportiva? C’è un messaggio che vorresti dare per
sconsigliarne l’uso? “No, nell'attività sportiva che svolgo ancora non c’è
l’antidoping, comunque nessuno fa uso di doping (prima di tutto lo stare
insieme e divertirci). Il mio consiglio è quello di capire che si gareggia
prima con se stessi e dopo contro gli altri. Usando sostanze dopanti non si
capisce chi sta migliorando la performance, se l’atleta o il farmaco. Il doping
oltre a non farti capire se veramente sei capace di affrontare una competizione
ti rovina la salute, lo sport si pratica soprattutto per il nostro benessere
fisico e mentale quindi è assurdo intossicarsi con sostanze dopanti.”
Riesci a immaginare una vita
senza sport? “No, perché anche fare lunghe camminate è sport.”
Lo sport è come il respiro, è
vitale non se ne può fare a meno.
Come hai gestito eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Dopo un infortunio mi sono mancate le gare, per quanto
riguarda le sconfitte un po’ di delusione.”
Hai mai rischiato per infortuni o
altro di smettere di essere atleta? “Volevo
iniziare con la corsa ma un infortunio che ho avuto al ginocchio me lo ha
impedito. Ma le fisioterapie mi hanno indirizzato verso altri sport, che
purtroppo non pratico.”
Ritieni utile lo
psicologo dello sport? “Necessario,
sempre, per molteplici aspetti.”
Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarsi a questo sport? “Non esagerate, lo sport è benessere
fisico e psicologico, Le gare non vanno affrontate come per vincere una
battaglia contro gli altri ma per migliorare se stessi.”
Prossimi
obiettivi? Quali da
realizzare? “Portare altri amici a praticare il mio sport, ma soprattutto
migliorami e poterlo insegnare ad altri.”
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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